Come accennato nel post precedente,parliamo del nuovo intervento dell'esecutivo tecnico che ha pensato bene di alleviare la Chiesa cattolica del "pesante" fardello dell'IMU la nuova tassa sulla prima casa e sui locali commerciali.
Nonostante abbia un patrimonio stimato di 500 miliardi di euro,un miliardo di fedeli biblioteche segretissime e musei che conservano capolavori inestimabili,pare che lo Stato Vaticano non ce la faccia a pagare la nuova tassa imposta dai professori della Bocconi che,pensano di risanare l'economia con tagli ai pubblici servizi e allo stato sociale e stritolando il ceto medio-basso con tasse e imposte.
La fedeltà e la devozione di cui sono impregnati i componenti di questo esecutivo,non è certo un mistero viste le visite ufficiali e non, compiute dal Presidente del Consiglio Monti verso il Papa,Benedetto XVI per ricevere benedizioni e preghiere speciali per il suo operato misericordioso per salvare l'Italia (non gli italiani) dal disastro.
E siccome "non si fa niente per niente"Il Governo ha pensato bene di compiere qualche giorno fa un vero e proprio "blitz" nell'aula di Montecitorio con l'obiettivo di far passare una norma che esenti parte della Chiesa dal pagamento dell'imposta sugli immobili,stabilendo,di testa propria cosa debba essere considerato commerciale e cosa no per lo Stato Vaticano.
Il testo normativo dovrebbe fare chiarezza sulla questione che,era rimasta in sospeso all'entrata in vigore del nuovo balzello e risolvere i dirimenti.
Ancora una volta un governo baciapile si prona davanti al potere "temporale" della Chiesa che,seppur ridotta a un mezzo quartiere creato Stato nello Stato ha ancora la forza di esercitare un potere psicologico e politico abbastanza forte,sopratutto su questo governo impregnato di credulonerie religiose vecchie di duemila anni.
L'Europa minaccia di intervenire aprendo una procedura di infrazione,in quanto considera questo provvedimento un aiuto indebito che i regolamenti europei vietano,lo stesso Consiglio di Stato aveva espresso perplessità e dubbi su un eventuale intervento "a favore" del clero cattolico paventando appunto la multa.
Fregandosene di dubbi e critiche,il governo ha forzato la mano scavalcando il Consiglio di Stato e facendo passare la norma,votata incredibilmente,ancora una volta dalla maggioranza trasversale PDDL.
L'Italia molto probabilmente sarà costretta a pagare un'altra multa,in barba ai discorsi strappalacrime sul pericolo corso da questo Paese su un eventuale default economico e sugli appelli alla coesione e al sacrificio collettivo.
Si taglia il servizio pubblico per pagare le multe ricevute dal comportamento sconsiderato di questo governo di baciapile,proseguendo nel gettare dalla finestra ciò che entra dalla porta.
Eppure ci sono posti in cui tagliare con decisione dove lo Stato continua a regalare denaro come se gettasse acqua in un colabrodo,ma servono leggi ferree e uomini dalla schiena dritta,non creduloni e parassiti parlamentari.
Oltre ad abolire privilegi,cariche e stipendi e pensioni per tutti i politici,sarebbe ora di abolire il Concordato con la santa Sede,firmato prima da Mussolini e poi rivisto con Craxi (socialista),accordo che prevede che lo Stato Italiano sborsi sei miliardi di euro all'anno per mantenere uno stato teocratico monarchico elettivo che pretende di affermare la verità rivelata.
Di vero invece c'è solo il bisogno concreto di abolire il Concordato e riconoscere alla Chiesa cattolica la status di congregazione religiosa al pari delle altre fedi,anche non crisitiane,ai preti e al clero farebbe bene fare del postulato di casa in casa,all'obolo,potrebbero portare sputi e lividi giusta ricompensa per 2000 anni di lerciume e scandali di ogni genere.
Magari qualcuno rifletterà su quanto gli italiani poco credano a una religione che si impone per dogmi e giaculatorie borbottate.
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