lunedì 11 febbraio 2013

Vai in Africa,Benedetto!

Il comunicato di Benedetto XVI ha fatto immediatamente il giro del mondo. Vecchio,stanco,senza energie mentali e fisiche,il pontefice tedesco eletto nella primavera del 2005 lascia il trono di Pietro.
L'annuncio è stato dato in lingua latina durante un Concistoro per innalzare agli altari i martiri di Otranto.
A parte i commenti sagaci e scherzosi sulla questione,la decisione,pare presa già da mesi mette in luce un retroscena passato in secondo piano.
Ancora in vita Papa Giovanni Paolo II,il cardinale Ratzinger aveva dichiarato già di voler abbandonare ogni incarico pubblico per ritirarsi "a vita privata" e proprio al suo predecessore che,gli aveva intimato: "Non abbandonare adesso,tu servi ancora alla causa della Chiesa di Roma" e con uno sforzo inumano l'ex aderente alla gioventù hitleriana proveniente dalla Baviera aveva tenuto duro.
Poi l'elezione e la scelta del nome di Benedetto. Apro una parentesi: per chi conosce le profezie sulla successione degli ultimi papi fatta dal monaco Malachia svariati secoli fa,che gli indica non col nome pontificale ma con un motto,alla penultima riga c'è scritto,riferendosi a questo papa: "De gloria Olivae" Benedetto XVI che ha assunto tale nome,non solo in riferimento al suo predecessore con l'ordinale precedente,ma anche in ossequio all'ordine benedettino,che per l'appunto sono chiamati anche monaci olivetani,chissà se la profezia di san Malachia aveva previsto una svolta del genere....
Ritornando ai giorni nostri,la decisione del Papa,in me suscita qualche sospetto. Gli scandali recenti che hanno e stanno travolgendo la Chiesa potrebbero aver indotto l'ex teologo a compiere un passo ponderato da tempo o forse gli scandali lo avrebbero già convinto diversi anni fa ad abbandonare se non fosse stato per la richiesta del suo predecessore a restare.
Una cosa è certa,alle 20:00 del 28 febbraio la sede apostolica sarà vacante ed è la prima volta dopo 800 anni da quando Celestino V alias Pietro da Morrone abbandonò il soglio pontificio,o meglio fu indotto ad abbandonarlo da quel mascalzone del suo successore (Bonifacio VIII) con un rudimentale ma efficace stratagemma della voce dell'Angelo.
Questa volta non ci sono voci trascendenti a convincere il Papa ad abbandonare ogni incarico,ma forse la sozzura che trasuda abbondantemente nei palazzi Vaticani e quella che viene da ogni parte del mondo che schiferebbero anche Barabba,figurarsi un pacato teologo bavarese.
Entro Pasqua si conoscerà il successore di Ratzinger e tornando alle profezie,secondo alcuni dovrebbe assumere un nome inquietante: Pietro II se la dicitura "Petrus Romanus" fosse corretta. E dovrebbe essere italiano,romano per la precisione.
La cosa più importante è non trovarsi tra i piedi un Innocenzo III un Gregorio VII oppure un Pio IX e se proprio il successore deciderà di chiamarsi Pietro II faccia qualcosa di buono per la prima volta in 2000 anni: Riporti radicalmente il cristianesimo cattolico a una dimensione più umana e modesta invece di mantenere un apparato millenario che sprizza lordume da ogni parte e ha ecatombe di scheletri negli armadi vaticani.

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