mercoledì 11 settembre 2013

I poliziotti del mondo.

Oggi 11 settembre 2013 si commemora l'attacco terrorista contro le Torri gemelle di New York in cui persero la vita 3000 persone.
Come ogni anno si rinnova il pianto e il lamento in memoria di quell'avvenimento che fece capire al mondo che essere una superpotenza, anzi una pre-potenza non assicurava affatto dalla minaccia di essere attaccati in casa propria, del resto se vogliamo dirla tutta, l'11 settembre di dodici anni fa gli Usa ebbero il saldo di quello che hanno fatto per cinquant'anni, ovvero portare bombe e democrazia d'esportazione in ogni angolo del mondo che rischiava di cadere nelle fauci del mostro comunista, ateo e materialista, nonché divoratore di bambini.
L'11 settembre di quarant'anni fa si consumava in Cile un colpo di stato organizzato e finanziato dalla CIA e dal presidente americano Nixon, colui che faceva la guerra ai pesci volanti in Vietnam con l'Agente Orange e il Napalm.
Il colpo di stato in Cile che portò il Paese sotto una cruenta dittatura militare comandata da Pinochet serviva allo "Zio Sam" per garantire i suoi interessi commerciali ed economici in Cile e in tutto il sud america come un moderno Conquistadores.
Il Repubblicano Nixon che aveva orrore del social-comunismo non vide affatto bene l'affermazione regolare e legittima di un candidato socialista, dichiaratamente marxista in un Paese strategico per i loschi affari a stelle e strisce. In una intervista al New York Times, Allende dichiarò che se per gli americani il comunismo era un regime totalitario, per lui era un modo semplice e onesto per liberare gli oppressi e gli sfruttati. Mal gliene incolse. Le sue parole gli si ritorsero contro proprio in quell'11 settembre 1973 quando fu spodestato dal golpe non senza aver resistito barricato all'interno del palazzo presidenziale che veniva bombardato dai militari pilotati dalla CIA.
Il discorso di Obama alla nazione americana è una palese menzogna quando afferma "Noi non siamo i poliziotti del mondo, ma quello che accade in Siria non può essere tollerato in alcun modo"
I fatti accaduti in Cile sopra citati lo sbugiardano apertamente, come lo sbugiardano altrettanto palesemente i bombardamenti effettuati in Laos, Cambogia e Vietnam con armi chimiche esportatrici di democrazia e libertà su civili e villaggi del sud est asiatico tra gli anni '60 e '70.
Se la linea rossa, dell'uso delle armi chimiche da parte del regime di Assad era la linea rossa da non superare, quella linea gli Usa l' hanno oltrepassata più volte come i bombardamenti al fosforo bianco su Dresda, l'attacco nucleare (inutile) al Giappone nell'agosto del 1945 con 300mila morti ammazzati, le bombe all'uranio impoverito durante la guerra in Kosovo nel 1999 o poco prima l'uso di un ordigno nucleare nei pressi di Bassora durante la prima guerra del golfo contro Saddam Hussein.
Caro presidente della pace, gli Usa non sono i poliziotti del mondo perchè non potranno mai esserlo se torturano prigionieri islamici in Afghanistan o in Iraq, se usano mezzi da inquisizione a Guantanamo o pilotano e organizzano colpi di stato per instaurare regimi militari se un governo di sinistra viene eletto democraticamente.
Sarebbe bello che qualcuno dicesse tali verità al presidente americano repubblicano o democratico guraafondaio che essso sia, magari aggiungendo il fatto che, mentre il presidente Kennedy urlava a Berlino la sua cittadinanza berlinese, a casa sua la democrazia americana viveva ancora nel regime di Apartheid con mezzi e locali pubblici destinati a "bianchi" e "neri" e che un decennio prima, sempre nei democraticissimi USA, si era svolta, alla faccia del liberalismo politico, una caccia all'uomo contro sospetti appartenenti al Partito Comunista Statunitense che fu quasi messo al bando a cui seguirono processi infamanti e arresti indiscriminati mostrati in tv.
Caro "Hussein" Obama del poliziotto americano che pesta, ancora oggi, qualche nero o sgancia bombe chimiche per la libertà ne facciamo volentieri a meno senza lacrime e senza piagnistei, quei piagnistei ipocriti che si fanno ogni 11 settembre per ricordare l'attacco alle Torri gemelle e mai, riflessioni sincere per commemorare le atrocità commesse dal poliziotto americano in giro per il mondo.
del resto non ci sarebbe null'altro da piangere se non per le vittime civili causate dall'attacco dell'11 settembre 2001, ma sarebbe bene ricordarsi del motto "Chi la fa l'aspetti" e se tremila persone muoiono in un giorno sarà forse perchè migliaia e migliaia sono morte ingiustamente sotto le bombe yankee esportatrici di una democrazia ipocrita o sotto regimi militari finanziate e manovrate dalla Cia o da presidenti che fanno la guerra ai pesci volanti in Vietnam.

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