venerdì 6 dicembre 2013

Chi va e chi resta.

Si è spento serenamente Nelson Mandela l'indiscusso protagonista della lotta (vinta) contro il regime di apartheid in vigore in Sudafrica dal 1948 al 1994.
"Madiba" ha trascorso quasi trent'anni segregato nel carcere di Robben Island a causa della sua implacabile volontà di porre termine a un regime razzista tra i più vergognosi della storia che non ha infettato solo lo Stato Sudafricano ma anche, incredibile a dirsi, anche gli Usa per cento anni dopo la fine della Guerra di Secessione e prima che Martin Luther King pronunciasse la famosa frase "I have a dream" che per incanto abbattè una delle pagine più vergognose della cosiddetta democrazia a stelle e strisce.
Il corso della sua vita ovviamente è stato coronato anche da successi politici e personali come la nomina a Presidente del Sud Africa nel 1994 terminata cinque anni più tardi cui Mandela decise di non ricandidarsi e abbandonare la vita politica restando un colosso della lotta senza quartiere contro la segregazione razziale.
A proposito della rinuncia alle ricandidature, fossero così anche i politici di casa nostra, e non mi riferisco certo al loro impegno contro ogni forma di razzismo visto che a parole, se la cavano abbastanza bene, ma quanto al fatto di rinunciare a qualcosa che siano rimborsi elettorali oppure ricandidature o poltrone date per intercessione politica.
La corte Costituzionale ha sentenziato un verdetto che non poteva essere altrimenti: il Porcellum varato nel 2005 con la Firma di Ciampi allora Presidente della Repubblica, è tutto incostituzionale, siamo in attesa delle motivazioni ma nessuno sente il bisogno di queste formalità.
Una legge elettorale che elimina il diritto di esprimere le preferenze lasciando ai partiti la comodità di inserire i propri candidati non si ha traccia nemmeno durante il ventennio fascista o durante gli anni del Terzo Reich.
In Italia da qualche anno a questa parte per il fatto che nessuno vuole assumersi responsabilità si aspetta sempre che qualcuno tolga le castagne dal fuoco col rischio di scottarsi, La Corte Costituzionale ha fatto paerte del suo dovere e purtroppo è già tanto visto che un Paese un po' più civile sarebbero immediatamente condannati senza essere perseguiti chi la legge la propose, la votò, la firmò e la fece promulgare.
Adesso siamo in attesa che si faccia una legge elettorale senza tanti meccanismi complicati tornando al semplice e puro proporzionale senza soglie di sbarramento e premi di maggioranza che non governa. pace all'anima di coloro che urlano per la possibile ingovernabilità: De Gaulle affermò un giorno che era impossibile governare un Paese, la Francia, che ha decine di tipi diversi di formaggi, figuriamoci l'Italia.
Mai come in questo momento risalta l'esattezza di un vecchio adagio: "Sono sempre i migliori quelli che se ne vanno" infatti loro ci lasciano e noi restiamo ad affogare nella melma di una classe politica che non è nemmeno una frazione di cellula umana rispetto a chi ha avuto coraggio, onore e dignità e vinto le sue battaglie ben più dure di leggi elettorali o di stabilità.

mercoledì 9 ottobre 2013

Chi, se ne frega?

"Coloro che pongono la questione dell'indulto o dell'amnistia in questi termini sanno pensare solo a una sola cosa e se ne fregano delle tragedie che ci sono all'interno delle carceri!"
Queste le parole del Presidente della Repubblica che rispedisce al mittente gli attacchi del Movimento 5 Stelle che di amnistia e indulto non vogliono nemmeno sentir parlare.
A distanza di sette anni per risolvere l'irrisolto problema del sovraffollamento delle carceri si ripropone la soluzione italianamente più sbrigativa del "Fuori tutti" per rimetterli dentro.
Nerl 2006 l'indulto scarcerò oltre 30mila detenuti di cui un terzo tornarono in cella, dalla serie "quello che esce fuori dalla porta rientra dalla finestra...", e allora come oggi e come domani e dopodomani, il problema del sovraffollamento rimane li nonostante cambi e crisi di governi nominati.
Buttare tutto in gazzarra come è stato fatto da parte del Movimento di Grillo non risolve nulla anche se, il sospetto (e la proposta dell'amnistia o dell'indulto fa diventare il sospetto una prova inoppugnabile) che la soluzione può favorire Berlusconi è dura a morire.
Berlusconi e Napolitano che, come affermato da un ex dipendente del Quirinale sono amici e allora, altro che sospetto, gatta ci cova.
Napolitano  ha militato nel GUF (Gruppi Universitari Fascisti) insieme a nientepopodimeno che Eugenio Scalfari e Giorgio Almirante che al contrario di questi ultimi, fascista lo era davvero e ha avuto la decenza di non rinnegare il passato e le sue idee contribuendo a fondare il Movimento Sociale, mentre Napolitano si è iscritto al PCI immergendosi nella corrente migliorista (quella che vedeva con favore una collaborazione con i socialisti e una cauta apertura al capitalismo) tanto per far dimenticare le sue riunioni "antifasciste"(?) all'interno del GUF.
Altro che primo Presidente della Repubblica postcomunista, sarebbe giusto dire post fascista e postcomunista amico di un pregiudicato con tanto di sentenza passata in giudicato.
Tornando al problema del sovraffollamento una domanda sorge spontanea: Che fine hanno fatto le centinaia di carceri costruite e mai portate a termine o mai utilizzate e lasciate nel degrado?
A tal domanda lor signori fanno orecchie da mercanti mentre versano lacrime da coccodrillo per le indecenti condizioni all'interno delle carceri. Forse sarebbe ora di stilare una lista completa di quelle carceri mai utilizzate e mai terminate e fare in modo da ospitare qualche delinquente e presentare una proposta di legge per la depenalizzazione per lo spaccio delle droghe leggere e il suo utilizzo, considerando che non sarebbe una catastrofe dato la percentuale di politici che assumono altri tipi di droghe.
L'ultima cosa di cui abbiamo bisogno sono le lacrime ipocrite, la gazzarra politica, e le leve sul sentimentalismo credendo che gli italiani siano coglioni, purtroppo gli italiani coglioni lo sono e fanno si che loro simili nominino altri coglioni a gestire la cosa pubblica. Fossimo un Paese leggerissimamente più serio taluni papaveri sarebbero già in cella a marcire, altro che indulto e amnistia. Del resto di questa classe politica chi, se ne frega?

domenica 29 settembre 2013

Extra Omnes!

La frase imperativa come da titolo viene pronunciata all'inizio del Conclave nel momento in cui i cardinali di santa Romana Chiesa si riuniscono all'interno della Cappella Sisitina per eleggere il nuono Pontefice.
Considerando il marasma sociale, politico ed economico che l'Italia sta attraversando sarebbe un imperativo appropriato.
Fuori il Presidente della Repubblica rieletto per un secondo mandato con i voti dei delinquenti del PdL e dei suoi alleati del Partito Democratico.
Fuori il governo Letta minacciato da Alfano e dai parlamentari dimissionari del PdL che cercano disperatamente di salvare un delinquente.
Fuori Alfano che minaccia Letta e viene minacciato dal delinquente di Arcore.
Fuori la Santanchè, Brunetta, Verdini, Quagliariello, e tutti quelli che per oltre venti anni hanno vissuto tra le braccia di un delinquente.
Fuori il Partito Democratico che ha appoggiato due legislature insieme alla banda dei porci.
Fuori il Movimento 5 stelle che oltre agli insulti non propone nulla di alternativo e costruttivo
Fuori la Lega xenofoba razzista e vera come una vergine ex prostituta.
Fuori tutto l'apparato statale che ormai sta crollando rivinosamente e vergognosamente a pezzi come le Domus Area di Pompei ed Ercolano.
Fuori in particolare tutti coloro che per venti anni hanno votato pervicacemente Berlusconi e lo hanno portato al governo e trascinato l'Italia nel letame, meglio se fatti fuori con le armi chimiche di Assad.
Fuori tutti coloro che con il loro comportamento si rassegnano e tollerano uno scempio del genere.
E dopo cosa rimane? Nulla, perchè di nulla è composto questo Paese abitato, escluse pochissime persone, da milioni di vermi che eleggono vermi più grossi e nauseanti alla guida di una carrozza fuori controllo. Nulla perchè da almeno venti anni, nulla rimane in questo Paese e nulla deve restare, neanche il patrimonio storico, artistico e ambientale che dovrebbe, per decenza essere regalato a mezza Europa per manifesta incapacità gestionale, per deficit intellettivo.
Nulla, nemmeno uno straccio di scenziato, nemmeno le idee, perfino gli insetti dovrebbero aver senso nel proliferare in questo Paese.
In fondo il nulla sarebbe assai meglio dell'immenso schifo che stiamo vivendo, di delinquenti per condanne passate in giudicato non hanno la dignità di farsi da parte, di alleati di delinquenti che con ogni scusa e pretesto vogliono la poltrona del comando e propensi ad ogni nefandezza.
perchè almeno nel nulla non ci sarebbe possibilità di urlare allo scandalo, si avrebbe la certezza che non sarebbe più possibile fare peggio, invece oggi, al peggio non c'è mai fine, una corsa irresistibile allo sfacelo voluto e preteso.
E non è vero che esiste la parte sana del Paese, perchè un partito di delinquenti in un fazzoletto di terra più serio del nostro, questo sarebbe stato messo al bando da decenni come organizzazione a delinquere e non sarebbe mai arrivato al governo. Per piacere, se esiste ancora un senso di pietà di dignità, di pudore, un senso di vergogna applichiamo questo imperativo: EXTRA OMNES, a iniziare da chi per venti anni la legge e il diritto l'ha  messo sotto le suole delle scarpe.

mercoledì 11 settembre 2013

I poliziotti del mondo.

Oggi 11 settembre 2013 si commemora l'attacco terrorista contro le Torri gemelle di New York in cui persero la vita 3000 persone.
Come ogni anno si rinnova il pianto e il lamento in memoria di quell'avvenimento che fece capire al mondo che essere una superpotenza, anzi una pre-potenza non assicurava affatto dalla minaccia di essere attaccati in casa propria, del resto se vogliamo dirla tutta, l'11 settembre di dodici anni fa gli Usa ebbero il saldo di quello che hanno fatto per cinquant'anni, ovvero portare bombe e democrazia d'esportazione in ogni angolo del mondo che rischiava di cadere nelle fauci del mostro comunista, ateo e materialista, nonché divoratore di bambini.
L'11 settembre di quarant'anni fa si consumava in Cile un colpo di stato organizzato e finanziato dalla CIA e dal presidente americano Nixon, colui che faceva la guerra ai pesci volanti in Vietnam con l'Agente Orange e il Napalm.
Il colpo di stato in Cile che portò il Paese sotto una cruenta dittatura militare comandata da Pinochet serviva allo "Zio Sam" per garantire i suoi interessi commerciali ed economici in Cile e in tutto il sud america come un moderno Conquistadores.
Il Repubblicano Nixon che aveva orrore del social-comunismo non vide affatto bene l'affermazione regolare e legittima di un candidato socialista, dichiaratamente marxista in un Paese strategico per i loschi affari a stelle e strisce. In una intervista al New York Times, Allende dichiarò che se per gli americani il comunismo era un regime totalitario, per lui era un modo semplice e onesto per liberare gli oppressi e gli sfruttati. Mal gliene incolse. Le sue parole gli si ritorsero contro proprio in quell'11 settembre 1973 quando fu spodestato dal golpe non senza aver resistito barricato all'interno del palazzo presidenziale che veniva bombardato dai militari pilotati dalla CIA.
Il discorso di Obama alla nazione americana è una palese menzogna quando afferma "Noi non siamo i poliziotti del mondo, ma quello che accade in Siria non può essere tollerato in alcun modo"
I fatti accaduti in Cile sopra citati lo sbugiardano apertamente, come lo sbugiardano altrettanto palesemente i bombardamenti effettuati in Laos, Cambogia e Vietnam con armi chimiche esportatrici di democrazia e libertà su civili e villaggi del sud est asiatico tra gli anni '60 e '70.
Se la linea rossa, dell'uso delle armi chimiche da parte del regime di Assad era la linea rossa da non superare, quella linea gli Usa l' hanno oltrepassata più volte come i bombardamenti al fosforo bianco su Dresda, l'attacco nucleare (inutile) al Giappone nell'agosto del 1945 con 300mila morti ammazzati, le bombe all'uranio impoverito durante la guerra in Kosovo nel 1999 o poco prima l'uso di un ordigno nucleare nei pressi di Bassora durante la prima guerra del golfo contro Saddam Hussein.
Caro presidente della pace, gli Usa non sono i poliziotti del mondo perchè non potranno mai esserlo se torturano prigionieri islamici in Afghanistan o in Iraq, se usano mezzi da inquisizione a Guantanamo o pilotano e organizzano colpi di stato per instaurare regimi militari se un governo di sinistra viene eletto democraticamente.
Sarebbe bello che qualcuno dicesse tali verità al presidente americano repubblicano o democratico guraafondaio che essso sia, magari aggiungendo il fatto che, mentre il presidente Kennedy urlava a Berlino la sua cittadinanza berlinese, a casa sua la democrazia americana viveva ancora nel regime di Apartheid con mezzi e locali pubblici destinati a "bianchi" e "neri" e che un decennio prima, sempre nei democraticissimi USA, si era svolta, alla faccia del liberalismo politico, una caccia all'uomo contro sospetti appartenenti al Partito Comunista Statunitense che fu quasi messo al bando a cui seguirono processi infamanti e arresti indiscriminati mostrati in tv.
Caro "Hussein" Obama del poliziotto americano che pesta, ancora oggi, qualche nero o sgancia bombe chimiche per la libertà ne facciamo volentieri a meno senza lacrime e senza piagnistei, quei piagnistei ipocriti che si fanno ogni 11 settembre per ricordare l'attacco alle Torri gemelle e mai, riflessioni sincere per commemorare le atrocità commesse dal poliziotto americano in giro per il mondo.
del resto non ci sarebbe null'altro da piangere se non per le vittime civili causate dall'attacco dell'11 settembre 2001, ma sarebbe bene ricordarsi del motto "Chi la fa l'aspetti" e se tremila persone muoiono in un giorno sarà forse perchè migliaia e migliaia sono morte ingiustamente sotto le bombe yankee esportatrici di una democrazia ipocrita o sotto regimi militari finanziate e manovrate dalla Cia o da presidenti che fanno la guerra ai pesci volanti in Vietnam.

domenica 28 aprile 2013

Sangue di mattina....

Gli avvenimenti non lasciano il tempo di digerire l'indigestibile.
A Roma davanti alla cloaca massima di Montecitorio è avvenuto un episodio che dovrebbe quantomeno terrorizzare i ratti che lo abitano: un uomo,calabrese di 46 anni,esasperato dal clima politico,economico e sociale che rende pestilenziale il suolo italico ha deciso di fare da solo,quello che dovrebbero fare milioni di italiani.
Presentatosi davanti a palazzo Montecitorio armato di pistola, ha sparato ferendo non gravemente due carabinieri e ferendo di striscio una passante. L'uomo è stato immediatamente immobilizzato e arrestato,il tutto è accaduto mentre il governo Letta giurava sulla Costituzione. Governo composto dall'accozzaglia piddina e berlusconiana che dopo tanto odio hanno finito per creare un governo impossibile eleggendo un capo di Stato dall'età impossibile.
La tragica notizia ha sconvolto i ratti che come gli aristocratici di Versailles di fine settecento hanno urlato al "gesto di un folle" e Napolitano si è affrettato a mostrarsi mortificato per il gesto.
In Italia si respira un clima indescrivibile quasi come nella Parigi del XVIII secolo, la piazza mormorava fino a quando sulle piazze non salirono Luigi XVI e Maria Antonietta lasciandoci la testa.
Il guaio è che in Italia di maria Antoniette ne abbiamo migliaia e tutti fingono di non capire che se si prosegue su questo passo il sangue di mattina si trasformerà in un uragano e allora mortificazioni, imprecazioni e mani nei capelli saranno inutili. La follia rischia seriamente di abbandonare Montecitorio e dilagare nel Paese e stavolta qualcuno (finalmente) ci lascerà le penne.

lunedì 22 aprile 2013

Disastro fatto capo non ha.

Una svolta simile era davvero difficile immaginarsela. I Grandi elettori hanno riconfermato al Quirinale Giorgio Napolitano quando (parole testuali della moglie Clio) stava già facendo le valigie per lasciare il posto al suo successore che sarebe stato Stefano Rodotà se solo la cloaca piddina e il M5S fossero riusciti nel convergere i voti sul costituzionalista che per 40 anni è stato la colonna della sinistra italiana e all'inizio degli anni novanta anche presidente del PDS.
Invece si è assistito a una catastrofe senza precedenti: Il PD ha letteralmente bruciato due suoi candidati prima di accettare la ricandidatura di Napolitano e la sua rielezione. Prima è toccato a Marini,nome che piaceva anche agli elettori del PDL ma che si è fermato a quota 521 non riuscendo ad arrivare al quorum iniziale previsto,due terzi,ovvero seicento e rotti voti. Prima debalce. I franchi tiratori hanno votato contro: l'intesa col PdL è una soluzione che non piace.
Ecco spuntare il secondo candidato: Romano Prodi,l'uomo che è riuscito a sconfiggere Berlusconi per ben due volte e che per due volte ha raassegnato le dimissioni da Presidente del Consiglio a causa della coalizione frammentata. Il Professore è dato come vincente,il PD punta sul suo nome per eleggerlo al Colle. Il quorum nel frattrempo è sceso a 504 voti. Ci si ferma a 395. Disastro,Bersani si dimette il Pd precipita nel caos.
La candidatura di Stefano Rodotà (73 anni) è sostenuta da Sel e M5S di Grillo. Poi il colpo di scena o se preferite il colpo di stato: i Grandi elettori supplicano Napolitano di ricandidarsi per un secondo mandato nonostante il nome di Rodotà fosse ancora valido. Il Presidente accetta (chissà se a malincuore) e viene rieletto alla veneranda età di 87 anni ancora Presidente della Repubblica,il più vecchio presidente della storia repubblicana e prima volta di una rielezione per un Capo di stato italiano. Doppio primato.
Oggi la resa dei conti: Fassina viene aspramente contestato in strada,il PD è ufficialmente senza segretario e le sedi del partito sono occupate dai giovani democratici infuriato per la scelta della stanza dei bottoni,adesso si discute,il sindaco di Firenze vuole rottamare tutti,sarebbe il caso di distruggere tutto e rifondare un nuovo partito ma che punti dritto verso la socialdemocrazia rifiutando qualsiasi accordo o compromesso con liberisti e centristi. Un partito di sinistra che abbia una sua fisionomia ben definita e che escluda tutti i vecchi nome che hanno contribuito a tale sfacelo.
Vendola pensa a un nuovo partito sganciato dalla giostra impazzita piddina alla presa con le faide interne: era la soluzione più logica già prima delle elezioni politiche: creare un partito politico di Sinistra o di Sinistra radicale che aprisse le porte ai comunisti lasciati fuori dal parlamento.
Adesso si parla di un governo di emergenza che faccia il minimo indispensabile,un governo similtecnico non voluto da nessun elettore come quello di Monti che ha creato il dramma degli esodati,zombie senza lavoro e senza pensione.
Berlusconi esulta,il vero vincitore è ancora lui,sempre in sella e alla guida del partito di plastica composto da cortigiani servizievoli e obbedienti.
Eppure a rifletterci la soluzione più semplice era a mio avviso la seguente: Rodotà al Quirinale (l'uomo giusto al posto giusto) e nessun governo fino a quando non si fosse cambiata (in senso proporzionale) l'attuale legge elettorale,poi elezioni anticipate a giugno o settembre. Invece si è scelta la soluzione peggiore,con un Presidente vegliardo che ha già dato e che si vuole spremere fino alla fine sapendo che i Grandi elettori potrebbero essere chiamati a scegliere di nuovo un prossimo presidente se a Napolitano accadesse qualcosa,vista la tarda età, e allora il tempo presenterebbe un conto salato. La responsabilità è una croce pesante che nessuno vuole prendere la briga di portarsi sulle spalle: lo si è visto; Bersani si è dimesso (ovviamente per evitare di ottenere un nuovo incarico esplorativo e dopo la doppia batosta),mentre all'orizzonte spunta un nuovo governo tecnico,frutto marcio della legge elettorale più balorda degli ultimi 70 anni che adesso si vuole cambiare. Chi vivrà vedrà magari in questo Paese è più probabile che accada il contrario di tutto.

sabato 23 marzo 2013

Animali in piazza.

Non bastava presentarsi in gruppo davanti al tribunale di Milano per urlare come vaiasse napoletane il loro dissenso verso la magistratura cattiva (e rossa) che sta da decenni indagando Berlusconi per una infinità di reati.
Dopo la comparsa dei neo eletti deputati e senatori pidiellini adesso tocca ai "tifosi" dello psiconano urlare come debosciate senza ritegno il loro dissenso (se così si può definirlo) verso la medesima magistratura cattiva guidata dalla rossa Ida Boccassini.
Oltre a urlare il dissenso e l'odio verso tutto ciò che rappresenta uno dei poteri dello stato (la giustizia) i tifosi dello psiconano,hanno voluto dimostrare il loro attaccamento al "Caro Leader" cvompratore di parlamentari, scopatore di minorenni dogmaticamente credute nipoti di Mubarak e lordo di altre sozzure fuori legge.
I figli dello psiconano, autentici mentecatti non hanno risparmiato carnevalate con bandiere, manine di plastica e slogan come se si trattasse di una partita di calcio.
Fa pena vedere scene simili all'approssimarsi della Pasqua cristiana. Gli insulti ai credenti non sono mai abbastanza, il mondo intero deve essere testimone di questi spregevoli atteggiamenti. In nessun Paese di poco migliore del nostro si sarebbero visti cose simili, nemmeno nel Nord Corea dove i sudditi del regime comunista-assolutista sono costretti ad adorare il capo del partito come il Vitello Rosso. Invece da noi i supporters del "Caro Leader" democraticamente e liberamente danno sfogo alla loro pochezza mentale, al vuoto neuronale che domina egemone nelle loro menti bucate.
Se attentatori islamici fondamentalisti hanno intenzione di farsi saltare in aria in Italia lo facciano pure, però almeno non scelgano luoghi di culto, si facciano saltare in aria in mezzo ai tanti mentecatti che in queste ore insozzano Roma con le bandiere del PdL. Almeno nei prossimi giorni potremmoleggere contenti che qualche centinaio di dementi è stato ucciso in piazza da un fanatico musulmano psicotico che una volta nella vita ha azzeccato la cosa giusta e si è guadagnato il Paradiso di Allah oltre a strade,busti e monumenti in tutta Italia e la gratitudine dell'Italia sana e sincera.
Fa impressione vedere come l'Italia abbia al suo interno centianaia di migliaia di animali che adorano un leader politico come se fosse una divinità credendo pervicacemente come i cattolici nel dogma della fede che Silvio sia un martire perseguitato dalla magistratura comunista e pagana.
Intanto venti di guerra arrivano dall'estremo oriente: La Corea del Nord minaccia un giiorno si e un altro pure di lanciare missili nucleari sulla testa dei militari americani stanziati in Giappone e sul territorio americano e sull'Ocenao Pacifico.
Considerando il fatto che forse la Corea comunista ha in dotazione missili nucleari a lungo raggio, il Caro Leader ci faccia un sacrosanto piacere: uno di quei missili nucleari lo lanci a Roma dove sono ammassati gli animali adoratori di Berlusconi. Una volta tanto farebbe piacere anche agli animalisti vedere una strage di animali bipedi non pensanti che con la loro immonda presenza offendono quelli che, animali lo sono sul serio e invece che dalla magistratura sono perseguitati dalla cattiveria e dalla crudeltà di troppi esseri subumani. Berluscones in piazza compresi.

lunedì 11 marzo 2013

Non c'è più religione.

Cambiano le maggioranze di governo, cambiano le legislature e i Capi di Stato ma taluni elementi che lo scorso governo formavano il tale e la maggioranza non cambiano mai.
Non mi riferisco solo e soltanto alle facce dei parlamentari che, da una parte politica ripresentano i soliti nomi ma anche e in particolare al modo di fare politica.
I parlamentari del PdL sono in aperta sommossa: si sono accorti (con ritardo) che la magistratura milanese sta dando la caccia a quel cattivone di Berlusconi accusato tra l'altro di:
- aver fatto sesso con ragazze minorenni
- aver acquistato parlamentari per mantenere il suo governo e ottenere i numeri sufficienti per proseguire a fare i suoi comodi (e i comodi di amici e di amici di amici...)
Oltre ai processi Mediaset, De Gregorio etc etc.
Adesso, se in un altro Paese che abbia un indice di affidabilità e serietà appena di qualche decimale superiore al nostro un capo del governo travolto da mezzo scandalo da le dimissioni, in questo Paese l'ex capo del governo non solo non si dimette, non solo si ricandida come Primo Ministro, ma addirittura incita i suoi camerati politici a scendere in piazza per manifestare contro la magistratura (nel suo delirio, politicizzata) definita come un cancro da estirpare.
E non avere magistrati che da mattina a sera svolgono il loro dovere per portare alla sbarra determinate persone politiche, farebbe comodo a tanti, a tutti, se si parla del PdL.
Ed ecco assistere alla marcia verso il Tribunale di Milano che sta dando la caccia alla "Primula azzurra" ricoverato in ospedale per uveite e che ha ricevuto una ennesima visita fiscale dalla magistratura che vorrebbe respingere il "Legittimo impedimento".
Caos, disordine, i camerati azzurri tentano una irruzione nelle aule del tribunale milanese urlando allo scandalo, schiamazzando che si tratta di una persecuzione politica, facendo una piazzata da cortile come non avrebbero fatto nemmeno le più debosciate e maleducate pettegole di strada.
Alfano, segretario del Partito dei ladroni ha chiesto a Napolitano di intervenire come Presidente del CSM affinchè faccia cessare questa faccenda. All' orizzonte si annunciano nubi foriere di tempesta....
L'unica cosa da far cessare sarebbe il vizio di tali onorevoli che in amore del proprio padrone tentano una sortita a un pubblico potere per il semplice fatto che svolge il suo compito, presentandosi compatti come camerati fascisti alla marcia su Roma.
Se esiste un cancro questa non è la magistratura bensì un ben preciso partito politico che alle idee liberal-conservatrici ha sostituito l'idea di rendere non punibili chiunque faccia comodo a iniziare dal proprio presidente e come un cancro sarebbe bene che qualche chirurgo lo estirpi con tutto il caravanserraglio di onorevoli e senatori annessi.
Vedere certe immagini in tv fa pensare che in Italia non ci sia più religione e nemmeno educazione e ritegno. A proposito di religione: domani (martedì 12 marzo) inizia il Conclave per eleggere il nuovo papa, anzi il doppione visto che c'è già il papa emerito in pensione. Le profezie dicono che si dovrebbe chiamare Pietro II Romano (Petrus Romanus, secondo Malachia) e che al termine di questo ultimo pontificato il Giudice verrà a distruggere Roma e giudicare il suo popolo. Finalmente una bella notizia: Un Giudice scenderà dal Regno dei Cieli per fare due cose:
1) Porre fine al Vaticano al clero corrotto e debosciato e cacciare l'impero del male
2) Giudicare e (condannare) Berlusconi che forse sarà vecchio e decrepito ma se riuscirà a sfuggire alla giustizia terrena non sfuggirà alla Giustizia divina.
Chissà quali tormenti dovrà soffrire lo psiconano che non potrà affidarsi ne a Ghedini ne al Legittimo Impedimento visto che le leggi divine non ammettono questi sotterfugi. Sarebbe bello chiedere a Dante Alighieri quale punizione è riservata all'inferno ai corruttori, fottitori, megalomani imprenditori.

venerdì 1 marzo 2013

Abdicazione alla vaticana.

Dalle ore 20:00 di ieri 28 febbraio, ufficialmente la Sede vaticana è vacante. Il trono di pietro è in attesa che il Conclave dei cardinali elegga il successore di Bendetto XVI o meglio il suo doppione in quanto il papa abdicatario continuerà a fregiarsi del titolo di "santità" e si chiamerà papa emerito della Chiesa cattolica romana, quindi un papa spogliato di ogni potere ma che resta vestito di oro incenso e mirra con le scarpe firmate. Il Diavolo veste Prada, anzi no, da rosse le scarpe sarenno marroni, il Diavolo veste Tod's.
la realtà nuda e cruda è questa: il papa emerito si sposta solo di qualche centinaio di metri giusto per non perdere di vista il cupolone di Piazza san Pietro e magari farsi dire cosa accade nel conclave e chi è stato eletto.
L'opinione pubblica, o meglio l'opinione pubblicamente idiota incensata e rimbambita dai media ha creduto che il "buon" Benedetto abbandonasse tiara,mitra e tutto il caravanserraglio per rinchiudersi in un monastero avvolto dal silenzio e dalla preghiera dedicandosi non tanto al motto "Ora et labora" quanto a "Ora et studia". Invece no. Il Papa si vestirà candidamente di bianco e porterà ancora il nome pontificale con annesso titolo di pontefice emerito. Altro che dimissioni,altro che anzianità e fatica, un uomo anziano avrebbe lasciato tutto e tutti e si sarebbe ritirato in un isolatissimo monastero, questa abdicazione alla "vaticana" nasconde qualcosa, è quantomeno sospetta, si ha l'impressione che dall'esterno l'abdicazione di Benedetto XVI non è traumatica ma pilotata.
Ai fedeli sfuggono due cose evidenti:
Primo: il papa continuerà a chiamarsi tale e non abbandona definitivamente e totalmente la carica ritirandosi a vita privata
Secondo: il prossimo papa (Pietro il Romano, secondo le profezie....) sarà un papa doppio di facciata.
Per la prima volta avremo due papi uno che porta il nome, l'altro che oltre a portare il nome combinerà altri pasticci e insabbierà, anzi sotterrerà lo scandalo degli ecclesiastici pedofili in quanto sono piuttosto scettico che il Papa "collaterale" scoperchierà il vaso degli orrori.
E' ovvio che il Vaticano non è in grado e non vuole essere in grado di riformarsi e cacciare le mele marce e allora restiamo vanamente in attesa che da fuori si decida ad abolire il Concordato e confiscare il patrimonio della Chiesa cacciando a calci nel sedere emeriti indegni e non emeriti. Ma se qualcuno pensa di illudersi che il nascente-morente prossimo governo faccia qualcosa di simile si sbaglia di grosso: Un partito di mentecatti capace di farsi romontare dalla Wanna Marchi di Arcore per la seconda volta come nel 2006 sarà solo capace di formare un governo morente che duri lo spazio di un nanosecondo.
Stiamo a vedere come va il Conclave e chi sarà il papa-doppio. Certo che ultimamente ai laici e laicisti non va bene proprio nulla, da nessun papa adesso ce ne saranno due, come nel peggiore degli incubi. E figuriamo cosa avrebbero pensato Galilei e Giordano Bruno.

lunedì 25 febbraio 2013

Fermate l'Italia, voglio scendere.

Soltanto un mese fa o poco più, il distacco che separava i due mostri della politica, ovvero il Partito Disperato e il Partito dei Ladroni era di oltre 10 punti percentuali. Almeno secondo i calcoli dei sondaggisti.
Calcoli che davano quasi certo il rietro della Sinistra Radicale e una buona performance del rinato SciliMonti in versione tecno- politica quest' ultimo pronto a un inciucio con l'accozzaglia di Bersani per disintegrare lo stato sociale, o quello che ne è rimasto.
Il 24 e 25 febbraio milioni di italiani hanno espresso le loro preferenze: lo scenario è identico alla stramaledetta finale di Euro 2000 quando l'Italia di Zoff in vantaggio per 1-0 al 94° si fa raggiungere clamorosamente dai francesi all'ultimo secondo di recupero per poi perdere la finale con il golden goal segnato da Trezeguet nei tempi supplementari.
Il PD uscito dalle urne è come quella nazionale: in vantaggio per decine di minuti è riuscita incredibilmente a farsi rimontare da Berlusconi che ormai tutti davano o davamo per finito politicamente e che invece ha rimontato 10 punti e più di distacco.
Una debacle incredibile maturata anche per l'idiozia italica di credere ai mercanti di aria: è bastato l'annuncio che il Partito dei Ladroni avrebbe restituito i soldi dell' IMU (serviti per salvare dalla cenere il Monte dei Paschi con un prestito di 4 miliardi di euro, la stessa cifra ottenuta guardacaso con il pagamento dell'imposta....) per far si che centinaia di migliaia di imbecilli ( a cui secondo logica andrebbe tolto il diritto di voto) sono tornati a tifare per l'imprenditore di Arcore consegnandosi mani e piedi ancora una volta; dimentichi delle bugie, del tracollo politico, degli scandali,della vergogna a livello europeo.
Dunque non si sa bene chi ha vinto e chi ha perso: il PD ha una maggioranza risicatissima di qualche migliaio di voti che non consente, utilizzando la testa, la formazione di un governo stabile che provi a durare lo spazio di un nanosecondo. Il PDL con il suo risultato paritario blocca tutto aprendo scenari imprevisti e riuscendo almeno a non perdere le elezioni politiche.
Di una cosa sono contento: l'exploit (che si doveva prevedere) del Movimento 5 stelle, non il mio partito (il sottoscritto si è buttato alla sinistra di Vendola che ha visto dimezzare i suoi voti per la balorda alleanza col PD) ma comunque un movimento di protesta forte che sconquassa il parlamento.
E allora l'unico scenario possibile è ritornare alle urne e il mio auspicio è che il movimento Grillino arrivi al 30% non riuscendo comunque a formare un governo monomovimentista e impedendo ai due mostri, di crearne uno orrendamente ibrido.
Mi si potrebbe accusare di volere il caos politico. Si voglio anche alle (spero) imminenti elezioni tutto resti com'è ripartendo ugualmente le preferenze e gettando tutto alle ortiche, mandando tutto per aria, rischiando il baratro, anzi gettarvisi dentro a capofitto.
Berlusconi parlando intermini calcisticii è riuscito a segnare il "golden goal" portandosi a casa non le elezioni ma l'obiettovo di bloccare la formazione di un governo "nemico" e dunque la possibilità di giocarsi tutto alle eventuali prossime elezioni,insomma è riuscito a strappare un punto insperato nei minuti di recupero, o meglio, l'elettorato imbecille ha fatto si che tutto ciò accadesse rincoglioniti dalle promesse fatte al vento dal venditore di Arcore.
Gli italiani sono troppo stupidi: per essere sicuri un errore lo ripetono decine di volte incuranti delle conseguenze; ma questa volta faccio il tifo per quella parola che fa paura a tutti "Default" bancarotta, crac economico. Non mi importa di quello che succederà, non mi importa se i suicidi saranno centinaia o migliaia al giorno o se la disoccupazione arriva al 50% e diventiamo la fotocopia della Repubblica di Weimar o Lo Zimbabwe del Mediterraneo; pur sforzandomi non riesco a auspicare nulla di buono per questa zattera scalcagnata che galleggia a stento se non il peggiore degli scenari possibili, anzi il peggiore di quelli impossibili. Un incubo a occhi aperti. Una catastrofe biblica.
Questa volta non voglio salvataggi e salvatori della Patria, lasciateci affondare come il Titanic ripagheremo tutti i debiti svendendo l'unica cosa buona che possediamo ma che non riusciamo ad apprezzare e mantenere in condizioni decenti: la cultura dei borghi medievali, della storia romana, della Venezia del Cinquecento e del Settecento, un popolo talmente idiota che non sa cosa farsene di tante cianfrusaglie che hanno addosso secoli di vita vissuta, non riuscendo a capire neanche perchè stiano ancora in piedi o chi le abbia fondate.
Voglio vedere come andrà a finire questa volta e mi auguro che il finale sia a sorpresa senza lieto fine e principi azzurri ma degno di un capolavoro horror creato dai cervelli di milioni di votanti.

lunedì 11 febbraio 2013

Vai in Africa,Benedetto!

Il comunicato di Benedetto XVI ha fatto immediatamente il giro del mondo. Vecchio,stanco,senza energie mentali e fisiche,il pontefice tedesco eletto nella primavera del 2005 lascia il trono di Pietro.
L'annuncio è stato dato in lingua latina durante un Concistoro per innalzare agli altari i martiri di Otranto.
A parte i commenti sagaci e scherzosi sulla questione,la decisione,pare presa già da mesi mette in luce un retroscena passato in secondo piano.
Ancora in vita Papa Giovanni Paolo II,il cardinale Ratzinger aveva dichiarato già di voler abbandonare ogni incarico pubblico per ritirarsi "a vita privata" e proprio al suo predecessore che,gli aveva intimato: "Non abbandonare adesso,tu servi ancora alla causa della Chiesa di Roma" e con uno sforzo inumano l'ex aderente alla gioventù hitleriana proveniente dalla Baviera aveva tenuto duro.
Poi l'elezione e la scelta del nome di Benedetto. Apro una parentesi: per chi conosce le profezie sulla successione degli ultimi papi fatta dal monaco Malachia svariati secoli fa,che gli indica non col nome pontificale ma con un motto,alla penultima riga c'è scritto,riferendosi a questo papa: "De gloria Olivae" Benedetto XVI che ha assunto tale nome,non solo in riferimento al suo predecessore con l'ordinale precedente,ma anche in ossequio all'ordine benedettino,che per l'appunto sono chiamati anche monaci olivetani,chissà se la profezia di san Malachia aveva previsto una svolta del genere....
Ritornando ai giorni nostri,la decisione del Papa,in me suscita qualche sospetto. Gli scandali recenti che hanno e stanno travolgendo la Chiesa potrebbero aver indotto l'ex teologo a compiere un passo ponderato da tempo o forse gli scandali lo avrebbero già convinto diversi anni fa ad abbandonare se non fosse stato per la richiesta del suo predecessore a restare.
Una cosa è certa,alle 20:00 del 28 febbraio la sede apostolica sarà vacante ed è la prima volta dopo 800 anni da quando Celestino V alias Pietro da Morrone abbandonò il soglio pontificio,o meglio fu indotto ad abbandonarlo da quel mascalzone del suo successore (Bonifacio VIII) con un rudimentale ma efficace stratagemma della voce dell'Angelo.
Questa volta non ci sono voci trascendenti a convincere il Papa ad abbandonare ogni incarico,ma forse la sozzura che trasuda abbondantemente nei palazzi Vaticani e quella che viene da ogni parte del mondo che schiferebbero anche Barabba,figurarsi un pacato teologo bavarese.
Entro Pasqua si conoscerà il successore di Ratzinger e tornando alle profezie,secondo alcuni dovrebbe assumere un nome inquietante: Pietro II se la dicitura "Petrus Romanus" fosse corretta. E dovrebbe essere italiano,romano per la precisione.
La cosa più importante è non trovarsi tra i piedi un Innocenzo III un Gregorio VII oppure un Pio IX e se proprio il successore deciderà di chiamarsi Pietro II faccia qualcosa di buono per la prima volta in 2000 anni: Riporti radicalmente il cristianesimo cattolico a una dimensione più umana e modesta invece di mantenere un apparato millenario che sprizza lordume da ogni parte e ha ecatombe di scheletri negli armadi vaticani.

domenica 10 febbraio 2013

Verità scomode.

Oggi 10 febbraio 2013 si celebra la data del ricordo di tutti gli italiani istriani e dalmati infoibati dalle truppe jugoslave di Tito durante e poco dopo la Seconda Guerra Mondiale.
Per decenni il dramma delle foibe,cavità carsiche dell'Istria in cui persero la vita centinaia di cittadini italiani,è stata taciuta,sotterrata,uno scheletro tenuto nell'armadio sottochiave la cui visione e la scoperta era proibita a chiunque in primis al partito Comunista Italiano.
Caduto il muro di Berlino e il comunismo in Russia con il conseguente (e sciagurato) scioglimento del PCI dopo alcuni anni di distanza,ecco apparire la data che in apparenza mette d'accordo tutti e in particolare allinea certa parte politica italiana a galla tra liberismo economico e nostalgie delle camicie nere.
Il sottoscritto ovviamente,si unisce al ricordo di quanti tra il 1944 e il 1946 persero la vita trucidati orribilmente dalle truppe titine che non esitarono anche a uccidere donne e bambini e partigiani italiani dello stesso colore politico per il solo fatto di essere italiani. La pulizia etnica,o meglio,questo è quello che sembra o si vuole far credere in realtà nasconde una verità che gli italiani non sanno,fingono di non sapere o che meglio ancora viene loro taciuta colpevolmente.
Tra il 1942 e il 1943 l'Italia fascista (e monarchica) alleata alla Germania nazista compì azioni militari nell' odierna Slovenia nel tentativo di "allargare" i territori italiani al di là dell'Adriatico. A capo della spedizione militare fu nominato un generale,Mario Roatta,fascista convinto e altrettanto convinto nell'usare ogni mezzo per stroncare la resistenza jugoslava.
Nel 1942 il generale italiano soprannominato "La Bestia nera" per le atrocità di cui si macchiò firmò ed emanò una circolare chiamata "3C" che era una vera e propria dichiarazione di guerra verso le popolazioni jugoslave che,erano sospettate di appoggiare e aiutare la resistenza locale.
Roatta ordinò ai suoi sottoposti e alle truppe italiane di sterminare,stuprare,incendiare,saccheggiare città e cittadini. Non contento del risultato il generale ordinò che fossero costruite appositi campi di concentramento italiani,in territorio sloveno per internare gli abitanti locali.
Interi villaggi furono rasi al suolo,uomini donne e bambini trucidati,altre donne violentate,bastonate e uccise a colpi di fucile o pistola,gli altri abitanti internati in questa campi di sterminio italiani e letteralmente lasciati morire di fame e di sete.
Roatta,dopo l'8 settembre 1943 fu destituito da ogni incarico e per evitare la cattura si rifugiò in Spagna protetto dal regime franchista,all'indomani della guerra fu sottoposto a processo ma non per i crimini commessi in Slovenia ma per la mancata difesa di Roma,condannato all'ergastolo in contumacia,grazia all'amnistia di Togliatti,i crimini di Roatta rimasero impuniti. La "Bestia nera" non scontò un giorno di prigione alla faccia dei 3000 morti ammazzati jugoslavi.
Il punto è questo: i morti sono tutti uguali anche se permangono le differenze tra chi,dopo l'8 settembre combatteva con la RSI e chi con i partigiani,e dunque,tornando alla questione,i morti sloveni ammazzati dalle truppe italiane tra il 1942 e il 1943 non sono affatto diversi e inferiori degli italiani infoibati (per vendetta) dalle truppe titine sul finire della guerra. E se Tito si sporcò le mani del sangue degli italiani residenti in Istria gettandoli nelle foibe,altrettanto l'Italia e il suo governo (monarchia sabauda compresa) si sporcò le mani internando e massacrando jugoslavi civili durante la guerra. Un Paese sconfitto e umiliato a settant'anni di distanza non può e non deve rimuovere quello che ha compiuto colpevolmente schierandosi dalla parte del torto volutamente e adesso commemora i morti ammazzati stracciandosi le vesti ricordandosi ciò che fa più comodo.
Se data del ricordo deve essere oggi si condannino  anche i crimini dell'Italia dell'epoca e non solo durante la guerra ma anche durante le conquista coloniali: dai pozzi di acqua avvelenati in Libia,ai gas mortali (proibiti) utilizzati in Etiopia,fino alle suddette stragi in Jugoslavia e al pugno di ferro e al sangue versato in Grecia con la strage di Domenikon.
Se apriamo la nostra memoria,e ci ricordassimo delle sozzerie compiuta dal nostro esercito in mezzo mondo fino al 1943 forse capiremmo la reazione delle truppe jugoslave che fecero piazza pulita degli italiani sconfitti e colpevoli.

giovedì 31 gennaio 2013

Chi serve all'Italia?

Tra pochi mesi scadrà il settennato presidenziale di Giorgio Napolitano. Primo presidente della Repubblica a provenire dal Partito Comunista,anche se dalle file dei "Miglioristi" (la destra del Partito) è stato scelto come XI capo dello stato repubblicano nel maggio del 2006 con i voti risicatissimi della maggioranza di centro sinistra.
Alcuni giudicano positivamente il mandato dell'attuale presidente,ma cerchiamo di mostrare alcune lacune,due adesso mi vengono in mente.
Una dello scorso novembre 2011 quando in piena tempesta finanziaria,invece di sciogliere le Camere e concedere la parola agli elettori,Napolitano chiamò alla presidenza del Consiglio Mario Monti che con la sua squadra di governo,l'Italia l'ha scaraventata nel baratro.
Un altra più recente ma non meno grave è stata non aver abolito almeno per il 2012 i festeggiamenti per la parata militare (!) del 2 giugno,Festa della Repubblica all'indomani del sisma che ha messo in ginocchio l'Emilia Romagna.
In quella occasione,l'ex Migliorista ha solo ridotto i costi della parata e le strombazzate,ma la parata si è tenuta ugualmente alla faccia degli sfollati emiliani.
Mi è venuta in mente un terzo "neo". Mentre gli italiani sono alle prese con la crisi economica,il Presidente si è aumentato lo stipendio del 5% facendo del Quirinale una Reggia mangia soldi,senza dare un esempio positivo e tagliare prebende inutili e costose.
Per il resto,oltre a decidere ben sul caso Englaro,tutto secondo la norma con i discorsi ufficiali misurati,molto spesso lanciati al richiamo anche energico e interventi per sollecitare la Camere e il governo all'azione,spesso rimasti lettera morta.
A maggio il settennato scadrà e si fanno i nomi del suo successore: Amato,Prodi,Letta senior,Bindi o addirittura la Bonino.
La verità è che servono due persone dal carisma ineguagliabile e che hanno due difetti essenziali: il primo è non essere italiani,l'altro essere morti da tempo,uno da oltre 200 anni.
Robespierre e Stalin sarebbero forse gli unici in grado di rivoltare questo Paese come un calzino,a loro pieni poteri decisionali,purchè l'Italia rinasca,si rigeneri,torni a nuova vita. Un duetto storico che avrebbe come uniche strade di governo la ghigliottina o le purghe politiche,unici metodi per eradicare gli sport nazionali di questo agglomerato di abitanti che galleggia sul Mediterraneo: corruzione,evasione fiscale,negligenza.
Perchè con le leggi blande non si cambia un Paese gli si fa il solletico,perchè legiferare in un Paese dove l'unica legge che vale è "fatta la legge,trovato l'inganno" è impossibile,eleggere marionette che perdono tempo,sprecano o rubano denaro è allucinante sotto ogni punto di vista.
L'Italia è un Paese che forse non può essere governato da se stesso e in maniera bonaria o ordinariamente,serve una sterzata serve un governo che protegga e tutela la clessa sociali più deboli andando a stanare i furbetti di ogni genere e grado,con ogni mezzo lecito o illecito utile. Varare il redditometro non servirà a cambiare la situazione economica,serve applicare la legge in maniera tassativa.
Agli evasori fiscali devono scattare le manette,la chiusura perenne del locale,la detenzione in regime di 41 bis,la confisca di ogni bene,il divieto di accesso al credito a vita e la perdita dei diritti civili comprresa la patria potestà e il divieto di adottare persino animali da compagnia. Per i clan mafiosi serve la forza: l'eliminazione coatta di tutti gli affiliati al clan,familiari,conoscenti e amici compresi non importa di che età,l'importante è elimninarli.
Poi c'è la finanza da trattare come un nemico pubblico numero uno,finanzieri e banchieri in perenne stato di accusa,file di ex manager in manette uno dietro l'altro,la confisca e la ridistribuzione dei beni confiscati come ai mafiosi.
E dunque non importa chi sarà il Prossimo presidente della Repubblica,in Italia si rinnoverà lo stesso copione di ipocrisia,falsità,raggiro e corruzione pubblica e privata a tutti i livelli.
Questo è un Paese che per essere trasformato ha bisogno del Comitato di Salute Pubblica e la costante minaccia di finire come i kulaki ucraini sotto il regime di Stalin,dove si dovrebbe aver terrore anche solo di tirare il fiato.

martedì 29 gennaio 2013

Corone che.....

Fabrizio Corona è stato tradotto in carcere a Busto Arsizio dopo una fuga durata quattro giorni a bordo di una Cinquecento. Il fuggitivo si (sarebbe) è consegnato alle autorità portoghesi che con l'aiuto della polizia italiana (alla ricerca delle sue tracce) e dell'Interpol,infatti Fabrizio aveva un mandato di cattura internazionale e scontare 5 anni di condanna in via definitiva,verdetto della Corte di Cassazione.
L'arresto di fabrizio ha aperto le porte all'italico piagnisteo. L'ex moglie Nina Moric e l'ex compagna di sesso e "farfallina pubica"Belen Rodriguez hanno difeso a spada tratta il condannato senza arrivare ai toni usati dagli avvocati di Corona che ragliano di "una sentenza ingiusta" e affermano che cinque anni di condanna vengono dati ai mafiosi che si macchiano di racket.
La mamma di Fabrizio ha addirittura sollecitato il Presidente della Repubblica per graziare il suo figlio discolo con tanto di fiume di lacrime negli studi di Mattino 5. Lacrime di Coccodrillo. La mamma prima mette al mondo un delinquente poi piange perchè questo viene arrestato dalla polizia per scontare una condanna a cinque anni di reclusione.
A parte il fatto che al PdR non possa interessare la vicenda di uno che di cognome fa Corona,lo stesso Capo dello Stato non potrebbe firmare grazie a chicchessia e sopratutto a certi (questi) elementi e se vale l'equazione fatta dagli stessi avvocati del detenuto Corona = mafioso condannato per racket,allora la Grazia sarebbe inconcepibile e inconcepibile anche solo chiederla.
E mentre il mondo dello spettacolo come un mostro mitologico cerca il nuovo Corona,dall'Olanda arriva la notizia che la regina Beatrice abdicherà in favore del figlio Guglielmo Alessandro il prossimo 30 aprile,festa nazionale olandese.
Dopo un regno durato 32 anni Beratrice lascia il trono al suo primogenito maschio,decisione maturata dopo il tragico incidente che ha ridotto in coma suo figlio,dopo un violentissimo incidente stradale,non molto tempo fa. Cuore di mamma.
Un'altra Corona che passa a un altro capo come fosse un male ereditario,le monarchie sono così,il Capo dello Stato non è eletto per merito ma succede per discendenza. E stranamente fa unioni a dir poco discutibili.
Beatrice d'Olanda si sposò il 10 marzo del 1966 con Claus von Amsberg componente della Gioventù Hitleriana e arruolato nella Weermacht che nel 1940 invase l'Olanda e requisì tutte le biciclette ai sudditi olandesi. Il matrimonio fece esplodere una mezza guerriglia urbana con proteste e polemiche,con giovani sudditi che urlavano "Rivogliamo le nostre biciclette" riferendosi all'azione compiuta dalla fanteria tedesca sopra citata. In un momento di particolare tensione fu lanciato addirittura un fumogeno verso la carrozza reale con la situazione che degenerò in scontri di piazza,arresti e feriti. ma il tempo passa e i sudditi olandesi che non sono giacobini francesi,alla fine lasciarono passare acqua sotto i ponti,invece di tagliare teste con la ghigliottina.
Il figlio primogenito ha addirittura sposato dieci anni or sono Maxima Zorroguieta,figlia di un ministro facente parte della feroce dittatura argentina tra gli anni '70 e '80 del secolo passato. Le colpe dei padri non ricadono sulle figlie,giusto,ma lo si vada a dire alle mamme e ai parenti dei desaparecidos argentini morti annegati o sbranati dagli squali durante la dittatura argentina.
L'unione più bizzarra in assoluto però spetta ai Borbone di Spagna. Il figlio Primogenito ed erede al trono Filippo ha sposato alcuni anni fa una ex giornalista televisiva spagnola Letizia Ortiz che pare sia repubblicana come la madre.
Un tempo certi legami avrebbero scandalizzato i nobili e la plebe più retriva,ma anche le monarchie per sopravvivere devono stare al passo con i tempi,non importa se serve chiudere gli occhi sulle idee politiche della sposa di turno oppure marciare sui cadaveri dei desaparecidos mai troppe volte pianti dai loro congiunti.

lunedì 21 gennaio 2013

Le mamme degli imbecilli.

Credevamo fosse tutto finito. Sembrava una parte della nostra deprecabile storia politica finita nel dimenticatoio,un uomo politicamente impresentabile e invece Silvio Berlusconi torna alla carica.
Lo stacco tra il PdL e il suo idem senza "elle" guidato da Bersani si è accorciato anche se resta largo,e probabilmente consentirà ai "rinnegati" di vincere le prossime elezioni e andare al governo marciando e marcendo sui tagli al welfare.
Eppure,lo "psiconano" aveva dato il meglio di se nel far credere che fosse giunto al capolinea: intervistato all'interno del palazzo di giustizia di Milano affermò che,le cene ad Arcore erano semplici spettacoli di burlesque a cui aveva partecipato la nipote di Mubarak,Ruby.
Poi conferenze stampa a go-go in cui adesso elogiava il governo Monti,adesso lo condannava bocciandolo totalmente dimenticandosi (abbiate pazienza per i suoi 75 o quasi anni d'età) che la sua "maggioranza" minorata politica lo ha appoggiato per oltre un anno prima di scaricarlo,quando all'orizzonte si annunciava la riforma della legge elettorale.
E poi le geremiadi continue sul fatto che nessuno lo invitava in trasmissione. E chi lo invita? Santoro,conduttore di Servizio Pubblico. Frittata. Il Cavaliere mette a ridicolo conduttore e Travaglio che,(io non ho seguito la diretta) non mi pare abbia fatto i suoi classici interventi caustici contro l'invitato. Il cavaliere rimonta,è uno,anzi trino,compare ovunque: dalla D'Urso a Giletti,nei talk show,nei telegiornali regionali,provinciali,comunali,e c'è chi giura di averlo visto anche nelle riunioni condominiali profetizzando l'ennesima rivoluzione liberale. San Silvio Vittore.
E si è rischiato davvero il miracolo eucaristico quando,nella compilazione delle liste aveva dato il via libera,affinchè in Campania,Cosentino,(indagato per associazione mafiosa) fosse capolista. Siccome però Alfano ha puntato i piedi non si è fatto nulla,la candidatura è saltata e Nicola è scappato via portandosi le liste e scatenando un putiferio elettorale.
L'Italia è il Paese dei Navigatori,Poeti e purtroppo dei Santi dato che c'è anche l'impero del Male (Vatikano) che nessuno osa intaccare,l'elettorato bigotto e credulone fa sempre comodo a destra come a sinistra o meglio al sinistra-Centro e siccome oltre a essere bigotto,credulone,mugugna paternoster,l'elettorato cattolico è anche idiota ecco che forse parte di esso crede ancora nella rivoluzione liberale,non sapendo o fingendo di non sapere che,in Italia,chi ha tentato di fare le rivoluzioni è finito ammazzato dalla folla o salito sul patibolo dei reazionari,a meno che non si trattasse di criminali politici a cui tutto era consentito ed è consentito.
A poche settimane dal voto,sbirciando i sondaggi politici scopro che il PdL gode ancora di ottima salute attestandosi ancora come secondo partito con il suo 18-20 percento. Del resto ognuno vota il partito che vuole e che merita,nel 2008 il 40% degli elettori affidò il governo a Berlusconi con i risultati che sappiamo e siccome da bravi cristiani dobbiamno porgere l'altra guancia,ecco una bella metà disposti a rivotare il Cavaliere e la sua corte a metà tra il burlesque e il grottesque. Saranno figli di quella mamma sempre incinta che sforna tali ogni minuto,ma per essere così tanti, di mamme che mettono al mondo aborti simili forse ne esiste più di una.