Si è tenuto oggi, domenica 7 febbraio 2014, in tutta la Svizzera un referendum per chiedere direttamente ai cittadini se erano favorevoli o contrari a introdurre norme stringenti verso altri Paesi della UE della zona occidentale dopo che il governo aveva introdotto una quota massima per l'ingresso di Europei provenienti dalla zona centro orientale.
La suddetta decisione aveva fatto inferocire l'Europa che da tempo sta trattando con la Svizzera, l'unico Paese europeo a non aver fatto ingresso nè nella Comunità Europea nè aver adottato l'Euro, per una collaborazione più forte tra la stassa UE e la democrazia perfetta svizzera.
Recentemente la Svizzera aveva firmato degli accordi bilaterali con la UE garantendo agli "immigrati" europei di poter vivere e lavorare in Svizzera e altrettanto per gli svizzeri nei Paesi comunitari.
Il risultato referendario adesso costringe il governo a cambiare rotta e a rivedere gli accordi già sottoscritti con Bruxelles facendo infuriare Commissione e Parlamento Europeo.
A prescindere dalle considerazioni personali sull'esito del voto di cui evito ogni commento superfluo, colgo l'occasione per evidenziare che ancora oggi all'interno di un continente foriero di ogni tipo di sciagura umana, esiste una Nazione libera e sovrana che lascia prendere decisioni direttamente ai cittadini residenti e non trasferisce le stesse all'interno di lussuosi e sfarzosi palazzi barocchi abitati, come in Italia da oscuri personaggi e da saltimbanchi professionisti.
Non è il risultato di un movimento pentastellato, bensì un processo secolare che ha permesso alla Confederazione Elvetica di raggiungere il massimo risultato col minimo sforzo senza infognarsi in guerre e disastri bellici.
Per Bruxelles un bel pugno in un occhio nonostante il risultato; in Europa esistono cittadini che vogliono rivedere i trattati formati con la UE mandando al diavolo troike, Commissioni, Unioni Europee e parlamentari da strapazzo che restano, in Svizzera fuori la soglia della Confederazione.
Mi auguro che altri Paesi Europei prendano esempio dalla Svizzera e imbocchino la strada del referendum soprattutto in campo economico rigettando le misure di austerità e tagli draconiani al welfare, sarebbe il momento che Paesi come Grecia, Portogallo, Spagna, Irlanda vadano alle urne per decidere se accettare o meno lo strozzinaggio di organizzazioni sovranazionali oppure rispondere picche e mettere in discussione se non stracciare gli accordi di Maastricht.
L'Italia ovviamente si limita a sonnecchiare beatamente credendo che come recita la Costituzione "La sovranità appartiene al popolo" ma non sapendo che esso non può esercitarla o non vuole esercitarla, delegando i suoi interessi a nani, ballerine, calciatori, magistrati, imprenditori e affaristi squallidi e viscidi, del resto un popolo che alle primarie entusiasticamente vota un "frutto avvelenato" come Renzi che si accorda col pregiudicato Berlusconi per una legge elettorale peggiore della precedente, prima che fosse cassata, può aspirare a un radioso futuro?
Ci tocca guardare e prendere nota continuando a non imparare mai nulla.
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