Una svolta simile era davvero difficile immaginarsela. I Grandi elettori hanno riconfermato al Quirinale Giorgio Napolitano quando (parole testuali della moglie Clio) stava già facendo le valigie per lasciare il posto al suo successore che sarebe stato Stefano Rodotà se solo la cloaca piddina e il M5S fossero riusciti nel convergere i voti sul costituzionalista che per 40 anni è stato la colonna della sinistra italiana e all'inizio degli anni novanta anche presidente del PDS.
Invece si è assistito a una catastrofe senza precedenti: Il PD ha letteralmente bruciato due suoi candidati prima di accettare la ricandidatura di Napolitano e la sua rielezione. Prima è toccato a Marini,nome che piaceva anche agli elettori del PDL ma che si è fermato a quota 521 non riuscendo ad arrivare al quorum iniziale previsto,due terzi,ovvero seicento e rotti voti. Prima debalce. I franchi tiratori hanno votato contro: l'intesa col PdL è una soluzione che non piace.
Ecco spuntare il secondo candidato: Romano Prodi,l'uomo che è riuscito a sconfiggere Berlusconi per ben due volte e che per due volte ha raassegnato le dimissioni da Presidente del Consiglio a causa della coalizione frammentata. Il Professore è dato come vincente,il PD punta sul suo nome per eleggerlo al Colle. Il quorum nel frattrempo è sceso a 504 voti. Ci si ferma a 395. Disastro,Bersani si dimette il Pd precipita nel caos.
La candidatura di Stefano Rodotà (73 anni) è sostenuta da Sel e M5S di Grillo. Poi il colpo di scena o se preferite il colpo di stato: i Grandi elettori supplicano Napolitano di ricandidarsi per un secondo mandato nonostante il nome di Rodotà fosse ancora valido. Il Presidente accetta (chissà se a malincuore) e viene rieletto alla veneranda età di 87 anni ancora Presidente della Repubblica,il più vecchio presidente della storia repubblicana e prima volta di una rielezione per un Capo di stato italiano. Doppio primato.
Oggi la resa dei conti: Fassina viene aspramente contestato in strada,il PD è ufficialmente senza segretario e le sedi del partito sono occupate dai giovani democratici infuriato per la scelta della stanza dei bottoni,adesso si discute,il sindaco di Firenze vuole rottamare tutti,sarebbe il caso di distruggere tutto e rifondare un nuovo partito ma che punti dritto verso la socialdemocrazia rifiutando qualsiasi accordo o compromesso con liberisti e centristi. Un partito di sinistra che abbia una sua fisionomia ben definita e che escluda tutti i vecchi nome che hanno contribuito a tale sfacelo.
Vendola pensa a un nuovo partito sganciato dalla giostra impazzita piddina alla presa con le faide interne: era la soluzione più logica già prima delle elezioni politiche: creare un partito politico di Sinistra o di Sinistra radicale che aprisse le porte ai comunisti lasciati fuori dal parlamento.
Adesso si parla di un governo di emergenza che faccia il minimo indispensabile,un governo similtecnico non voluto da nessun elettore come quello di Monti che ha creato il dramma degli esodati,zombie senza lavoro e senza pensione.
Berlusconi esulta,il vero vincitore è ancora lui,sempre in sella e alla guida del partito di plastica composto da cortigiani servizievoli e obbedienti.
Eppure a rifletterci la soluzione più semplice era a mio avviso la seguente: Rodotà al Quirinale (l'uomo giusto al posto giusto) e nessun governo fino a quando non si fosse cambiata (in senso proporzionale) l'attuale legge elettorale,poi elezioni anticipate a giugno o settembre. Invece si è scelta la soluzione peggiore,con un Presidente vegliardo che ha già dato e che si vuole spremere fino alla fine sapendo che i Grandi elettori potrebbero essere chiamati a scegliere di nuovo un prossimo presidente se a Napolitano accadesse qualcosa,vista la tarda età, e allora il tempo presenterebbe un conto salato. La responsabilità è una croce pesante che nessuno vuole prendere la briga di portarsi sulle spalle: lo si è visto; Bersani si è dimesso (ovviamente per evitare di ottenere un nuovo incarico esplorativo e dopo la doppia batosta),mentre all'orizzonte spunta un nuovo governo tecnico,frutto marcio della legge elettorale più balorda degli ultimi 70 anni che adesso si vuole cambiare. Chi vivrà vedrà magari in questo Paese è più probabile che accada il contrario di tutto.
Nessun commento:
Posta un commento