mercoledì 28 novembre 2012

Meglio da soli.

Il quotidiano "la Repubblica" in versione interattiva ha pubblicato un articolo agghiacciante sulla crisi dei matrimoni nel nostro Paese.
I matrimoni celebrati sono in costante calo dal 1972,ma il trend si è accentuato con la crisi economica e finanziaria esplosa nel 2008 e che proviene da oltre Oceano.
Secondo i dati dell' Istat le coppie ritardano il momento del "si" in media fino a 34 anni per gli uomini e 31 per le donne,c'è del vero in quaznto il lavoro divenuto un miraggio,non consente economicamente uno sforzo organizzativo e sopratutto economico come quello richiesto dal matrimonio.
Un altro fattore non di poco conto è l'aumento degli anni scolastici. I giovani si gettano a capofitto nelle università cercando disperatamente un percorso formativo e professionale che,altrimenti sarebbe assai difficile ottenere.
In forte aumento sono le coppie di fatto,ovvero chi decide di convivere senza impacci burocratici e religiosi che renderebbero impossibile la separazione. In questo modo,porre termine a una relazione diventa assai più facile e lo dimostrano i numeri che affermano il fatto incontrovertibile che le coppie di conviventi hanno sfiorato il milione nel'ultimo biennio 2010-2011. In aumento i figli nati tra coppie di fatto,queste secondo l'Istat sarebbero 1 su quattro del totale.
Questi dati danno spunto a una riflessione.
L'Italia forse è l'unico Paese europeo che non riconosce,a livello nazionale,le coppie di fatto e che stenta maledettamente a legiferare sulla questione. Fino ad adesso alcuni comuni hanno lanciato i registri per ottenere un formale riconoscimento ufficiale del loro status,ma è una goccia nel mare. Il vaticano e l'elettorato cattolico vedono con orrore una simile legge che,secondo essi,non distinguerebbe tra sposati e conviventi mescolando le carte.
Personalmente sono favolrevolissimo a una legge che permetta anche alle coppie di fatto di ottenere gli stessi diritti delle coppie sposate regolarmente,ma attenzione: si rischia di aprire,in questo modo una fotocopia di ciò che succede tra marito e moglie una volta presa la decisione di separarsi.
Il più delle volte,le separazioni sono guerre terrificanti a colpi di caerte bollate,violenze psicologiche su minori e violenze fisiche come accaduto a Padova qualche settimana fa,quando un ex marito (avvocato) per ottenere che la sentenza della magistratura,che gli concedeva l'affidamento,fosse resa esecutiva,insieme alla polizia di Stato ha prelevato di forza suo figlio davanti ai compagni di classe scatenando la reazione della cognata che ha iniziato a lanciare contumelie al "bruto".
Non si tratta di affrontare la questione dell'affidamento "esclusivamente" concesso alle mamme,invece che congiunto o solo ai "papà" (che a volte non sono meglio delle mamme). Il tema è un altro,credo che il pericolo maggiore sull'equiparare le coppie di fatto a quelle sposate,sia proprio di aprire questro terrificante scenario,ovvero separazioni traumatiche che a volte sfociano in violenze e prime pagine sui quotidiani.
La legge italiana sul divorzio dovrebbe essere assolutamente rivista: il divorzio dovrebbe essere lampo e reso possibile solo con la firma dei due coniugi o conviventi che,in caso di figli a carico dovrebbero versare una somma mensile da dividere a metà,non appena,per motivi non plausibili (difficoltà economiche,disoccupazione etc) la somma non viene versata anche solo da uno dei genitori,il bambino viene affidato fino alla maggiore età, a un'altra famiglia. Alla famiglia naturale deve essere impedito anche solo avvicinarsi al bambino oltre alla perdita della patria potestà. Con questa legge eviteremmo forse, scene brutali e agghiaccianti e storie da brivido condite da dispetti,cattiverie di ogni genere e grado e vendette personali.
Il divorzio lampo dovrebbe rendere possibile il porre fine a un matrimonio e a una relazione,mentre l'obbligo di versare la somma per un eventuale minore a carico con il deterrente della perdita della patria potestà,evitare che,i coniugi e i "non-coniugi" utilizzino il bambino come pacco o arma di ricatto,sottoponendole a violenze psicologiche.
Per quanto mi riguarda, il problema è alla radice,ovvero il matrimonio stesso,ma anche la mentalità e l'ignoranza di chi impalma e si fa impalmare per poi accorgersi di aver sposato qualcuno assai diverso caratterialmente. Allora tra un cattivo matrimonio e non matrimonio,preferisco un non matrimonio,ovviamente restando attento al fatto di non farmi accalappiare con la scusa della convivenza.
Certi proverbi non sbagliano: Meglio soli che male accompagnati!

venerdì 23 novembre 2012

Iene allo sbaraglio.

Questo fine settimana si terranno le primarie del centrosinistra per eleggere il futuro candidato presidente del consiglio,in lizza per la prestigiosa carica sono in cinque: Francesca Puppato,Nichi Vendola,Matteo Renzi,Pierluigi Bersani e Bruno Tabacci.
Pur di superare la soglia che eviterebbe il ballottaggio tra i due candidati più votati,si ne sono viste di tutti i colori: ultima rissa in ordine di tempo è quella scoppiata questa sera tra Bersani e Renzi che,al momento sarebbero coloro che andrebbero al prossimo ballottaggio,sul Tg1 che avrebbe dovuto intervistare solo Bersani, si sono scatenate le ire dello staff del sindaco di Firenze che accusa di favoritismo e maggior visibilità  all'attuale segretario del Partito Disperato.
A diffondere in anteprima la notizia che Bersani sarebbe stato intervistato dal Tg1,è stata "Dagospia" l'agenzia diretta da Roberto D'Agostino. Apriti cielo,il Tg1 è dovuto correre ai ripari,travolto dalle polemiche e dalle contumelie anche degli altri concorrenti che pretendono più visibilità e spazio televisivo.
Risultato: sono stati intervistati sia Bersani che Renzi,l'uno a Bologna,l'altro a Perugia,in un altro servizio gli altri concorrenti in cui si riassumevano le loro posizioni politiche.
All'interno dell'intervista doppia,modello "Le Iene" di Italia 1 è uscito tutto è il contrario di tutto: Bersani che prima stringe alleanza con PSI e Sinistra Ecologia e Libertà poi apre ai moderati di casini e compagnia suonante,Renzi,definito un mezzo liberista,dichiara che non è disposto a incuci dopo le elezioni e che le alleanze si fanno prima.
Niente di nuovo per gli altri temi dove regna la confusione più totale in un partito che sembra una Idra a nove teste e che,secondo gli ultimi sondaggi non arriverebbe al 30% dei voti alle prossime elezioni legislative.
C'è da stupirsi su come questo agglomerato di teste abbia una preferenza così alta nonostante da un anno esatto,sostiene trasversalmente con il PdL,ormai alla deriva,un governo tecnico,non eletto dai cittadini,chiamato in fretta e furia dal Presidente Napolitano e che ha combinato più disastri della squadra di Berlusconi al governo,un Monti vale più di mille Berlusconi.
E' evidente che con questi numeri il PD non avrebbe possibilità di formare un nuovo governo di coalizione e in sospeso c'è l'incubo di un governo tecnico sui cui scaricare le gravissime responsabilità.
Per quanto riguarda le primarie,in Italia sono una barzelletta sconcia,se negli Usa hanno una parvenza di validità in Italia sono occasione di rissa e piagnisteo politico in modo da evitare di affrontare temi caldi e scomodi come lavoro,sicurezza,economia.
Gli elettori,i soci e i tesserati del PD evidentemente non si rassegnano al fatto che questa Idra impazzita sforni candidati che non hanno la minima credenziale per sedersi sullo scranno di Montecitorio,che tutto finirà con la squallida divisione dei ruoli all'interno del partito in aggiunta alla spartizione di poltrone per tenere contenti tutti e nessuno in particolare.
Non oso immaginare cosa uscirà dalle urne e nemmeno con quale legge elettorale si voterà,nel frattempo la crisi si aggrava,i problemi si accumulano e qualcuno il prossimo autunno dovrà presentarsi davanti al FMI,all' Unione Europea e alla Casa Bianca investito di incarichi governativi che,al momento nessuno,visti i candidati bi-partisan, è in grado di esercitare.
Per il momento c'è tempo per ammazzarsi come le Iene nel celebre film,poi chi vivrà vedrà.
Poveri noi!

giovedì 22 novembre 2012

La soluzione di Salomone

Israeliani e palestinesi hanno ripreso da qualche giorno a lanciarsi missili e razzi dall'una verso l'altra sponda provocando danni e vittime.
Israele ha minacciato di scatenare una offensiva di terra come l'operazione militare "piombo fuso" che nel 2008 ha provocato la morte di oltre 1400 palestinesi e che aveva l'obiettivo di disintegrare i canali sotterranei di approvigionamento di armi e munizioni destinati ai terroristi palestinesi e loro sostenitori.
La comunità internazionale ha attivato prontamente un tavolo di trattative che dovrebbe portare,almeno a una tregua tra le due fazioni in lotta feroce da decine di anni. Peccato che alla stessa comunità internazionale e al suo stato guida gli Stati Uniti,sia sfuggito che il conflitto tra Israele e mondo islamico ,o viceversa,va avanti da anni senza una via di uscita che accontenti tutti. L'Iran minaccia un giorno si e l'altro anche di cancellare lo stato di Re Davide dalle cartine geografiche,Netanyau alle Nazioni Unite mostra come,l'Iran dotandosi di armi nucleari diventerebbe tremendamente pericoloso,senza ricordarsi che Israele detiene già armi nucleari,rendendo di fatto istabile la regione mediorientale.
La causa di decenni di conflitti contro mezzo mondo arabo è da ricercare nel fatto che,all'indomani della seconda guerra mondiale,le principali potenze vincitrici imposero per forza che,il popolo ebraico,sopravvissuto alla Shoah nazista,possedesse una nazione libera e indipendente protetta dagli Usa che,ancora oggi forniscono dollari e armi all'esercito israeliano,con una disparità di mezzi,in confronto ai palestinesi più che imbarazzante.
L'Onu,decise si tagliare un territorio palestinese per concederlo al nascente stato israeliano,ma non pensò che,a distanza di quasi settant'anni la convivenza pacifica,non solo non è stata mai raggiunta,ma gli israeliani hanno ingigantito il loro "spazio vitale" ai danni proprio dei palestinesi che,adesso vivono rinchiusi in riserve indiane.
Per impedire che terroristi palestinesi o arabi compiano attentati nelle città israeliane,il governo della stalla di davide ha innalzato un muro in cemento armato lungu tutto il confine con tanto di sentinelle e posti di blocco.
Il muro caduto a Berlino è rinato a Gerusalemme,l'uno serviva a non far scappare i tedeschi nella germania Occidentale,questo a impedire ai palestinesi di circolare liberamente.
Il fatto che i palestinesi non abbiano una nazione vera e propria,affidandosi a quello che viene ipocritamente chiamata "autorità palestinese" è da addebitare alla dabbenaggine del palazzo di vetro che,incaricato di imporre la pace ha distribuito semi di guerra per sessant'anni in medio oriente. Si è voluto dare uno stato agli israeliani ma non riconoscere uno uguale ai palestinesi che,dati alla mano,vivevano da moltiussimo tempo prima,in Palestina rispetto ai loro acerrimi nemici.
Ed ecco le conseguenze,ai palestinesi,battezzati come "brutti e cattivi" non rimane altro che difendersi con terrorismo e lotta armata,visto che,la richiesta fatta dall'autorità palestinese al palazzo dell'ONU nel riconoscere anche la Palestina come stato sovrano,è andata a rotoli.
Sarebbe cosa utile interrogarsi su determinate responsabilità e responsabili di chi non ha saputo prevedere e arginare una falla gigantesca che,più volte ha rischiato di far esplodere la zona in un conflitto più ampio. Trovare soluzioni a "tavolino" è controproducente e rischia,come nella Pace di versailles nel primo dopoguerra di non siglare la pace,ma una tregua armata che porta a un'altra guerra.
La comunità internazionale,avrebbe dovuto adottare la soluzione di Salomone,terzo Re di Israele e successore di Davide: dividere in due la Palestina,a sud creare lo stato di Israele,a nord lo Stato palestinese,e rendere Gerusalemme un libero comune riconosciuto dall'ONU e amministrato sia dagli israeliani che dai palestinesi oppure dagli stessi abitanti della città santa,la strada per una pacifica e tranquilla convivenza sarebbe arrivata più tardi,invece si è preferito proteggere e finanziare solo una parte a dscapito dell'altra permettendo di fare guerra a palestinesi,egiziani e Siriani urlando al lupo ogni piè sospinto.
A proposito di Salomone;un giorno il Re di israele si trovò a decidere di una questione spinosissima: due donne si presentarono al suo cospetto reclamando un bambino scampato all'incendio che aveva ucciso un figlio di una delle due donne. Le due madri affermavano di essere entrambi le madri del bambino,ma una non diceva la verità,avendo scambiato il neonato e spacciandolo per suo.
Per risolvere il caso,Salomone decise di dividere vivo il bambino e affidare le matà alle due madri,la vera madre pur di salvare il piccolo,chiese di consegnare il neonato all'altra donna,il caso era risolto: la vera madre fu riconosciuto proprio per questa richiesta e ottenne il piccino.
Se si fosse adottata questa soluzione,forse le cose sarebbero andate diversamente,ma credo che i burocrati dell'ONU siano somari in storia e in geografia,i risultati e i morti ammazzati in sessant'anni di conflitto arabo-israeliano ne sono la prova.

mercoledì 21 novembre 2012

Aiuti di stato alla religione di stato.

Come accennato nel post precedente,parliamo del nuovo intervento dell'esecutivo tecnico che ha pensato bene di alleviare la Chiesa cattolica del "pesante" fardello dell'IMU la nuova tassa sulla prima casa e sui locali commerciali.
Nonostante abbia un patrimonio stimato di 500 miliardi di euro,un miliardo di fedeli biblioteche segretissime e musei che conservano capolavori inestimabili,pare che lo Stato Vaticano non ce la faccia a pagare la nuova tassa imposta dai professori della Bocconi che,pensano di risanare l'economia con tagli ai pubblici servizi e allo stato sociale e stritolando il ceto medio-basso con tasse e imposte.
La fedeltà e la devozione di cui sono impregnati i componenti di questo esecutivo,non è certo un mistero viste le visite ufficiali e non, compiute dal Presidente del Consiglio Monti verso il Papa,Benedetto XVI per ricevere benedizioni e preghiere speciali per il suo operato misericordioso per salvare l'Italia (non gli italiani) dal disastro.
E siccome "non si fa niente per niente"Il Governo ha pensato bene di compiere qualche giorno fa un vero e proprio "blitz" nell'aula di Montecitorio con l'obiettivo di far passare una norma che esenti parte della Chiesa dal pagamento dell'imposta sugli immobili,stabilendo,di testa propria cosa debba essere considerato commerciale e cosa no per lo Stato Vaticano.
Il testo normativo dovrebbe fare chiarezza sulla questione che,era rimasta in sospeso all'entrata in vigore del nuovo balzello e risolvere i dirimenti.
Ancora una volta un governo baciapile si prona davanti al potere "temporale" della Chiesa che,seppur ridotta a un mezzo quartiere creato Stato nello Stato ha ancora la forza di esercitare un potere psicologico e politico abbastanza forte,sopratutto su questo governo impregnato di credulonerie religiose vecchie di duemila anni.
L'Europa minaccia di intervenire aprendo una procedura di infrazione,in quanto considera questo provvedimento un aiuto indebito che i regolamenti europei vietano,lo stesso Consiglio di Stato aveva espresso perplessità e dubbi su un eventuale intervento "a favore" del clero cattolico paventando appunto la multa.
Fregandosene di dubbi e critiche,il governo ha forzato la mano scavalcando il Consiglio di Stato e facendo passare la norma,votata incredibilmente,ancora una volta dalla maggioranza trasversale PDDL.
L'Italia molto probabilmente sarà costretta a pagare un'altra multa,in barba ai discorsi strappalacrime sul pericolo corso da questo Paese su un eventuale default economico e sugli appelli alla coesione e al sacrificio collettivo.
Si taglia il servizio pubblico per pagare le multe ricevute dal comportamento sconsiderato di questo governo di baciapile,proseguendo nel gettare dalla finestra ciò che entra dalla porta.
Eppure ci sono posti in cui tagliare con decisione dove lo Stato continua a regalare denaro come se gettasse acqua in un colabrodo,ma servono leggi ferree e uomini dalla schiena dritta,non creduloni e parassiti parlamentari.
Oltre ad abolire privilegi,cariche e stipendi e pensioni per tutti i politici,sarebbe ora di abolire il Concordato con la santa Sede,firmato prima da Mussolini e poi rivisto con Craxi (socialista),accordo che prevede che lo Stato Italiano sborsi sei miliardi di euro all'anno per mantenere uno stato teocratico monarchico elettivo che pretende di affermare la verità rivelata.
Di vero invece c'è solo il bisogno concreto di abolire il Concordato e riconoscere alla Chiesa cattolica la status di congregazione religiosa al pari delle altre fedi,anche non crisitiane,ai preti e al clero farebbe bene fare del postulato di casa in casa,all'obolo,potrebbero portare sputi e lividi giusta ricompensa per 2000 anni di lerciume e scandali di ogni genere.
Magari qualcuno rifletterà su quanto gli italiani poco credano a una religione che si impone per dogmi e giaculatorie borbottate.

Botte da Urbe

Roma è stata ancora una volta protagonista di tafferugli tra manifestanti e polizia,o sarebbe meglio dire,tra poliziotti che hanno manganellato a piacimento i manifestanti.
Alcuni giorni fa si è tenuta nella capitale una manifestazione di estrema destra con croci celtiche,svastiche e cori inneggianti al nazifascismo che ha creato non poche polemiche a cui è seguita la risposta del sindaco Alemanno che ha dichiarato che,il diritto di manifestare deve essere concesso a tutti,nessuno escluso,quindi anche ai ratti.
Giusto il tempo di far rientrare i ratti nelle condotte fognarie ed ecco una nuova manifestazione pacifica e non violenta contro l'austerity e il Governo Monti.
Mentre i ratti in camicia nera hanno avuto piena libertà di movimento e vomitare cori e inni al romagnolo cadavere di Piazzale Loreto e allo psicopatico austriaco in camicia bruna,i ragazzi scesi in piazza contro la crisi economica hanno avuto la sorpresa di essere randellati dalla polizia che,come i fascisti in divisa,hanno picchiato chiunque fosse capitato a tiro.
A farne le spese delle manganellate in libertà,sono stati anche ragazzi minorenni che nulla avevano a che fare con gruppi violenti che hanno preso a lanciare fumogeni e sanpietrini contro le forze dell'ordine,e che manifestavano a Roma,parallelamente come nelle altre città italiane Torino,Milano,Bari etc.
Ovviamente non si vuole per questo negare il fatto che gruppi di esagitati,hanno approfittato della manifestazione per creare disordini,ma mi sia permesso di fare una riflessione abbastanza dura e non politicamente corretta.
Se alcuni ragazzi scendono in piazza per creare disordini,bisogna ringraziare la fortuna che siano pochi e che non siano tutti i partecipanti a mettere a soqquadro la città,il che sarebbe,data la politica di austerità e tagli draconiani imposti da un governo chiamato dal Colle Quirinale,piuttosto comprensibile,in quanto i tagli colpiscono esclusivamente solo i ceti medio bassi della popolazione mentre ( ne parlerò nel prossimo post) si interviene prontamente per alleggerire Chiesa e banche da balzelli onerosi con blitz in Parlamento.
Dunque non c'è da stupirsi se qualcuno lancia sanpietrini e bombe carta esasperato da una crisi economico e finanziaria senza via di uscita,ci sarebbe da riflettere sul fatto che siano pochi e non la maggioranza che preferisce proteste colorate e chiassose.
C'è da aggiungere tra l'altro che la violenza fine a se stessa indirizzata verso le cose piuttosto che le persone è inutile. Bruciare autoimobili di grossa cilindrata o spaccare vetrine significa compiere del vandalismo fine a se stesso che attira solo le critiche dell'opinione pubblica e dei programmi di approfondimento.
La soluzione forse sarebbe prendersela con qualcuno "in alto" che dovrebbe trovare la soluzione ai problemi di questo Paese invece si diverte a rubare,litigare e compiere intrallazzi disgustosi.
"Colpire uno per educarne cento" era il motto delle Brigate Rosse,non chiedo si arrivi al terrorismo politico che ha ucciso anche "compagni" ma a una vera e propria sollevazione di massa che coinvolga tutti e faccia sparire la feccia politica che intisichisce l'Italia,servono atti forti e violenti,serve colpire in alto,colpire duro.
La classe politica non è capace di difendere se stessa se non con l'aiuto di poliziotti sottopagati che sprangano minorenni in piazza.
Gli ingredienti per una sollevazione popolare violenta e tremenda ci sono tutti: austerità,tasgli ai servizi pubblici,regali a privati e alle banche,tassazione insopportabile e un clima politico malsano e irrespirabile.
I ragazzi ci sarebbero,peccato che alle barricate e alle sollevazioni di massa preferiscono acquistare prodotti tecnologici.
Fino a quando il sistema permetterà ancora a qualcuno di togliersi qualche sfizio,la rivoluzione e la violenza in strada possono aspettare,magari si possono spaccare vetrine e bruciare automobili,ma perchè mai regalare un funerale di stato a funzionari politici o parlamentari disonesti colpiti dalla violenza delle massa? Meglio la mela morsicata,sazia e fa status symbol. Almeno fino a che è possibile acquistarla con i soldi di mammà,se ne può approfittare,per lamentarsi della disoccupazione c'è tempo. Virtuale.