mercoledì 15 luglio 2015

Resa incondizionata.

La resa incondizionata è la richiesta imperiosa imposta alla Grecia nella notte tra domenica e lunedì affinchè, usando una frase militare, cessassero le ostilità.
Tsipras che aveva, la settimana precedente vinto il referendum e ottenuto mandato per riformulare un nuovo negoziato più leggero è stato, con un comportamento da criminali di guerra,  sbattuto spalle al muro e minacciato di essere espulso se da generale non avesse accettato la resa.
Comportamento da criminali quello assunto dalla Germania della Merkel e dal suo vassallo Hollande che, più che un presidente eletto nelle file del Partito Socialista è un collaborazionista come Petain nella Francia fascista di Vichy.
Tsipras ha cercato di fare quello che ha potuto, con i mezzi a disposizione, ciò non toglie che abbia commesso, come tutti i generali che perdono, imperdonabili errori.
Primo: col senno di poi, sarebbe stato meglio, all'indomani del trionfo elettorale dello scorso gennaio imporre chiaro il concetto che la Grecia e il popolo greco avevano la ferma volontà di restare in Europa con la moneta unica ma ciò non significava a qualunque costo.
Secondo: Tsipras ha cercato di prendere tempo senza avere nulla in mano e senza presentare almeno un piano di riforme che fosse "alternativo" a quelle imposte dalla Troika ovvero un piano di aiuti economici alle fasce deboli, innalzamento delle pensioni minime e dei salari cercando, con questo di contrastare l'opposizione liberista e ripresentando cocciutamente le stesse misure.
Terzo: dopo la vittoria al referendum, Tsipras non doveva accettare le dimissioni del ministro greco e puntare sul tutto per tutto minacciando l'immediata uscita dalla Grecia se il sopracitato piano non fosse passato.
Quarto: serviva un piano di discussione delle riforme completamente diverso nel modo: Tsipras avrebbe, sempre minacciando la Grexit, dovuto imporre che il piano economico presentato  e quelli degli altri Paesi, non più approvato dalla Troika e dai creditori internazionali, ma dal parlamento europeo prima e da quelli nazionali poi con la speranza almeno di veder riconosciuto qualche punto.
Invece tutto è stato bruciato in pochissimi giorni anche per evidente disparità delle forze in campo: la Merkel conta adesso, a differenza di Hitler, di solidissimi alleati, mentre Tsipras che ha tentato di dare il dito ha visto divorarsi tutto il braccio. Insomma una resa da un lato maturata per alcune decisioni del generale greco, piuttosto discutibili, anche se ha tentato di ammorbidire le posizioni della controparte (alla fine peggiorandole), dall'altro una vittoria ottenuta con forze soverchianti che non si sono limitate alla vittoria ma hanno infierito sul vinto umiliandolo decisamente.
Merkel come i generali Turreau che durante la campagna della Vandea devastava e sterminava i contadini in rivolta e come il generale americano Sherman che, durante la guerra di secessione, per piegare i confederati devasta Richmond, Atlanta e l'intera Georgia e i creditori internazionali che festeggiano come i gli speculatori nordisti del dopoguerra che acquistavano con pochi soldi interi appezzamenti di terra svenduti dalle famiglie sudiste ridotte alla fame.
La Grecia trattata come gli Stati confederati e Tsipras torturato per ore con la minaccia di trasformare la Grecia in un immenso campo di sterminio.
Adesso la guerra è persa irrimediabilmente, visto che Tsipras, perde pezzi da tutte le parti, il referendum è stato annullato e la Grecia diventerà una nuova colonia nazi-liberista. Una guerra disperata ma coraggiosa durata pochi mesi, in cui una dolce illusione si è trasformata in una rotta definitiva. Inutili sono le parole dello sconfitto che cerca di indorare la pillola affermando che è si ingiusto che si vada in pensione a 45 anni ma è inaccettabile che si vada a quasi 70 entro sette anni.
Dalla Germania arriva una spietata lezione ai ribelli: si accettano tutte le condizioni della prepotenza liberista oppure i rivoltosi faranno la fine degli ebrei polacchi sterminati dalla Weermacht oltre settenta anni prima, colpevoli di essersi ribellati al ghetto mortale imposto dai nazisti, ma se allora  la Germania combatteva tra due fronti finendo schiacciata, adesso nulla sembra porre termine alla prepotenza tedesca priva di "ventri molli" (Italia) ma in possesso di ributtanti collaborazionisti (la Francia di Hollande).

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