sabato 7 febbraio 2015

Nostalgia canaglia.

Eletto il dodicesimo Presidente della Repubblica. Fin qui nulla di strano, nella repubblica parlamentare, il Capo dello Stato viene eletto da grandi elettori e parlamento unito in seduta comune con maggioranza di due terzi oppure semplice, in Italia, il Paese del melodramma e del dramma onnipresente, ovviamente i media hanno monopolizzato l'evento con anteprime, interviste, curiosità, indagini sulla vita pubblica e privata del neo eletto presidente che incredibilmente è un democrisitano della corrente sinistra.
Sbandierato come una specie di incorruttibile tra corrotti e corruttori, dimissionario non appena la legge-criminale Mammì salvò Berlusconi dal carcere legalizzando le reti televisive del gaffeur di Arcore, i media sono svenuti quando il sopravvissuto della ex DC ha visitato le Fosse Ardeatine. Ovviamente appartenendo alla corrente di sinistra della Democrazia Cristiana serviva un atto forte che ricordasse la frase "nessun nemico a sinistra".
Eccolo dunque il volto nuovo del Quirinale, Sergio Mattarella ex DC la tanto cara e rimpianta balena bianca, e un nome democristiano dovevamo aspettarcelo dal Partito Democratico visto che il Ministro Maria Elena Boschi si è definita più vicina a Forlani che non a Berlinguer e peccato che nessuno della corrente socialdemocratica del PD auto messasi in minoranza dopo il pastrocchio delle elezioni presidenziali del 2013, abbia detto pubblicamente di essere vicino più a Berlinguer che non a Forlani.
A venti anni di distanza da Tangentopoli è chiara soltanto una cosa, la nostalgia per i vecchi partiti di massa: dal PC alla DC, dal PSI al MSI per concludere con PLI e PRI che furono spazzati via proprio dall'inchiesta su mani pulite condotta dai PM milanesi e che vide finire in carcere mezza classe dirigente.
Nostalgia non solo per i vecchi partiti che erano una guida sociale in cui ognuno poteva riconoscersi, ma anche per Tangentopoli di cui oggi, dopo gli scandali MOSE, EXPO e Mafia Capitale se ne sente davvero l'urgenza, magari con le immagini di affaristi, faccendieri, segretari in manette e sbattuti per direttissima in 41bis magari in perpetuo come i peggiori criminali.
E' evidente che il PD ormai è una DC ricostruita e aggiornata con la corrente socialdemocratica messa all'angolo e costretta ad obbedire al capoccia di turno senza avere nemmeno il coraggio di andarsene e dire chiaro e tondo che una di una nuova Balena Bianca non c'era bisogno ma forse di una nuova sinistra marxista, comunista, socialista e libertaria quello si, che partisse dal basso e lavorasse per i lavoratori e fosse un punto di riferimento per quella categoria.
Non c'è bisogno comunque di avere nemici a sinistra, perchè dopo la PDC non c'è nulla e non ci sono neanche gli uomini capaci di ricostruire un Partito Comunista, ops di Sinistra come in Grecia o in Spagna o in Germania.
L'unica cosa che arriva dalla minoranza minorata PD sono gli applausi automatici al discorso del Capo dello Stato e cori di evviva per l'elezione. Le lacrime della Bindi sostituiscono quelle di Bersani, le prime sono di gioia l'altre erano di disperazione, le stesse lacrime, virtuali e reali che versano i lavoratori subordinati e precari per la mancanza di qualcuno e qualcosa che li rappresenti e li difenda e non sono solo lacrime di nostalgia ma anche di dolore, autentico.

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