Avrei dovuto intitolare il post con la celebre frase "Davvero mi fa schifo tutto quello che vedo in questo Paese" ma ho già dato e non sarà difficile per il lettore capire il motivo per cui ho scelto il titolo messo tra virgolette.
Qualche giorno fa sono arrivati i dati statistici relativi alla qualità culturale dei nostri "bravi" scolaretti che frequentano le scuole nazionali. Sconfortante, non rende l'idea e neanche provare un senso di vergogna e di imbarazzo serve a far cambiare direzione anzi, pare che si voglia proseguire sulla stessa strada amplificandone possibilmente i danni.
I ragazzi italiani in età scolare, svelano i dati, sono i più ignoranti dopo quelli greci, in particolare in matematica. Se però si potrebbe capire il dato riferito alla Grecia in correlazione alla sua disastrata sitiuazione economica, non si capisce quella italiana, almeno apparentemente, eppure una spiegazione esiste.
I tagli draconiani applicati alla scuola pubblica arrivati a privare di fogli di carta e carta igienica, non sono l'unica spiegazione plausibile anche se principale, ma parte da una mancata rivoluzione che doveva riguardaretti gli istituti pubblici di insegnamento partendo dalla qualità del corpo docenti che reputo inaffidabile, incompetente, mandato allo sbaraglio armato solo di inutile affetto materno e raffigurato dalla classica matrona bonacciona sempre disposta a comportarsi come una mamma chioccia invece di essere una lavoratrice professionista. Insegnamento vecchio di millenni, assolutamente inadeguato che non insegna a utilizzare l'intelligenza e il senso critico ma si limita (ed è già tanto) a rimpinzare i trenta beduini a classe con nozioni lunghe e noiose che, ingurtitate a forza, sono viste come una tortura. Tempo breve e molto spesso sprecato. Gite, festività, ponti e assemblee sindacali sono tempo sottratto all'insegnamento per la gioia dell'ignoranza che, per un passo perso durante le ore scolastiche ne prende dieci durante le feste comandate (Comandate anche dalle suddette assemblee e riunioni varie).
Pessima educazione: i beduini nostrani viziati e ineducati dai genitori restano viziati e diventano maleducati dentro le scuole, per via di una organizzazione e una funzione degli istituti ormai scadente se non scaduta. La scuola che dovrebbe essere luogo di studio e osservanza ferrea delle regole e sfornare cittadini modello, sforna mentecatti che vivono per infrangere e violare le regole.
Il discorso in se per se è utopistico è lo è ancora di più proporre soluzioni per migliorare e cambiare rotta, dunque mi limito a lamentarmi sull'ultima "genialata" che arriva da internet. Una petizione lanciata on line chiede espressamente di abolire i compiti a casa visti come un inaccettabile supplizio a cui alle teste di legno degli studenti sono costretti a partecipare anche i genitori, costretti ad assistere le loro teste di legno a casa. La petizione annuncia afflitta e scandalizzata che i nostri 2bimbi" studiano tre volte i sud coreani senza aggiungere che non imparano niente di ciò che imparano i sud coreani, vuoi per pigrizia e distrazioni (tv, tablet, computer, videogiochi) vuoi per la qualità dell'insegnamento e degli insegnanti scaduta da tempo.
In Italia, paese di santi, navigatori, poeti e furbacchioni, siamo sempre pronti a indicare la soluzione più comoda ma mai quella giusta limitandoci a guardare il dito e non la luna. Innanzitutto bisogna partire dal presupposto che bisogna pretendere un insegnamento più moderno, efficace e completo e che ciò non si deve però ottenere concedendo ore da riempire ma serve l'intera giornata, che i compiti e gli esercizi non devono esserte svolti a casa ma in classe e nelle biblioteche sempre all'interno delle scuole, abituando gli studenti al silenzio e alla concentrazioni invece di contare su mamma e papà già indaffarati a tener stretto il loro lavoro o cercarsene uno e farsi distrarre da altre cose che con i "doveri" non hanno alcun legame. Si deve entrare nell'ordine delle idee che si può fare a meno di iscrivere il proprio figlio/a a nuoto, calcetto e danza (quindio sborsando denaro) perchè tanto fenomeno come Messi, esso non diventerà mai, ma ha, grazie alla scuola a cui deve essere dedicata l'intera giornata, la possibilità di diventare un bravo cittadino e un ottimo scolaro con un futuro roseo, almeno sulla carta.
Si punti a valorizzare l'insegnamento e chi insegna retribuendolo adeguatamente a premiare il merito e punire il demerito e la colpa lasciando carta bianca agli insegnanti che non devono subire aggressioni da mamme isteriche se un loro figlio è stato bocciato a calci in culo perchè dormiva durante le lezioni o scarabocchiava invece di svolgere i compiti. La cultura non può essere relegata ne competere spazio con altre attività o le si concede la priorità assoluta oppure, a questo punto è bene fare un passo indietro: mandare i figli a calcio e nuoto e pagare una schiera di precettori privati privando tutti della scuola libera, gratuita e obbligatoria tornando indietro a masse di analfabeti belanti e tremanti e una cerchia di colti, sapienti che dominano la massa col terrore e con l'inganno.
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