La speranza è l'ultima a morire. Ma la discesa ufficiale di Mario Monti come candidato premier alla guida del paese ha fatto si che la prima a morire fosse proprio la speranza. La speranza di vedere la possibilità di un addio del professore Bocconiano dalla scena politica,ovviamente.
Invece adesso dobbiamo fare i conti con un nuovo pericolo. Sopravvissuti ovviamente ai catastrofisti che annunciavano la fine del mondo per il 21 dicembre 2012 (come se il mondo potesse finire in qualche minuto....) non sopravviveremo certo a un nuovo governo di "salvezza nazionale" che si appresta a comparire all'orizzonte nonostante le frasi di "ostilità" pronunciate tanto da destra,quanto da sinistra dimentichi del fatto che la maggioranza trasversale ha sostenuto proprio il governo di Monti per oltre un anno,scaricandolo quando si annunciavano due pericoli: l'uno era un referendum per reitrodurre l'articolo 18 smontato da Monti e Fornero,l'altro era la legge elettorale,un pericolo per il PdL che non vuole rinunciare a candidare indagati,ballerine e tipi da spiaggia.
Il Pd ha anciato le primarie per scegliere i candidati parlamentari per le prossime elezioni,una mossa ipocrita tanto per far vedere che alla fin fine la legge Calderoli va più che bene.
I centristi,quelli che durante la Rivoluzione Francese appartenevano alla "palude" sono i sostenitori più entusiasti del professore,chiamato dal Quirinale e non scelto dagli aventi diritto. Bersani alleato di Vendola e Nencini propone una agenda alternativa (il temine "alternativa" è già pericoloso in se,in quanto alla linea della coalizione si "alterna" la linea suggerita dal Professore...) che guarda un po' più a sinistra ma non tanto da far arrabbiare la parte liberista e cattolica del PD.
I sondaggi danno una eventuale lista Monti al 20% un risutato drammatico che toglierebbe preferenze a sinistra che conta anch'essa i suoi lodatori del Bocconiano e che,di regola andrebbero espulsi immediatamente.
Il 2012 si chiude mestamente e tristemente sopratutto per le decine di migliaia di esodati creati ex novo dalla riforma sulle pensioni introdotta dalla genìa di Fornero che,non sapedo cosa tagliare,ha messo le mani sulle pensioni creando un pasticciaccio brutto e una marea di esodati incazzati come iene per cui,la ministro e i suoi collaboratori non hanno saputo ne prevedere lo scenario,ne tantomeno trovarvi rimedio limitandosi a piagnucolare sulla scelta disgraziata. E per un taglio fatto malissimo,ecco un acquisto (confermato) fatto peggio: quello dei cacciabombardieri ciofeca propinati a questo maledetto Paese bagnato dall'acqua salata e dall'acqua santa che,rischia di finire sempre a gambe all'aria e a cui,il governo tecnico in ossequio,non ha saputo proprio dire di no. Il costo è di 14 miliardi di euro e la certezza che i caccia sono difettosi ci arriva nientedimeno che dall'esercito americano....
Il prossimo anno si aprirà con nuovi balzelli e imposte aumentate all'ennesima potenza,dalla nuova Tarsu,all'IMU (tranne per la Chiesa esente per chissa quali esercizi non commerciali...) bolli auto etc,mentre tutto è rimasto immutato: le province che dovevano essere dimezzate sono rimaste al loro posto,gli sprechi sono aumentati,il debito pubblico ha superato i 2000 miliardi di euro e vecchi e nuovi professori si lanciano alla guida spericolata del Paese con forbici e coltelli in mano pianificando una strage economico-sociale.
Intanto Monti ha otteuto la benedizione del clero cattolico e il via libera per la sua discesa in campo,certi che un governo tecnicamente neopolitico protegga santa romana chiesa che "appoggia" i più deboli e,consentitemi,lo appoggia anche.
I Maya avevano forse azzeccato la data della fine del governo Monti,ma non avevano previsto la sua ridiscesa in campo,che rischia di diventare un vero e proprio pericolo pubblico con 60 milioni di italiani minacciati di vivere con "il terrore all'ordine del giorno" il terrore di finire a far la fila per un pasto caldo e un rifugio sicuro.
domenica 30 dicembre 2012
sabato 22 dicembre 2012
Sant'Andrea repubblicano. A metà
Nel 2014 si terranno in Scozia le consultazioni referendarie per stabilire una volta per tutte se la Scozia,Uno dei quattro Paesi costituenti il Regno Unito vorrà essere una nazione libera e indipendente per la prima volta dal 1707.
Il Partito Nazionale Scozzese,che nel 2011 ha vinto le elezioni e conquistato la maggioranza nel parlamento di Edimbrgo ha intavolato trattative con il nuovo premier britannico David Cameron per stabilire modo e data delle elezioni.
Dopo vari incontri si è giunti a un accordo: gli scozzesi voteranno nel 2014 e gli aventi diritto saranno tutti gli scozzesi a partire dai 16 anni di età,il referendum chiederà se la Scozia dovrà staccarsi dal Regno Uniuto e tornare indipendente oppure restare all'interno dell'Unione fermorestando ampi poteri concessi con la Devolution del 1997 che ha permesso alla Scozia di eleggere un proprio parlamento pur mantenendo rappresentanti anche alla Camera di Londra.
A questo punto c'è una stranezza.
In caso in cui l'esito del referendum dovesse sancire l'indipendenza della Scozia essa non diventerebbe automaticamente una Repubblica ma, riconoscerebbe come Capo di Stato il monarca o la monarca inglese restando all'interno del Commenwealth.
Ai Windors forse brucia ancora il fatto che dopo anni di ininterrotta guerra contro gli irlandesi nel 1921 l'isola di san patrizio conquistò una totale indipendenza dalle grinfie rapaci della Corona britannica,diventando non solo uno stato libero e indipendente ma una Repubblica democratica che getta sempre uno sguardo sull'Irlanda del Nord divisa tra filo britannici e filo irlandesi.
Già il fatto che il premier scozzese Alex salmond abbia preteso e ottenuto che in Scozia si tenessero elezioni per decidere le sorti del Paese,evidentemente ha irritato la vecchia mummia di Elisabetta II che facendo (forse) pressioni sul primo ministro britannico abbia voluto "limitare i danni" evitando che la Scozia non diventi una nuova Irlanda e il parlamento britannico non tagli l'appannaggio alla Corte Reale inglese, che svariati mesi fa ha dovuto prelevare fondi destinati a classi più disagiate per riparare il malandato tetto del palazzo reale.
I secoli passano inesorabili ma la mentalità di chi ha la sciagura (sopratutto per chi è regnato) di portare un ferro vecchio sul capo,non cambia mai: regnare su un metro quadrato in più ed evitare sconquassi giacobini.
Gli scozzesi,secondo alcuni sondaggi sarebbero favorevoli a restare appiccicati all'intero del Regno Unito con un forte decentramento,e se i sondaggi fossero confermati anche allo spoglio delle urne sarebbe un treno perso che non ripasserà tanto facilmente. L'atto di unione del 1707 che annetteva formalmente il Regno di Scozia a quello britannico suscitò le ire e il malcontento di quegli scozzesi che adesso avrebbero un'arma (anche se in parte spuntata) per ottenere quello che 300 anni fa gli fu tolto per un aiuto interessato.
Spuntata perchè il fatto stesso che una eventuale indipendenza della Scozia che resterebbe all'interno del Commenwealth è una sorta di presa in giro in quanto il popolo scozzese ha diritto di chiedere la completa indipendenza dalla corte inglese che,a secoli di distanza vuole tenere popoli diversi uniti a ogni costo.
La contrarietà sul fatto che la Scozia abbia chiesto di poter indire un referendum e decidere del proprio destino proviene anche da Londra e ha motivi assai più venali: innanzitutto Londra,nel caso di indipendenza della Scozia non avrebbe più a disposizione i milioni di barili di petrolio che,adesso sfrutta piantando pattaforme sui mari che bagnano le coste scozzesi e dovrebbe spostare i sottomarini nucleari inglesi attraccati nel porto di Faslane e che,con l'indipendenza della penisola di sant'Andrea sarebbero banditi. Insomma ragioni più pratiche rispetto a quelle opposte (segretamente) e più ideali dei Windsor.
Ci sarebbe anche da fare un calcolo più economico: in caso di Indipendenza,la Scozia si troverebbe in guai seri: il debito pubblico sarebbe di circa 300 miliardi di euro ovvero due volte il proprio PIL,una eventuale ingresso nell'EURO a queste condizioni sarebbe pericoloso,Londra,fin'ora ha coperto la voragine,ma in caso di indipendenza si aprirebbero nuovi scenari economici e probabilmente Edimburgo non otterrebbe l'ingresso,con questi dati,nel clan della moneta unica continentale.
Il fatto stesso di aver ottenuto un referendum è un evento eccezionale tenendo presente che,nel 2010,altri partiti scozzesi si opposero decisamente a questa iniziativa puntando su una maggiore autodeterminazione e un maggiore decentramento politico nei confronti di Londra che si mantiene unita alla Scozia dal 1707 con un discutibile Trattato di Unione che fondeva i due regni fino a oggi. All'epoca la maggior parte della popolazione scozzese protestò duramente contro questa decisione e il governo londinese mobilitò l'esercito per reprimere eventuali insurrezioni e proteste violente,alcuni personaggi spedirono lettere di proteste al Parlamento scozzese che insieme a quello britannico aveva firmato l'Atto citato spinto da motivi economici ben precisi.
Tornando ai nostri giorni, aqueste condizioni il referendum rischia seriamente di deventare una farsa nazionale,gli scozzesi otterrebero una indipendenza ma sarebbero legati alla corona dei tedeschi Windsor come il canada o L'australia che recentemente hanno mostrato frasi di "insofferenza" verso un riconoscimento generale del monarca anche come proprio Capo di Stato.
Verso la fine del 2014 sapremo che cosa decideranno gli scozzesi,ma di una cosa possiamo essere certi: Sant'Andrea potrebbe essere una isola repubblicana mutilata, legata ancora alla corona dei Windsor
Il Partito Nazionale Scozzese,che nel 2011 ha vinto le elezioni e conquistato la maggioranza nel parlamento di Edimbrgo ha intavolato trattative con il nuovo premier britannico David Cameron per stabilire modo e data delle elezioni.
Dopo vari incontri si è giunti a un accordo: gli scozzesi voteranno nel 2014 e gli aventi diritto saranno tutti gli scozzesi a partire dai 16 anni di età,il referendum chiederà se la Scozia dovrà staccarsi dal Regno Uniuto e tornare indipendente oppure restare all'interno dell'Unione fermorestando ampi poteri concessi con la Devolution del 1997 che ha permesso alla Scozia di eleggere un proprio parlamento pur mantenendo rappresentanti anche alla Camera di Londra.
A questo punto c'è una stranezza.
In caso in cui l'esito del referendum dovesse sancire l'indipendenza della Scozia essa non diventerebbe automaticamente una Repubblica ma, riconoscerebbe come Capo di Stato il monarca o la monarca inglese restando all'interno del Commenwealth.
Ai Windors forse brucia ancora il fatto che dopo anni di ininterrotta guerra contro gli irlandesi nel 1921 l'isola di san patrizio conquistò una totale indipendenza dalle grinfie rapaci della Corona britannica,diventando non solo uno stato libero e indipendente ma una Repubblica democratica che getta sempre uno sguardo sull'Irlanda del Nord divisa tra filo britannici e filo irlandesi.
Già il fatto che il premier scozzese Alex salmond abbia preteso e ottenuto che in Scozia si tenessero elezioni per decidere le sorti del Paese,evidentemente ha irritato la vecchia mummia di Elisabetta II che facendo (forse) pressioni sul primo ministro britannico abbia voluto "limitare i danni" evitando che la Scozia non diventi una nuova Irlanda e il parlamento britannico non tagli l'appannaggio alla Corte Reale inglese, che svariati mesi fa ha dovuto prelevare fondi destinati a classi più disagiate per riparare il malandato tetto del palazzo reale.
I secoli passano inesorabili ma la mentalità di chi ha la sciagura (sopratutto per chi è regnato) di portare un ferro vecchio sul capo,non cambia mai: regnare su un metro quadrato in più ed evitare sconquassi giacobini.
Gli scozzesi,secondo alcuni sondaggi sarebbero favorevoli a restare appiccicati all'intero del Regno Unito con un forte decentramento,e se i sondaggi fossero confermati anche allo spoglio delle urne sarebbe un treno perso che non ripasserà tanto facilmente. L'atto di unione del 1707 che annetteva formalmente il Regno di Scozia a quello britannico suscitò le ire e il malcontento di quegli scozzesi che adesso avrebbero un'arma (anche se in parte spuntata) per ottenere quello che 300 anni fa gli fu tolto per un aiuto interessato.
Spuntata perchè il fatto stesso che una eventuale indipendenza della Scozia che resterebbe all'interno del Commenwealth è una sorta di presa in giro in quanto il popolo scozzese ha diritto di chiedere la completa indipendenza dalla corte inglese che,a secoli di distanza vuole tenere popoli diversi uniti a ogni costo.
La contrarietà sul fatto che la Scozia abbia chiesto di poter indire un referendum e decidere del proprio destino proviene anche da Londra e ha motivi assai più venali: innanzitutto Londra,nel caso di indipendenza della Scozia non avrebbe più a disposizione i milioni di barili di petrolio che,adesso sfrutta piantando pattaforme sui mari che bagnano le coste scozzesi e dovrebbe spostare i sottomarini nucleari inglesi attraccati nel porto di Faslane e che,con l'indipendenza della penisola di sant'Andrea sarebbero banditi. Insomma ragioni più pratiche rispetto a quelle opposte (segretamente) e più ideali dei Windsor.
Ci sarebbe anche da fare un calcolo più economico: in caso di Indipendenza,la Scozia si troverebbe in guai seri: il debito pubblico sarebbe di circa 300 miliardi di euro ovvero due volte il proprio PIL,una eventuale ingresso nell'EURO a queste condizioni sarebbe pericoloso,Londra,fin'ora ha coperto la voragine,ma in caso di indipendenza si aprirebbero nuovi scenari economici e probabilmente Edimburgo non otterrebbe l'ingresso,con questi dati,nel clan della moneta unica continentale.
Il fatto stesso di aver ottenuto un referendum è un evento eccezionale tenendo presente che,nel 2010,altri partiti scozzesi si opposero decisamente a questa iniziativa puntando su una maggiore autodeterminazione e un maggiore decentramento politico nei confronti di Londra che si mantiene unita alla Scozia dal 1707 con un discutibile Trattato di Unione che fondeva i due regni fino a oggi. All'epoca la maggior parte della popolazione scozzese protestò duramente contro questa decisione e il governo londinese mobilitò l'esercito per reprimere eventuali insurrezioni e proteste violente,alcuni personaggi spedirono lettere di proteste al Parlamento scozzese che insieme a quello britannico aveva firmato l'Atto citato spinto da motivi economici ben precisi.
Tornando ai nostri giorni, aqueste condizioni il referendum rischia seriamente di deventare una farsa nazionale,gli scozzesi otterrebero una indipendenza ma sarebbero legati alla corona dei tedeschi Windsor come il canada o L'australia che recentemente hanno mostrato frasi di "insofferenza" verso un riconoscimento generale del monarca anche come proprio Capo di Stato.
Verso la fine del 2014 sapremo che cosa decideranno gli scozzesi,ma di una cosa possiamo essere certi: Sant'Andrea potrebbe essere una isola repubblicana mutilata, legata ancora alla corona dei Windsor
mercoledì 19 dicembre 2012
L' impero del Male
La Chiesa cattolica colpisce ancora. Come se non bastasse un governo baciapile e prono davanti alla santa Sede che con un emendamento specifico,ha permesso a questa organizzazione di non versare l'IMU su gli immobili che non sono commerciali,arriva questa mattina la notizia che,l'Unione Europea ha approvato la legge che consente questa scorciatoia economica al Vaticano. Non solo.
Il non-stato ha anche affermato,chiudendo la querelle che,il Vaticano non potrebbe versare la quota della vecchia ICI perchè stabilire,quali siano gli immobili commerciali e quelli non commerciali detenuti dal successore di Pietro sarebbe impossibile,dunque,anche con la nuova IMU è impossibile,secondo tale ragionamento,tutt'ora stabilire cosa sia immobile commerciale e cosa no.
Un vero e proprio impero del Male che riesce a convincere persino le alte istituzioni del non stato europeo a esentare dalle tasse una organizzazione religiosa che,attualmente detiene 500 miliardi di patrimonio e detiene immobili affittati a anziani o a enti specifici che,in barba al voto di povertà e alla misericordia pretende denaro perchè vale il motto terrestre del "date a Cesare quello che è di Cesare" senza dare a Dio ( se esiste) quello che è di Dio.
Uno stato minuscolo capace di forzare l'Unione Europea persino nella stesura della Costituzione (bocciata in alcuni stati europei,clamorosamente) nel sottolineare che l'Europa ha radici crisitane,fa nulla se,in 2000 anni il cristianesimo si è diviso in cattolici,luterani,anglicani,protestanti,battisti,ortodossi scissioni compiute per gli atti scellerati di quello che un tempo era un vero e proprio Regno che accampava diritti di dominio grazie alla menzogna diabolica della Donazione di Costantino.
Il Regno esiste ancora,sovvenzionato esecrabilmente da uno Stato che dovrebbe essere laico e laicista ma è governato da decine di anni da uomini di stato il cui bigottismo cresce in maniera proporzionale col passare del tempo e in maniera esponenziale e preoccupante.
La dimostrazione è sotto gli occhi di tutti,il Vaticano non è una risorsa ma è un problema,una metastasi che ci portiamo dietro dai tempi dell'Unità d'Italia e che i savoia conquistata Roma non ebbero,seppur intrisi di anticlericalismo,la volontà di risolvere definitivamente proponendo una legge delle cosiddette "Garanzie" offerte a Pionono. ("Il metro cubo di letame" definito da Garibaldi).
L'europa esiste fin da molto prima dell'avvento del cristianesimo risolto in scissioni continue,abitata da celti,greci,romani e altri popoli che,rispetto alla religione una traccia visibile l'hanno lasciata a imperitura memoria.
Dall'imperitura memoria invece,dovremmo cancellare quei quattro palazzi che formano il minuscolo ma potentissimo Regno del Male che si nasconde dietro il nome di vaticano e che ha appestato l'Europa per 2000 anni con ogni strumento possibile e immaginabile,dall'Inquisizione trasformatasi prima in Sant'Uffizio,poi in una Congregazione per la Dottrina della Fede,per passare all'Indice dei Libri Proibiti,alle crociate contro i musulmani e i cosiddetti "Eretici" e le persecuzioni inflitte a pensatori,scienziati,uomini di cultura di ogni epoca finiti in cancere o arrostiti sui roghi delle piazze romane.
Il non-stato ha anche affermato,chiudendo la querelle che,il Vaticano non potrebbe versare la quota della vecchia ICI perchè stabilire,quali siano gli immobili commerciali e quelli non commerciali detenuti dal successore di Pietro sarebbe impossibile,dunque,anche con la nuova IMU è impossibile,secondo tale ragionamento,tutt'ora stabilire cosa sia immobile commerciale e cosa no.
Un vero e proprio impero del Male che riesce a convincere persino le alte istituzioni del non stato europeo a esentare dalle tasse una organizzazione religiosa che,attualmente detiene 500 miliardi di patrimonio e detiene immobili affittati a anziani o a enti specifici che,in barba al voto di povertà e alla misericordia pretende denaro perchè vale il motto terrestre del "date a Cesare quello che è di Cesare" senza dare a Dio ( se esiste) quello che è di Dio.
Uno stato minuscolo capace di forzare l'Unione Europea persino nella stesura della Costituzione (bocciata in alcuni stati europei,clamorosamente) nel sottolineare che l'Europa ha radici crisitane,fa nulla se,in 2000 anni il cristianesimo si è diviso in cattolici,luterani,anglicani,protestanti,battisti,ortodossi scissioni compiute per gli atti scellerati di quello che un tempo era un vero e proprio Regno che accampava diritti di dominio grazie alla menzogna diabolica della Donazione di Costantino.
Il Regno esiste ancora,sovvenzionato esecrabilmente da uno Stato che dovrebbe essere laico e laicista ma è governato da decine di anni da uomini di stato il cui bigottismo cresce in maniera proporzionale col passare del tempo e in maniera esponenziale e preoccupante.
La dimostrazione è sotto gli occhi di tutti,il Vaticano non è una risorsa ma è un problema,una metastasi che ci portiamo dietro dai tempi dell'Unità d'Italia e che i savoia conquistata Roma non ebbero,seppur intrisi di anticlericalismo,la volontà di risolvere definitivamente proponendo una legge delle cosiddette "Garanzie" offerte a Pionono. ("Il metro cubo di letame" definito da Garibaldi).
L'europa esiste fin da molto prima dell'avvento del cristianesimo risolto in scissioni continue,abitata da celti,greci,romani e altri popoli che,rispetto alla religione una traccia visibile l'hanno lasciata a imperitura memoria.
Dall'imperitura memoria invece,dovremmo cancellare quei quattro palazzi che formano il minuscolo ma potentissimo Regno del Male che si nasconde dietro il nome di vaticano e che ha appestato l'Europa per 2000 anni con ogni strumento possibile e immaginabile,dall'Inquisizione trasformatasi prima in Sant'Uffizio,poi in una Congregazione per la Dottrina della Fede,per passare all'Indice dei Libri Proibiti,alle crociate contro i musulmani e i cosiddetti "Eretici" e le persecuzioni inflitte a pensatori,scienziati,uomini di cultura di ogni epoca finiti in cancere o arrostiti sui roghi delle piazze romane.
sabato 15 dicembre 2012
Far West
Posto l'articolo di "Repubblica" sulla nuova strage di bambini all'interno di una scuola materna negli Stati Uniti. Dopo il folle gesto,accaduto qualche mese fa,compiuta da un pazzo armato fino ai denti che in una sala cinematografica,travestito da Batman ha massacrato decine di persone che si erano recate per assistere al film "Batman",ecco un nuovo episodio di violenza inaudita che travolge la vita tranquilla di una città statunitense.
Ventisei morti, di cui 20 bambini, fra i 5 e i 10 anni. L'America e il mondo sono sconvolti per la tragedia della piccola cittadina di Newtown, in Connecticut, "il posto più sicuro del mondo" come lo ha definito un genitore, dove invece un giovane killer armato ha fatto irruzione nella scuola elementare di Sandy Hook, massacrando un'intera classe e gli adulti che intervenivano a fermarlo, compresa la preside e la psicologa. Il ragazzo si è poi suicidato. "Un atto orribile", ha commentato il presidente Barack Obama parlando al Paese visibilmente emozionato, fermandosi più volte per ricacciare le lacrime (video).
I contorni della tragedia sono ancora confusi. L'autore della strage, identificato come Adam Lanza, 20 anni, era di Newtown, ma viveva a Hoboken, la cittadina del New Jersey in cui nacque Frank Sinatra. Indossava un giubbotto antiproiettile e aveva almeno due pistole - una Glock e una Sig Sauer, che sono state ritrovate sul posto - e un fucile calibro 223. Ma forse aveva anche altre armi. Avrebbe iniziato a sparare nelle classi dei bambini più piccoli per poi togliersi la vita al termine del suo folle raid.
Il fratello maggiore, Ryan Lanza, 24 anni, è stato individuato dalla polizia e starebbe collaborando con le autorità, che non lo considerano collegato alla strage. Ryan Lanza ha detto
che il fratello soffriva di disturbi della personalità "di tipo autistico". Ryan, visto che il fratello portava addosso un suo documento, era stato additato nei primi momenti come autore della strage, e il suo profilo su Facebook preso d'assalto. Poi il chiarimento.
La polizia avrebbe fermato anche un'altra persona, ma non se ne conoscono le generalità.
Uccisi i familiari. Tra le vittime della giornata di follia di Adam Lanza anche sua madre, Nancy Lanza, insegnante alla Sandy Hook. È la ventottesima vittima. Nancy Lanza è stata trovata morta nella casa di Newtown dove viveva. Adam l'ha uccisa prima di uscire di casa, salire nella sua macchina e recarsi all'istituto per proseguire la strage.
Le autorità hanno fornito il numero definitivo delle vittime nella scuola solo nel primo pomeriggio americano: 20 bambini (di cui 2 morti in ospedale), sei adulti e l'assalitore suicida. Di certo è una delle stragi più gravi e drammatiche compiute nelle scuole negli Stati Uniti, ma solo l'ultima di una lunga serie, da Columbine a Virginia Tech.
Obama: "Ci siamo passati troppe volte". E la pressione perché la regolamentazione della troppo libera distribuzione delle armi diventi una priorità dell'Amministrazione - in un paese dove è molto forte la lobby delle armi e molto sentito il diritto all'autodifesa - ha spinto il presidente Obama a lanciare un impegno, ancora molto vago, nel commosso discorso pronunciato in diretta televisiva a poche ore dalla strage. "Come Paese ci siamo passati troppe volte, abbiamo vissuto troppe tragedie come questa" ha detto Barack Obama, fermandosi più volte per asciugarsi le lacrime.
FOTO La protesta anti armi alla Casa Bianca
"Dobbiamo unirci per intraprendere azioni per impedire che cose del genere si ripetano, a prescindere dalla politica. Reagisco non da presidente, ma da genitore, specialmente oggi", ha aggiunto ricordando i bambini, tutti tra i 5 e i 10 anni, "con tutta la vita davanti". E gli insegnanti, che a loro hanno dedicato la vita. "I nostri cuori sono infranti", ha continuato il presidente, aggiungendo: "E' ora di prendere provvedimenti".
La scuola. La sparatoria è avvenuta alla Sandy Hook Elementary School, un edificio circondato da un bosco, in una tranquilla cittadina un centinaio di chilometri a nord di New York. "E' allarmante, specialmente qui a Newtown, che abbiamo sempre creduto il posto più sicuro d'America", racconta uno dei genitori, Stephen Delgiadice.
FOTO Il terrore nei volti di bambini e genitori
La polizia ha circondato tutta la zona e sul luogo sono arrivate squadre speciali, oltre ad ambulanze e soccorsi. Una donna che si trovava nell'edificio, intervistata dalla Cnn, ha raccontato di aver sentito sparare un centinaio di colpi e di aver visto due corpi riversi nell'atrio dell'edificio. La stessa testimone ha raccontato che fra le vittime ci sono la preside dell'istituto e lo psicologo della scuola. Il vicepreside sarebbe invece ferito a una gamba.
I bambini nascosti negli armadi. Gli altri bambini hanno lasciato l'edificio in lacrime, in una straziante processione: tremanti, coi volti impauriti, sono stati portati in una caserma dei pompieri vicino alla scuola, dove si sono radunati anche i genitori, sotto shock. Per ore, dopo la strage, gli agenti hanno perlustrato l'edificio e alcuni bambini terrorizzati sono stati trovati chiusi dentro armadi nei quali aveva cercato rifugio.
Tra i tanti messaggi di condoglianze e inviati al presidente Barack Obama da leader del mondo c'è anche quello della regina Elisabetta. La sovrana ha scritto al capo della Casa Bianca per esprimere "il profondo turbamento e la profonda tristezza" per la strage dei bambini nella scuola di Newtown.
Spazio alle riflessioni.
Il presidente Obama,appena rieletto presidente,ha annunciato in una conferenza stampa,commosso e turbato per l'accaduto che,la possibilità di acquistare armi liberamente sarà sottoposta a restrizioni.
In un Paese che ha scelto liberamente la possibilità di concedere ai propri cittadini di potersi difendere da soli e difendere la proprietà privata con armi da fuoco,sta facendo i conti con una realtà drammatica. Ovvero che le armi acquistate da chiunque in un comunissimo negozio specializzato,possano finire in mani di persone instabili mentalmente e psicologicamente che,da un giorno all'alòtro si rendono responsabili di azioni sanguinarie come riportate nell'articolo sopra postato.
La libertà di poter acquistare armi negli Stati Uniti andrebbe cancellata definitivamente dopo l'ennesimo atto di violenza omicida inspiegabile,essendoci già professionisti come gli agenti delle forze dell'ordine che vengono addestrati in maniera specifica proprio nell'utilizzo di armi da fuoco è quantomeno (è una opinione personale) superflua e che,come in queste situazioni,può trasformarsi in un pericolo imminente che sfocia in tragedia.
le armi da fuoco devono essere utilizzate solo dagli agenti di pubblica sicurezza e solo in casi estremi e necessari,la "libertà" di dare in mano a chiunque pistole e fucili significa copiare e incollare quello che accadeva 150 anni fa proprio negli Usa dove nei piccoli centri dell'Ovest chiunque girava armato e poteva scatenare una sparatoria per futili motivi o vendicarsi per torti personali ricevuti. Il tempo del selvaggio West dei cacciatori di taglie e delle guerre indiane è passato da un bel pezzo. L'America guardi in faccia la realtà.
Ventisei morti, di cui 20 bambini, fra i 5 e i 10 anni. L'America e il mondo sono sconvolti per la tragedia della piccola cittadina di Newtown, in Connecticut, "il posto più sicuro del mondo" come lo ha definito un genitore, dove invece un giovane killer armato ha fatto irruzione nella scuola elementare di Sandy Hook, massacrando un'intera classe e gli adulti che intervenivano a fermarlo, compresa la preside e la psicologa. Il ragazzo si è poi suicidato. "Un atto orribile", ha commentato il presidente Barack Obama parlando al Paese visibilmente emozionato, fermandosi più volte per ricacciare le lacrime (video).
I contorni della tragedia sono ancora confusi. L'autore della strage, identificato come Adam Lanza, 20 anni, era di Newtown, ma viveva a Hoboken, la cittadina del New Jersey in cui nacque Frank Sinatra. Indossava un giubbotto antiproiettile e aveva almeno due pistole - una Glock e una Sig Sauer, che sono state ritrovate sul posto - e un fucile calibro 223. Ma forse aveva anche altre armi. Avrebbe iniziato a sparare nelle classi dei bambini più piccoli per poi togliersi la vita al termine del suo folle raid.
Il fratello maggiore, Ryan Lanza, 24 anni, è stato individuato dalla polizia e starebbe collaborando con le autorità, che non lo considerano collegato alla strage. Ryan Lanza ha detto
che il fratello soffriva di disturbi della personalità "di tipo autistico". Ryan, visto che il fratello portava addosso un suo documento, era stato additato nei primi momenti come autore della strage, e il suo profilo su Facebook preso d'assalto. Poi il chiarimento.
La polizia avrebbe fermato anche un'altra persona, ma non se ne conoscono le generalità.
Uccisi i familiari. Tra le vittime della giornata di follia di Adam Lanza anche sua madre, Nancy Lanza, insegnante alla Sandy Hook. È la ventottesima vittima. Nancy Lanza è stata trovata morta nella casa di Newtown dove viveva. Adam l'ha uccisa prima di uscire di casa, salire nella sua macchina e recarsi all'istituto per proseguire la strage.
Le autorità hanno fornito il numero definitivo delle vittime nella scuola solo nel primo pomeriggio americano: 20 bambini (di cui 2 morti in ospedale), sei adulti e l'assalitore suicida. Di certo è una delle stragi più gravi e drammatiche compiute nelle scuole negli Stati Uniti, ma solo l'ultima di una lunga serie, da Columbine a Virginia Tech.
Obama: "Ci siamo passati troppe volte". E la pressione perché la regolamentazione della troppo libera distribuzione delle armi diventi una priorità dell'Amministrazione - in un paese dove è molto forte la lobby delle armi e molto sentito il diritto all'autodifesa - ha spinto il presidente Obama a lanciare un impegno, ancora molto vago, nel commosso discorso pronunciato in diretta televisiva a poche ore dalla strage. "Come Paese ci siamo passati troppe volte, abbiamo vissuto troppe tragedie come questa" ha detto Barack Obama, fermandosi più volte per asciugarsi le lacrime.
FOTO La protesta anti armi alla Casa Bianca
"Dobbiamo unirci per intraprendere azioni per impedire che cose del genere si ripetano, a prescindere dalla politica. Reagisco non da presidente, ma da genitore, specialmente oggi", ha aggiunto ricordando i bambini, tutti tra i 5 e i 10 anni, "con tutta la vita davanti". E gli insegnanti, che a loro hanno dedicato la vita. "I nostri cuori sono infranti", ha continuato il presidente, aggiungendo: "E' ora di prendere provvedimenti".
La scuola. La sparatoria è avvenuta alla Sandy Hook Elementary School, un edificio circondato da un bosco, in una tranquilla cittadina un centinaio di chilometri a nord di New York. "E' allarmante, specialmente qui a Newtown, che abbiamo sempre creduto il posto più sicuro d'America", racconta uno dei genitori, Stephen Delgiadice.
FOTO Il terrore nei volti di bambini e genitori
La polizia ha circondato tutta la zona e sul luogo sono arrivate squadre speciali, oltre ad ambulanze e soccorsi. Una donna che si trovava nell'edificio, intervistata dalla Cnn, ha raccontato di aver sentito sparare un centinaio di colpi e di aver visto due corpi riversi nell'atrio dell'edificio. La stessa testimone ha raccontato che fra le vittime ci sono la preside dell'istituto e lo psicologo della scuola. Il vicepreside sarebbe invece ferito a una gamba.
I bambini nascosti negli armadi. Gli altri bambini hanno lasciato l'edificio in lacrime, in una straziante processione: tremanti, coi volti impauriti, sono stati portati in una caserma dei pompieri vicino alla scuola, dove si sono radunati anche i genitori, sotto shock. Per ore, dopo la strage, gli agenti hanno perlustrato l'edificio e alcuni bambini terrorizzati sono stati trovati chiusi dentro armadi nei quali aveva cercato rifugio.
Tra i tanti messaggi di condoglianze e inviati al presidente Barack Obama da leader del mondo c'è anche quello della regina Elisabetta. La sovrana ha scritto al capo della Casa Bianca per esprimere "il profondo turbamento e la profonda tristezza" per la strage dei bambini nella scuola di Newtown.
Spazio alle riflessioni.
Il presidente Obama,appena rieletto presidente,ha annunciato in una conferenza stampa,commosso e turbato per l'accaduto che,la possibilità di acquistare armi liberamente sarà sottoposta a restrizioni.
In un Paese che ha scelto liberamente la possibilità di concedere ai propri cittadini di potersi difendere da soli e difendere la proprietà privata con armi da fuoco,sta facendo i conti con una realtà drammatica. Ovvero che le armi acquistate da chiunque in un comunissimo negozio specializzato,possano finire in mani di persone instabili mentalmente e psicologicamente che,da un giorno all'alòtro si rendono responsabili di azioni sanguinarie come riportate nell'articolo sopra postato.
La libertà di poter acquistare armi negli Stati Uniti andrebbe cancellata definitivamente dopo l'ennesimo atto di violenza omicida inspiegabile,essendoci già professionisti come gli agenti delle forze dell'ordine che vengono addestrati in maniera specifica proprio nell'utilizzo di armi da fuoco è quantomeno (è una opinione personale) superflua e che,come in queste situazioni,può trasformarsi in un pericolo imminente che sfocia in tragedia.
le armi da fuoco devono essere utilizzate solo dagli agenti di pubblica sicurezza e solo in casi estremi e necessari,la "libertà" di dare in mano a chiunque pistole e fucili significa copiare e incollare quello che accadeva 150 anni fa proprio negli Usa dove nei piccoli centri dell'Ovest chiunque girava armato e poteva scatenare una sparatoria per futili motivi o vendicarsi per torti personali ricevuti. Il tempo del selvaggio West dei cacciatori di taglie e delle guerre indiane è passato da un bel pezzo. L'America guardi in faccia la realtà.
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venerdì 7 dicembre 2012
"Buon Natale", Monti!
Botti di capodanno durante il ponte dell' Immaccolata.
A dare il via ai fuochi artificiali provenienti dal parlamento è stato il Pdl con il suo segretario Angelino Alfano che a parole ha sfiduciato il governo tecnico di Mario Monti che,nel tentativo di salvare l'Italia l'ha scaraventata in un coma profondo.
Il centrodestra che,sulla carta ha ancora la maggioranza, per tredici mesi esatti ha sempre sostenuto con gli "strani" alleati del PD il governo tecnico votando tutti i provvedimenti anche se con qualche mal di pancia.
Monti è stato un toccasana per la classe politica che,in maniera indecente,nelle ultime elezioni ha dato prova di incapacità patentata e di una stupidaggine oltre ogni limite consentito e che,con questi requisiti non poteva varare le riforme necessarie per mettere in riga l'Italia con gli altri,lontanissimi,parametri europei.
Abituati a vivere alla giornata e a non stendere un programma serio,condiviso e a lungo raggio,i politicanti,nominati e non eletti,hanno avuto l'occasione propizia,lo scorso 13 novembre 2011 per scaricare sul nascente governo tecnico i mali di questo Paese,votando puntualmente le leggi però mostrando ipocritamente qualche dolorino addominale.
Adesso,a parole,ovviamente,si vuole far finire tutto,un governo che,con le misure adottate ha solo completato l'opera di devastazione economica dell'Italia iniziata e portata a buon punto dalle scorse legislature,in particolare da quelle di centrodestra.
A un occhio più attento non mancherà di fare una analisi più approfondita: nelle scorse settimane gli accordi per presentare e votare una nuova legge elettorale sono saltati. Secondo: Berlusconi dapprima lancia le primarie,poi cancella tutto e decide di sciogliere le riserve e scendere in campo. Da notare che,nel partito di plastica come quello di Berlusconi,le primarie,sono state una farsa tra il tragico e il comico finite ancora prima di iniziare. Era logico dunque aspettarsi la ri-ri discesa in campo del Cavaliere che,di legge elettorale non vuole sentir discutere,la legge "porcata" voluta da Calderoli va benissimo; le liste bloccate danno la possibilità di consegnare poltroncine a chi fa più comodo.
Dunque in ultima analisi,il governo tecnico di mario Monti,sfiduciato a parole da Angelino Alfano altro non è che uno squallido modo per evitare la discussione sulla legge elettorale e far restare tutto com'è sperando che, la idiozia italica abbocchi ancora alle promesse di Berlusconi invece che di quelle di Bersani.
Calcisticamente si direbbe che il governo rischia di non mangiare questo panettone,gli italiani rischiano di non mangiare più panettone,colomba e forse nemmeno il pane quotidiano se,la bravura di codesti politicanti continua a fare e disfare tele di Penelope a proprio piacimento.
Gli italiani sono come "Giacomino" il contadino francese pre rivoluzione: ha la schiena solida sopporta tutto. Gli italiani sopportano sempre tutto,anche le supposte più dolorose.
A dare il via ai fuochi artificiali provenienti dal parlamento è stato il Pdl con il suo segretario Angelino Alfano che a parole ha sfiduciato il governo tecnico di Mario Monti che,nel tentativo di salvare l'Italia l'ha scaraventata in un coma profondo.
Il centrodestra che,sulla carta ha ancora la maggioranza, per tredici mesi esatti ha sempre sostenuto con gli "strani" alleati del PD il governo tecnico votando tutti i provvedimenti anche se con qualche mal di pancia.
Monti è stato un toccasana per la classe politica che,in maniera indecente,nelle ultime elezioni ha dato prova di incapacità patentata e di una stupidaggine oltre ogni limite consentito e che,con questi requisiti non poteva varare le riforme necessarie per mettere in riga l'Italia con gli altri,lontanissimi,parametri europei.
Abituati a vivere alla giornata e a non stendere un programma serio,condiviso e a lungo raggio,i politicanti,nominati e non eletti,hanno avuto l'occasione propizia,lo scorso 13 novembre 2011 per scaricare sul nascente governo tecnico i mali di questo Paese,votando puntualmente le leggi però mostrando ipocritamente qualche dolorino addominale.
Adesso,a parole,ovviamente,si vuole far finire tutto,un governo che,con le misure adottate ha solo completato l'opera di devastazione economica dell'Italia iniziata e portata a buon punto dalle scorse legislature,in particolare da quelle di centrodestra.
A un occhio più attento non mancherà di fare una analisi più approfondita: nelle scorse settimane gli accordi per presentare e votare una nuova legge elettorale sono saltati. Secondo: Berlusconi dapprima lancia le primarie,poi cancella tutto e decide di sciogliere le riserve e scendere in campo. Da notare che,nel partito di plastica come quello di Berlusconi,le primarie,sono state una farsa tra il tragico e il comico finite ancora prima di iniziare. Era logico dunque aspettarsi la ri-ri discesa in campo del Cavaliere che,di legge elettorale non vuole sentir discutere,la legge "porcata" voluta da Calderoli va benissimo; le liste bloccate danno la possibilità di consegnare poltroncine a chi fa più comodo.
Dunque in ultima analisi,il governo tecnico di mario Monti,sfiduciato a parole da Angelino Alfano altro non è che uno squallido modo per evitare la discussione sulla legge elettorale e far restare tutto com'è sperando che, la idiozia italica abbocchi ancora alle promesse di Berlusconi invece che di quelle di Bersani.
Calcisticamente si direbbe che il governo rischia di non mangiare questo panettone,gli italiani rischiano di non mangiare più panettone,colomba e forse nemmeno il pane quotidiano se,la bravura di codesti politicanti continua a fare e disfare tele di Penelope a proprio piacimento.
Gli italiani sono come "Giacomino" il contadino francese pre rivoluzione: ha la schiena solida sopporta tutto. Gli italiani sopportano sempre tutto,anche le supposte più dolorose.
mercoledì 28 novembre 2012
Meglio da soli.
Il quotidiano "la Repubblica" in versione interattiva ha pubblicato un articolo agghiacciante sulla crisi dei matrimoni nel nostro Paese.
I matrimoni celebrati sono in costante calo dal 1972,ma il trend si è accentuato con la crisi economica e finanziaria esplosa nel 2008 e che proviene da oltre Oceano.
Secondo i dati dell' Istat le coppie ritardano il momento del "si" in media fino a 34 anni per gli uomini e 31 per le donne,c'è del vero in quaznto il lavoro divenuto un miraggio,non consente economicamente uno sforzo organizzativo e sopratutto economico come quello richiesto dal matrimonio.
Un altro fattore non di poco conto è l'aumento degli anni scolastici. I giovani si gettano a capofitto nelle università cercando disperatamente un percorso formativo e professionale che,altrimenti sarebbe assai difficile ottenere.
In forte aumento sono le coppie di fatto,ovvero chi decide di convivere senza impacci burocratici e religiosi che renderebbero impossibile la separazione. In questo modo,porre termine a una relazione diventa assai più facile e lo dimostrano i numeri che affermano il fatto incontrovertibile che le coppie di conviventi hanno sfiorato il milione nel'ultimo biennio 2010-2011. In aumento i figli nati tra coppie di fatto,queste secondo l'Istat sarebbero 1 su quattro del totale.
Questi dati danno spunto a una riflessione.
L'Italia forse è l'unico Paese europeo che non riconosce,a livello nazionale,le coppie di fatto e che stenta maledettamente a legiferare sulla questione. Fino ad adesso alcuni comuni hanno lanciato i registri per ottenere un formale riconoscimento ufficiale del loro status,ma è una goccia nel mare. Il vaticano e l'elettorato cattolico vedono con orrore una simile legge che,secondo essi,non distinguerebbe tra sposati e conviventi mescolando le carte.
Personalmente sono favolrevolissimo a una legge che permetta anche alle coppie di fatto di ottenere gli stessi diritti delle coppie sposate regolarmente,ma attenzione: si rischia di aprire,in questo modo una fotocopia di ciò che succede tra marito e moglie una volta presa la decisione di separarsi.
Il più delle volte,le separazioni sono guerre terrificanti a colpi di caerte bollate,violenze psicologiche su minori e violenze fisiche come accaduto a Padova qualche settimana fa,quando un ex marito (avvocato) per ottenere che la sentenza della magistratura,che gli concedeva l'affidamento,fosse resa esecutiva,insieme alla polizia di Stato ha prelevato di forza suo figlio davanti ai compagni di classe scatenando la reazione della cognata che ha iniziato a lanciare contumelie al "bruto".
Non si tratta di affrontare la questione dell'affidamento "esclusivamente" concesso alle mamme,invece che congiunto o solo ai "papà" (che a volte non sono meglio delle mamme). Il tema è un altro,credo che il pericolo maggiore sull'equiparare le coppie di fatto a quelle sposate,sia proprio di aprire questro terrificante scenario,ovvero separazioni traumatiche che a volte sfociano in violenze e prime pagine sui quotidiani.
La legge italiana sul divorzio dovrebbe essere assolutamente rivista: il divorzio dovrebbe essere lampo e reso possibile solo con la firma dei due coniugi o conviventi che,in caso di figli a carico dovrebbero versare una somma mensile da dividere a metà,non appena,per motivi non plausibili (difficoltà economiche,disoccupazione etc) la somma non viene versata anche solo da uno dei genitori,il bambino viene affidato fino alla maggiore età, a un'altra famiglia. Alla famiglia naturale deve essere impedito anche solo avvicinarsi al bambino oltre alla perdita della patria potestà. Con questa legge eviteremmo forse, scene brutali e agghiaccianti e storie da brivido condite da dispetti,cattiverie di ogni genere e grado e vendette personali.
Il divorzio lampo dovrebbe rendere possibile il porre fine a un matrimonio e a una relazione,mentre l'obbligo di versare la somma per un eventuale minore a carico con il deterrente della perdita della patria potestà,evitare che,i coniugi e i "non-coniugi" utilizzino il bambino come pacco o arma di ricatto,sottoponendole a violenze psicologiche.
Per quanto mi riguarda, il problema è alla radice,ovvero il matrimonio stesso,ma anche la mentalità e l'ignoranza di chi impalma e si fa impalmare per poi accorgersi di aver sposato qualcuno assai diverso caratterialmente. Allora tra un cattivo matrimonio e non matrimonio,preferisco un non matrimonio,ovviamente restando attento al fatto di non farmi accalappiare con la scusa della convivenza.
Certi proverbi non sbagliano: Meglio soli che male accompagnati!
I matrimoni celebrati sono in costante calo dal 1972,ma il trend si è accentuato con la crisi economica e finanziaria esplosa nel 2008 e che proviene da oltre Oceano.
Secondo i dati dell' Istat le coppie ritardano il momento del "si" in media fino a 34 anni per gli uomini e 31 per le donne,c'è del vero in quaznto il lavoro divenuto un miraggio,non consente economicamente uno sforzo organizzativo e sopratutto economico come quello richiesto dal matrimonio.
Un altro fattore non di poco conto è l'aumento degli anni scolastici. I giovani si gettano a capofitto nelle università cercando disperatamente un percorso formativo e professionale che,altrimenti sarebbe assai difficile ottenere.
In forte aumento sono le coppie di fatto,ovvero chi decide di convivere senza impacci burocratici e religiosi che renderebbero impossibile la separazione. In questo modo,porre termine a una relazione diventa assai più facile e lo dimostrano i numeri che affermano il fatto incontrovertibile che le coppie di conviventi hanno sfiorato il milione nel'ultimo biennio 2010-2011. In aumento i figli nati tra coppie di fatto,queste secondo l'Istat sarebbero 1 su quattro del totale.
Questi dati danno spunto a una riflessione.
L'Italia forse è l'unico Paese europeo che non riconosce,a livello nazionale,le coppie di fatto e che stenta maledettamente a legiferare sulla questione. Fino ad adesso alcuni comuni hanno lanciato i registri per ottenere un formale riconoscimento ufficiale del loro status,ma è una goccia nel mare. Il vaticano e l'elettorato cattolico vedono con orrore una simile legge che,secondo essi,non distinguerebbe tra sposati e conviventi mescolando le carte.
Personalmente sono favolrevolissimo a una legge che permetta anche alle coppie di fatto di ottenere gli stessi diritti delle coppie sposate regolarmente,ma attenzione: si rischia di aprire,in questo modo una fotocopia di ciò che succede tra marito e moglie una volta presa la decisione di separarsi.
Il più delle volte,le separazioni sono guerre terrificanti a colpi di caerte bollate,violenze psicologiche su minori e violenze fisiche come accaduto a Padova qualche settimana fa,quando un ex marito (avvocato) per ottenere che la sentenza della magistratura,che gli concedeva l'affidamento,fosse resa esecutiva,insieme alla polizia di Stato ha prelevato di forza suo figlio davanti ai compagni di classe scatenando la reazione della cognata che ha iniziato a lanciare contumelie al "bruto".
Non si tratta di affrontare la questione dell'affidamento "esclusivamente" concesso alle mamme,invece che congiunto o solo ai "papà" (che a volte non sono meglio delle mamme). Il tema è un altro,credo che il pericolo maggiore sull'equiparare le coppie di fatto a quelle sposate,sia proprio di aprire questro terrificante scenario,ovvero separazioni traumatiche che a volte sfociano in violenze e prime pagine sui quotidiani.
La legge italiana sul divorzio dovrebbe essere assolutamente rivista: il divorzio dovrebbe essere lampo e reso possibile solo con la firma dei due coniugi o conviventi che,in caso di figli a carico dovrebbero versare una somma mensile da dividere a metà,non appena,per motivi non plausibili (difficoltà economiche,disoccupazione etc) la somma non viene versata anche solo da uno dei genitori,il bambino viene affidato fino alla maggiore età, a un'altra famiglia. Alla famiglia naturale deve essere impedito anche solo avvicinarsi al bambino oltre alla perdita della patria potestà. Con questa legge eviteremmo forse, scene brutali e agghiaccianti e storie da brivido condite da dispetti,cattiverie di ogni genere e grado e vendette personali.
Il divorzio lampo dovrebbe rendere possibile il porre fine a un matrimonio e a una relazione,mentre l'obbligo di versare la somma per un eventuale minore a carico con il deterrente della perdita della patria potestà,evitare che,i coniugi e i "non-coniugi" utilizzino il bambino come pacco o arma di ricatto,sottoponendole a violenze psicologiche.
Per quanto mi riguarda, il problema è alla radice,ovvero il matrimonio stesso,ma anche la mentalità e l'ignoranza di chi impalma e si fa impalmare per poi accorgersi di aver sposato qualcuno assai diverso caratterialmente. Allora tra un cattivo matrimonio e non matrimonio,preferisco un non matrimonio,ovviamente restando attento al fatto di non farmi accalappiare con la scusa della convivenza.
Certi proverbi non sbagliano: Meglio soli che male accompagnati!
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venerdì 23 novembre 2012
Iene allo sbaraglio.
Questo fine settimana si terranno le primarie del centrosinistra per eleggere il futuro candidato presidente del consiglio,in lizza per la prestigiosa carica sono in cinque: Francesca Puppato,Nichi Vendola,Matteo Renzi,Pierluigi Bersani e Bruno Tabacci.
Pur di superare la soglia che eviterebbe il ballottaggio tra i due candidati più votati,si ne sono viste di tutti i colori: ultima rissa in ordine di tempo è quella scoppiata questa sera tra Bersani e Renzi che,al momento sarebbero coloro che andrebbero al prossimo ballottaggio,sul Tg1 che avrebbe dovuto intervistare solo Bersani, si sono scatenate le ire dello staff del sindaco di Firenze che accusa di favoritismo e maggior visibilità all'attuale segretario del Partito Disperato.
A diffondere in anteprima la notizia che Bersani sarebbe stato intervistato dal Tg1,è stata "Dagospia" l'agenzia diretta da Roberto D'Agostino. Apriti cielo,il Tg1 è dovuto correre ai ripari,travolto dalle polemiche e dalle contumelie anche degli altri concorrenti che pretendono più visibilità e spazio televisivo.
Risultato: sono stati intervistati sia Bersani che Renzi,l'uno a Bologna,l'altro a Perugia,in un altro servizio gli altri concorrenti in cui si riassumevano le loro posizioni politiche.
All'interno dell'intervista doppia,modello "Le Iene" di Italia 1 è uscito tutto è il contrario di tutto: Bersani che prima stringe alleanza con PSI e Sinistra Ecologia e Libertà poi apre ai moderati di casini e compagnia suonante,Renzi,definito un mezzo liberista,dichiara che non è disposto a incuci dopo le elezioni e che le alleanze si fanno prima.
Niente di nuovo per gli altri temi dove regna la confusione più totale in un partito che sembra una Idra a nove teste e che,secondo gli ultimi sondaggi non arriverebbe al 30% dei voti alle prossime elezioni legislative.
C'è da stupirsi su come questo agglomerato di teste abbia una preferenza così alta nonostante da un anno esatto,sostiene trasversalmente con il PdL,ormai alla deriva,un governo tecnico,non eletto dai cittadini,chiamato in fretta e furia dal Presidente Napolitano e che ha combinato più disastri della squadra di Berlusconi al governo,un Monti vale più di mille Berlusconi.
E' evidente che con questi numeri il PD non avrebbe possibilità di formare un nuovo governo di coalizione e in sospeso c'è l'incubo di un governo tecnico sui cui scaricare le gravissime responsabilità.
Per quanto riguarda le primarie,in Italia sono una barzelletta sconcia,se negli Usa hanno una parvenza di validità in Italia sono occasione di rissa e piagnisteo politico in modo da evitare di affrontare temi caldi e scomodi come lavoro,sicurezza,economia.
Gli elettori,i soci e i tesserati del PD evidentemente non si rassegnano al fatto che questa Idra impazzita sforni candidati che non hanno la minima credenziale per sedersi sullo scranno di Montecitorio,che tutto finirà con la squallida divisione dei ruoli all'interno del partito in aggiunta alla spartizione di poltrone per tenere contenti tutti e nessuno in particolare.
Non oso immaginare cosa uscirà dalle urne e nemmeno con quale legge elettorale si voterà,nel frattempo la crisi si aggrava,i problemi si accumulano e qualcuno il prossimo autunno dovrà presentarsi davanti al FMI,all' Unione Europea e alla Casa Bianca investito di incarichi governativi che,al momento nessuno,visti i candidati bi-partisan, è in grado di esercitare.
Per il momento c'è tempo per ammazzarsi come le Iene nel celebre film,poi chi vivrà vedrà.
Poveri noi!
Pur di superare la soglia che eviterebbe il ballottaggio tra i due candidati più votati,si ne sono viste di tutti i colori: ultima rissa in ordine di tempo è quella scoppiata questa sera tra Bersani e Renzi che,al momento sarebbero coloro che andrebbero al prossimo ballottaggio,sul Tg1 che avrebbe dovuto intervistare solo Bersani, si sono scatenate le ire dello staff del sindaco di Firenze che accusa di favoritismo e maggior visibilità all'attuale segretario del Partito Disperato.
A diffondere in anteprima la notizia che Bersani sarebbe stato intervistato dal Tg1,è stata "Dagospia" l'agenzia diretta da Roberto D'Agostino. Apriti cielo,il Tg1 è dovuto correre ai ripari,travolto dalle polemiche e dalle contumelie anche degli altri concorrenti che pretendono più visibilità e spazio televisivo.
Risultato: sono stati intervistati sia Bersani che Renzi,l'uno a Bologna,l'altro a Perugia,in un altro servizio gli altri concorrenti in cui si riassumevano le loro posizioni politiche.
All'interno dell'intervista doppia,modello "Le Iene" di Italia 1 è uscito tutto è il contrario di tutto: Bersani che prima stringe alleanza con PSI e Sinistra Ecologia e Libertà poi apre ai moderati di casini e compagnia suonante,Renzi,definito un mezzo liberista,dichiara che non è disposto a incuci dopo le elezioni e che le alleanze si fanno prima.
Niente di nuovo per gli altri temi dove regna la confusione più totale in un partito che sembra una Idra a nove teste e che,secondo gli ultimi sondaggi non arriverebbe al 30% dei voti alle prossime elezioni legislative.
C'è da stupirsi su come questo agglomerato di teste abbia una preferenza così alta nonostante da un anno esatto,sostiene trasversalmente con il PdL,ormai alla deriva,un governo tecnico,non eletto dai cittadini,chiamato in fretta e furia dal Presidente Napolitano e che ha combinato più disastri della squadra di Berlusconi al governo,un Monti vale più di mille Berlusconi.
E' evidente che con questi numeri il PD non avrebbe possibilità di formare un nuovo governo di coalizione e in sospeso c'è l'incubo di un governo tecnico sui cui scaricare le gravissime responsabilità.
Per quanto riguarda le primarie,in Italia sono una barzelletta sconcia,se negli Usa hanno una parvenza di validità in Italia sono occasione di rissa e piagnisteo politico in modo da evitare di affrontare temi caldi e scomodi come lavoro,sicurezza,economia.
Gli elettori,i soci e i tesserati del PD evidentemente non si rassegnano al fatto che questa Idra impazzita sforni candidati che non hanno la minima credenziale per sedersi sullo scranno di Montecitorio,che tutto finirà con la squallida divisione dei ruoli all'interno del partito in aggiunta alla spartizione di poltrone per tenere contenti tutti e nessuno in particolare.
Non oso immaginare cosa uscirà dalle urne e nemmeno con quale legge elettorale si voterà,nel frattempo la crisi si aggrava,i problemi si accumulano e qualcuno il prossimo autunno dovrà presentarsi davanti al FMI,all' Unione Europea e alla Casa Bianca investito di incarichi governativi che,al momento nessuno,visti i candidati bi-partisan, è in grado di esercitare.
Per il momento c'è tempo per ammazzarsi come le Iene nel celebre film,poi chi vivrà vedrà.
Poveri noi!
giovedì 22 novembre 2012
La soluzione di Salomone
Israeliani e palestinesi hanno ripreso da qualche giorno a lanciarsi missili e razzi dall'una verso l'altra sponda provocando danni e vittime.
Israele ha minacciato di scatenare una offensiva di terra come l'operazione militare "piombo fuso" che nel 2008 ha provocato la morte di oltre 1400 palestinesi e che aveva l'obiettivo di disintegrare i canali sotterranei di approvigionamento di armi e munizioni destinati ai terroristi palestinesi e loro sostenitori.
La comunità internazionale ha attivato prontamente un tavolo di trattative che dovrebbe portare,almeno a una tregua tra le due fazioni in lotta feroce da decine di anni. Peccato che alla stessa comunità internazionale e al suo stato guida gli Stati Uniti,sia sfuggito che il conflitto tra Israele e mondo islamico ,o viceversa,va avanti da anni senza una via di uscita che accontenti tutti. L'Iran minaccia un giorno si e l'altro anche di cancellare lo stato di Re Davide dalle cartine geografiche,Netanyau alle Nazioni Unite mostra come,l'Iran dotandosi di armi nucleari diventerebbe tremendamente pericoloso,senza ricordarsi che Israele detiene già armi nucleari,rendendo di fatto istabile la regione mediorientale.
La causa di decenni di conflitti contro mezzo mondo arabo è da ricercare nel fatto che,all'indomani della seconda guerra mondiale,le principali potenze vincitrici imposero per forza che,il popolo ebraico,sopravvissuto alla Shoah nazista,possedesse una nazione libera e indipendente protetta dagli Usa che,ancora oggi forniscono dollari e armi all'esercito israeliano,con una disparità di mezzi,in confronto ai palestinesi più che imbarazzante.
L'Onu,decise si tagliare un territorio palestinese per concederlo al nascente stato israeliano,ma non pensò che,a distanza di quasi settant'anni la convivenza pacifica,non solo non è stata mai raggiunta,ma gli israeliani hanno ingigantito il loro "spazio vitale" ai danni proprio dei palestinesi che,adesso vivono rinchiusi in riserve indiane.
Per impedire che terroristi palestinesi o arabi compiano attentati nelle città israeliane,il governo della stalla di davide ha innalzato un muro in cemento armato lungu tutto il confine con tanto di sentinelle e posti di blocco.
Il muro caduto a Berlino è rinato a Gerusalemme,l'uno serviva a non far scappare i tedeschi nella germania Occidentale,questo a impedire ai palestinesi di circolare liberamente.
Il fatto che i palestinesi non abbiano una nazione vera e propria,affidandosi a quello che viene ipocritamente chiamata "autorità palestinese" è da addebitare alla dabbenaggine del palazzo di vetro che,incaricato di imporre la pace ha distribuito semi di guerra per sessant'anni in medio oriente. Si è voluto dare uno stato agli israeliani ma non riconoscere uno uguale ai palestinesi che,dati alla mano,vivevano da moltiussimo tempo prima,in Palestina rispetto ai loro acerrimi nemici.
Ed ecco le conseguenze,ai palestinesi,battezzati come "brutti e cattivi" non rimane altro che difendersi con terrorismo e lotta armata,visto che,la richiesta fatta dall'autorità palestinese al palazzo dell'ONU nel riconoscere anche la Palestina come stato sovrano,è andata a rotoli.
Sarebbe cosa utile interrogarsi su determinate responsabilità e responsabili di chi non ha saputo prevedere e arginare una falla gigantesca che,più volte ha rischiato di far esplodere la zona in un conflitto più ampio. Trovare soluzioni a "tavolino" è controproducente e rischia,come nella Pace di versailles nel primo dopoguerra di non siglare la pace,ma una tregua armata che porta a un'altra guerra.
La comunità internazionale,avrebbe dovuto adottare la soluzione di Salomone,terzo Re di Israele e successore di Davide: dividere in due la Palestina,a sud creare lo stato di Israele,a nord lo Stato palestinese,e rendere Gerusalemme un libero comune riconosciuto dall'ONU e amministrato sia dagli israeliani che dai palestinesi oppure dagli stessi abitanti della città santa,la strada per una pacifica e tranquilla convivenza sarebbe arrivata più tardi,invece si è preferito proteggere e finanziare solo una parte a dscapito dell'altra permettendo di fare guerra a palestinesi,egiziani e Siriani urlando al lupo ogni piè sospinto.
A proposito di Salomone;un giorno il Re di israele si trovò a decidere di una questione spinosissima: due donne si presentarono al suo cospetto reclamando un bambino scampato all'incendio che aveva ucciso un figlio di una delle due donne. Le due madri affermavano di essere entrambi le madri del bambino,ma una non diceva la verità,avendo scambiato il neonato e spacciandolo per suo.
Per risolvere il caso,Salomone decise di dividere vivo il bambino e affidare le matà alle due madri,la vera madre pur di salvare il piccolo,chiese di consegnare il neonato all'altra donna,il caso era risolto: la vera madre fu riconosciuto proprio per questa richiesta e ottenne il piccino.
Se si fosse adottata questa soluzione,forse le cose sarebbero andate diversamente,ma credo che i burocrati dell'ONU siano somari in storia e in geografia,i risultati e i morti ammazzati in sessant'anni di conflitto arabo-israeliano ne sono la prova.
Israele ha minacciato di scatenare una offensiva di terra come l'operazione militare "piombo fuso" che nel 2008 ha provocato la morte di oltre 1400 palestinesi e che aveva l'obiettivo di disintegrare i canali sotterranei di approvigionamento di armi e munizioni destinati ai terroristi palestinesi e loro sostenitori.
La comunità internazionale ha attivato prontamente un tavolo di trattative che dovrebbe portare,almeno a una tregua tra le due fazioni in lotta feroce da decine di anni. Peccato che alla stessa comunità internazionale e al suo stato guida gli Stati Uniti,sia sfuggito che il conflitto tra Israele e mondo islamico ,o viceversa,va avanti da anni senza una via di uscita che accontenti tutti. L'Iran minaccia un giorno si e l'altro anche di cancellare lo stato di Re Davide dalle cartine geografiche,Netanyau alle Nazioni Unite mostra come,l'Iran dotandosi di armi nucleari diventerebbe tremendamente pericoloso,senza ricordarsi che Israele detiene già armi nucleari,rendendo di fatto istabile la regione mediorientale.
La causa di decenni di conflitti contro mezzo mondo arabo è da ricercare nel fatto che,all'indomani della seconda guerra mondiale,le principali potenze vincitrici imposero per forza che,il popolo ebraico,sopravvissuto alla Shoah nazista,possedesse una nazione libera e indipendente protetta dagli Usa che,ancora oggi forniscono dollari e armi all'esercito israeliano,con una disparità di mezzi,in confronto ai palestinesi più che imbarazzante.
L'Onu,decise si tagliare un territorio palestinese per concederlo al nascente stato israeliano,ma non pensò che,a distanza di quasi settant'anni la convivenza pacifica,non solo non è stata mai raggiunta,ma gli israeliani hanno ingigantito il loro "spazio vitale" ai danni proprio dei palestinesi che,adesso vivono rinchiusi in riserve indiane.
Per impedire che terroristi palestinesi o arabi compiano attentati nelle città israeliane,il governo della stalla di davide ha innalzato un muro in cemento armato lungu tutto il confine con tanto di sentinelle e posti di blocco.
Il muro caduto a Berlino è rinato a Gerusalemme,l'uno serviva a non far scappare i tedeschi nella germania Occidentale,questo a impedire ai palestinesi di circolare liberamente.
Il fatto che i palestinesi non abbiano una nazione vera e propria,affidandosi a quello che viene ipocritamente chiamata "autorità palestinese" è da addebitare alla dabbenaggine del palazzo di vetro che,incaricato di imporre la pace ha distribuito semi di guerra per sessant'anni in medio oriente. Si è voluto dare uno stato agli israeliani ma non riconoscere uno uguale ai palestinesi che,dati alla mano,vivevano da moltiussimo tempo prima,in Palestina rispetto ai loro acerrimi nemici.
Ed ecco le conseguenze,ai palestinesi,battezzati come "brutti e cattivi" non rimane altro che difendersi con terrorismo e lotta armata,visto che,la richiesta fatta dall'autorità palestinese al palazzo dell'ONU nel riconoscere anche la Palestina come stato sovrano,è andata a rotoli.
Sarebbe cosa utile interrogarsi su determinate responsabilità e responsabili di chi non ha saputo prevedere e arginare una falla gigantesca che,più volte ha rischiato di far esplodere la zona in un conflitto più ampio. Trovare soluzioni a "tavolino" è controproducente e rischia,come nella Pace di versailles nel primo dopoguerra di non siglare la pace,ma una tregua armata che porta a un'altra guerra.
La comunità internazionale,avrebbe dovuto adottare la soluzione di Salomone,terzo Re di Israele e successore di Davide: dividere in due la Palestina,a sud creare lo stato di Israele,a nord lo Stato palestinese,e rendere Gerusalemme un libero comune riconosciuto dall'ONU e amministrato sia dagli israeliani che dai palestinesi oppure dagli stessi abitanti della città santa,la strada per una pacifica e tranquilla convivenza sarebbe arrivata più tardi,invece si è preferito proteggere e finanziare solo una parte a dscapito dell'altra permettendo di fare guerra a palestinesi,egiziani e Siriani urlando al lupo ogni piè sospinto.
A proposito di Salomone;un giorno il Re di israele si trovò a decidere di una questione spinosissima: due donne si presentarono al suo cospetto reclamando un bambino scampato all'incendio che aveva ucciso un figlio di una delle due donne. Le due madri affermavano di essere entrambi le madri del bambino,ma una non diceva la verità,avendo scambiato il neonato e spacciandolo per suo.
Per risolvere il caso,Salomone decise di dividere vivo il bambino e affidare le matà alle due madri,la vera madre pur di salvare il piccolo,chiese di consegnare il neonato all'altra donna,il caso era risolto: la vera madre fu riconosciuto proprio per questa richiesta e ottenne il piccino.
Se si fosse adottata questa soluzione,forse le cose sarebbero andate diversamente,ma credo che i burocrati dell'ONU siano somari in storia e in geografia,i risultati e i morti ammazzati in sessant'anni di conflitto arabo-israeliano ne sono la prova.
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mercoledì 21 novembre 2012
Aiuti di stato alla religione di stato.
Come accennato nel post precedente,parliamo del nuovo intervento dell'esecutivo tecnico che ha pensato bene di alleviare la Chiesa cattolica del "pesante" fardello dell'IMU la nuova tassa sulla prima casa e sui locali commerciali.
Nonostante abbia un patrimonio stimato di 500 miliardi di euro,un miliardo di fedeli biblioteche segretissime e musei che conservano capolavori inestimabili,pare che lo Stato Vaticano non ce la faccia a pagare la nuova tassa imposta dai professori della Bocconi che,pensano di risanare l'economia con tagli ai pubblici servizi e allo stato sociale e stritolando il ceto medio-basso con tasse e imposte.
La fedeltà e la devozione di cui sono impregnati i componenti di questo esecutivo,non è certo un mistero viste le visite ufficiali e non, compiute dal Presidente del Consiglio Monti verso il Papa,Benedetto XVI per ricevere benedizioni e preghiere speciali per il suo operato misericordioso per salvare l'Italia (non gli italiani) dal disastro.
E siccome "non si fa niente per niente"Il Governo ha pensato bene di compiere qualche giorno fa un vero e proprio "blitz" nell'aula di Montecitorio con l'obiettivo di far passare una norma che esenti parte della Chiesa dal pagamento dell'imposta sugli immobili,stabilendo,di testa propria cosa debba essere considerato commerciale e cosa no per lo Stato Vaticano.
Il testo normativo dovrebbe fare chiarezza sulla questione che,era rimasta in sospeso all'entrata in vigore del nuovo balzello e risolvere i dirimenti.
Ancora una volta un governo baciapile si prona davanti al potere "temporale" della Chiesa che,seppur ridotta a un mezzo quartiere creato Stato nello Stato ha ancora la forza di esercitare un potere psicologico e politico abbastanza forte,sopratutto su questo governo impregnato di credulonerie religiose vecchie di duemila anni.
L'Europa minaccia di intervenire aprendo una procedura di infrazione,in quanto considera questo provvedimento un aiuto indebito che i regolamenti europei vietano,lo stesso Consiglio di Stato aveva espresso perplessità e dubbi su un eventuale intervento "a favore" del clero cattolico paventando appunto la multa.
Fregandosene di dubbi e critiche,il governo ha forzato la mano scavalcando il Consiglio di Stato e facendo passare la norma,votata incredibilmente,ancora una volta dalla maggioranza trasversale PDDL.
L'Italia molto probabilmente sarà costretta a pagare un'altra multa,in barba ai discorsi strappalacrime sul pericolo corso da questo Paese su un eventuale default economico e sugli appelli alla coesione e al sacrificio collettivo.
Si taglia il servizio pubblico per pagare le multe ricevute dal comportamento sconsiderato di questo governo di baciapile,proseguendo nel gettare dalla finestra ciò che entra dalla porta.
Eppure ci sono posti in cui tagliare con decisione dove lo Stato continua a regalare denaro come se gettasse acqua in un colabrodo,ma servono leggi ferree e uomini dalla schiena dritta,non creduloni e parassiti parlamentari.
Oltre ad abolire privilegi,cariche e stipendi e pensioni per tutti i politici,sarebbe ora di abolire il Concordato con la santa Sede,firmato prima da Mussolini e poi rivisto con Craxi (socialista),accordo che prevede che lo Stato Italiano sborsi sei miliardi di euro all'anno per mantenere uno stato teocratico monarchico elettivo che pretende di affermare la verità rivelata.
Di vero invece c'è solo il bisogno concreto di abolire il Concordato e riconoscere alla Chiesa cattolica la status di congregazione religiosa al pari delle altre fedi,anche non crisitiane,ai preti e al clero farebbe bene fare del postulato di casa in casa,all'obolo,potrebbero portare sputi e lividi giusta ricompensa per 2000 anni di lerciume e scandali di ogni genere.
Magari qualcuno rifletterà su quanto gli italiani poco credano a una religione che si impone per dogmi e giaculatorie borbottate.
Nonostante abbia un patrimonio stimato di 500 miliardi di euro,un miliardo di fedeli biblioteche segretissime e musei che conservano capolavori inestimabili,pare che lo Stato Vaticano non ce la faccia a pagare la nuova tassa imposta dai professori della Bocconi che,pensano di risanare l'economia con tagli ai pubblici servizi e allo stato sociale e stritolando il ceto medio-basso con tasse e imposte.
La fedeltà e la devozione di cui sono impregnati i componenti di questo esecutivo,non è certo un mistero viste le visite ufficiali e non, compiute dal Presidente del Consiglio Monti verso il Papa,Benedetto XVI per ricevere benedizioni e preghiere speciali per il suo operato misericordioso per salvare l'Italia (non gli italiani) dal disastro.
E siccome "non si fa niente per niente"Il Governo ha pensato bene di compiere qualche giorno fa un vero e proprio "blitz" nell'aula di Montecitorio con l'obiettivo di far passare una norma che esenti parte della Chiesa dal pagamento dell'imposta sugli immobili,stabilendo,di testa propria cosa debba essere considerato commerciale e cosa no per lo Stato Vaticano.
Il testo normativo dovrebbe fare chiarezza sulla questione che,era rimasta in sospeso all'entrata in vigore del nuovo balzello e risolvere i dirimenti.
Ancora una volta un governo baciapile si prona davanti al potere "temporale" della Chiesa che,seppur ridotta a un mezzo quartiere creato Stato nello Stato ha ancora la forza di esercitare un potere psicologico e politico abbastanza forte,sopratutto su questo governo impregnato di credulonerie religiose vecchie di duemila anni.
L'Europa minaccia di intervenire aprendo una procedura di infrazione,in quanto considera questo provvedimento un aiuto indebito che i regolamenti europei vietano,lo stesso Consiglio di Stato aveva espresso perplessità e dubbi su un eventuale intervento "a favore" del clero cattolico paventando appunto la multa.
Fregandosene di dubbi e critiche,il governo ha forzato la mano scavalcando il Consiglio di Stato e facendo passare la norma,votata incredibilmente,ancora una volta dalla maggioranza trasversale PDDL.
L'Italia molto probabilmente sarà costretta a pagare un'altra multa,in barba ai discorsi strappalacrime sul pericolo corso da questo Paese su un eventuale default economico e sugli appelli alla coesione e al sacrificio collettivo.
Si taglia il servizio pubblico per pagare le multe ricevute dal comportamento sconsiderato di questo governo di baciapile,proseguendo nel gettare dalla finestra ciò che entra dalla porta.
Eppure ci sono posti in cui tagliare con decisione dove lo Stato continua a regalare denaro come se gettasse acqua in un colabrodo,ma servono leggi ferree e uomini dalla schiena dritta,non creduloni e parassiti parlamentari.
Oltre ad abolire privilegi,cariche e stipendi e pensioni per tutti i politici,sarebbe ora di abolire il Concordato con la santa Sede,firmato prima da Mussolini e poi rivisto con Craxi (socialista),accordo che prevede che lo Stato Italiano sborsi sei miliardi di euro all'anno per mantenere uno stato teocratico monarchico elettivo che pretende di affermare la verità rivelata.
Di vero invece c'è solo il bisogno concreto di abolire il Concordato e riconoscere alla Chiesa cattolica la status di congregazione religiosa al pari delle altre fedi,anche non crisitiane,ai preti e al clero farebbe bene fare del postulato di casa in casa,all'obolo,potrebbero portare sputi e lividi giusta ricompensa per 2000 anni di lerciume e scandali di ogni genere.
Magari qualcuno rifletterà su quanto gli italiani poco credano a una religione che si impone per dogmi e giaculatorie borbottate.
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Botte da Urbe
Roma è stata ancora una volta protagonista di tafferugli tra manifestanti e polizia,o sarebbe meglio dire,tra poliziotti che hanno manganellato a piacimento i manifestanti.
Alcuni giorni fa si è tenuta nella capitale una manifestazione di estrema destra con croci celtiche,svastiche e cori inneggianti al nazifascismo che ha creato non poche polemiche a cui è seguita la risposta del sindaco Alemanno che ha dichiarato che,il diritto di manifestare deve essere concesso a tutti,nessuno escluso,quindi anche ai ratti.
Giusto il tempo di far rientrare i ratti nelle condotte fognarie ed ecco una nuova manifestazione pacifica e non violenta contro l'austerity e il Governo Monti.
Mentre i ratti in camicia nera hanno avuto piena libertà di movimento e vomitare cori e inni al romagnolo cadavere di Piazzale Loreto e allo psicopatico austriaco in camicia bruna,i ragazzi scesi in piazza contro la crisi economica hanno avuto la sorpresa di essere randellati dalla polizia che,come i fascisti in divisa,hanno picchiato chiunque fosse capitato a tiro.
A farne le spese delle manganellate in libertà,sono stati anche ragazzi minorenni che nulla avevano a che fare con gruppi violenti che hanno preso a lanciare fumogeni e sanpietrini contro le forze dell'ordine,e che manifestavano a Roma,parallelamente come nelle altre città italiane Torino,Milano,Bari etc.
Ovviamente non si vuole per questo negare il fatto che gruppi di esagitati,hanno approfittato della manifestazione per creare disordini,ma mi sia permesso di fare una riflessione abbastanza dura e non politicamente corretta.
Se alcuni ragazzi scendono in piazza per creare disordini,bisogna ringraziare la fortuna che siano pochi e che non siano tutti i partecipanti a mettere a soqquadro la città,il che sarebbe,data la politica di austerità e tagli draconiani imposti da un governo chiamato dal Colle Quirinale,piuttosto comprensibile,in quanto i tagli colpiscono esclusivamente solo i ceti medio bassi della popolazione mentre ( ne parlerò nel prossimo post) si interviene prontamente per alleggerire Chiesa e banche da balzelli onerosi con blitz in Parlamento.
Dunque non c'è da stupirsi se qualcuno lancia sanpietrini e bombe carta esasperato da una crisi economico e finanziaria senza via di uscita,ci sarebbe da riflettere sul fatto che siano pochi e non la maggioranza che preferisce proteste colorate e chiassose.
C'è da aggiungere tra l'altro che la violenza fine a se stessa indirizzata verso le cose piuttosto che le persone è inutile. Bruciare autoimobili di grossa cilindrata o spaccare vetrine significa compiere del vandalismo fine a se stesso che attira solo le critiche dell'opinione pubblica e dei programmi di approfondimento.
La soluzione forse sarebbe prendersela con qualcuno "in alto" che dovrebbe trovare la soluzione ai problemi di questo Paese invece si diverte a rubare,litigare e compiere intrallazzi disgustosi.
"Colpire uno per educarne cento" era il motto delle Brigate Rosse,non chiedo si arrivi al terrorismo politico che ha ucciso anche "compagni" ma a una vera e propria sollevazione di massa che coinvolga tutti e faccia sparire la feccia politica che intisichisce l'Italia,servono atti forti e violenti,serve colpire in alto,colpire duro.
La classe politica non è capace di difendere se stessa se non con l'aiuto di poliziotti sottopagati che sprangano minorenni in piazza.
Gli ingredienti per una sollevazione popolare violenta e tremenda ci sono tutti: austerità,tasgli ai servizi pubblici,regali a privati e alle banche,tassazione insopportabile e un clima politico malsano e irrespirabile.
I ragazzi ci sarebbero,peccato che alle barricate e alle sollevazioni di massa preferiscono acquistare prodotti tecnologici.
Fino a quando il sistema permetterà ancora a qualcuno di togliersi qualche sfizio,la rivoluzione e la violenza in strada possono aspettare,magari si possono spaccare vetrine e bruciare automobili,ma perchè mai regalare un funerale di stato a funzionari politici o parlamentari disonesti colpiti dalla violenza delle massa? Meglio la mela morsicata,sazia e fa status symbol. Almeno fino a che è possibile acquistarla con i soldi di mammà,se ne può approfittare,per lamentarsi della disoccupazione c'è tempo. Virtuale.
Alcuni giorni fa si è tenuta nella capitale una manifestazione di estrema destra con croci celtiche,svastiche e cori inneggianti al nazifascismo che ha creato non poche polemiche a cui è seguita la risposta del sindaco Alemanno che ha dichiarato che,il diritto di manifestare deve essere concesso a tutti,nessuno escluso,quindi anche ai ratti.
Giusto il tempo di far rientrare i ratti nelle condotte fognarie ed ecco una nuova manifestazione pacifica e non violenta contro l'austerity e il Governo Monti.
Mentre i ratti in camicia nera hanno avuto piena libertà di movimento e vomitare cori e inni al romagnolo cadavere di Piazzale Loreto e allo psicopatico austriaco in camicia bruna,i ragazzi scesi in piazza contro la crisi economica hanno avuto la sorpresa di essere randellati dalla polizia che,come i fascisti in divisa,hanno picchiato chiunque fosse capitato a tiro.
A farne le spese delle manganellate in libertà,sono stati anche ragazzi minorenni che nulla avevano a che fare con gruppi violenti che hanno preso a lanciare fumogeni e sanpietrini contro le forze dell'ordine,e che manifestavano a Roma,parallelamente come nelle altre città italiane Torino,Milano,Bari etc.
Ovviamente non si vuole per questo negare il fatto che gruppi di esagitati,hanno approfittato della manifestazione per creare disordini,ma mi sia permesso di fare una riflessione abbastanza dura e non politicamente corretta.
Se alcuni ragazzi scendono in piazza per creare disordini,bisogna ringraziare la fortuna che siano pochi e che non siano tutti i partecipanti a mettere a soqquadro la città,il che sarebbe,data la politica di austerità e tagli draconiani imposti da un governo chiamato dal Colle Quirinale,piuttosto comprensibile,in quanto i tagli colpiscono esclusivamente solo i ceti medio bassi della popolazione mentre ( ne parlerò nel prossimo post) si interviene prontamente per alleggerire Chiesa e banche da balzelli onerosi con blitz in Parlamento.
Dunque non c'è da stupirsi se qualcuno lancia sanpietrini e bombe carta esasperato da una crisi economico e finanziaria senza via di uscita,ci sarebbe da riflettere sul fatto che siano pochi e non la maggioranza che preferisce proteste colorate e chiassose.
C'è da aggiungere tra l'altro che la violenza fine a se stessa indirizzata verso le cose piuttosto che le persone è inutile. Bruciare autoimobili di grossa cilindrata o spaccare vetrine significa compiere del vandalismo fine a se stesso che attira solo le critiche dell'opinione pubblica e dei programmi di approfondimento.
La soluzione forse sarebbe prendersela con qualcuno "in alto" che dovrebbe trovare la soluzione ai problemi di questo Paese invece si diverte a rubare,litigare e compiere intrallazzi disgustosi.
"Colpire uno per educarne cento" era il motto delle Brigate Rosse,non chiedo si arrivi al terrorismo politico che ha ucciso anche "compagni" ma a una vera e propria sollevazione di massa che coinvolga tutti e faccia sparire la feccia politica che intisichisce l'Italia,servono atti forti e violenti,serve colpire in alto,colpire duro.
La classe politica non è capace di difendere se stessa se non con l'aiuto di poliziotti sottopagati che sprangano minorenni in piazza.
Gli ingredienti per una sollevazione popolare violenta e tremenda ci sono tutti: austerità,tasgli ai servizi pubblici,regali a privati e alle banche,tassazione insopportabile e un clima politico malsano e irrespirabile.
I ragazzi ci sarebbero,peccato che alle barricate e alle sollevazioni di massa preferiscono acquistare prodotti tecnologici.
Fino a quando il sistema permetterà ancora a qualcuno di togliersi qualche sfizio,la rivoluzione e la violenza in strada possono aspettare,magari si possono spaccare vetrine e bruciare automobili,ma perchè mai regalare un funerale di stato a funzionari politici o parlamentari disonesti colpiti dalla violenza delle massa? Meglio la mela morsicata,sazia e fa status symbol. Almeno fino a che è possibile acquistarla con i soldi di mammà,se ne può approfittare,per lamentarsi della disoccupazione c'è tempo. Virtuale.
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