"Miserere mei Deus secundum magnam misericordiam tuam".
All'indomani dell'atroce attentato compiuto a Parigi, le parole del Salmo 51 fotografano bene la situazione che sta vivendo non solo la Francia, ma un intero continente.
Sui social gli utenti si affannano a scrivere frasi e commenti di solidarietà nei confronti delle vittime degli attentati, a esprimere con gesti e simboli la loro vicinanza al popolo francese colpito al cuore da un manipolo di fanatici integralisti che hanno ammazzato e sono stati ammazzati per un amore portato alla follia e al delirio.
Le lacrime, i singhiozzi, le teste chine e le bandiere abbrunate lasceranno prestissimo il posto alle idee e alle discussioni per trovare soluzioni, che possano impedire il ripetersi di queste tragedie, anche se, dopo l'attentato al Charlie Hebdo, le discussioni sono state sterili e le soluzioni rimaste sulla carta.
Gira voce tra i media dirittura l'ipotesi, che la UE possa creare un organismo militare unico dopo le per nulla azzeccate decisioni di unificare frontiere, moneta e organismi politici con i risultati ben visibili sotto gli occhi di tutti.
Un esercito unico europeo, forse con compiti di polizia o forse con compiti espressamente militari con la prospettiva inquietante di utilizzare i soldati a crear danno in territorio altrui, magari seguendo l'esempio dei soldati americani in Iraq e Afghanistan che, non potendo sparare, si divertivano a torturare prigionieri o semplici civili. Il presidente Francese forse non ricorda le parole del suo predecessore Maximilien de Robespierre che affermò: "Nessuno ama i missionari armati", forse neanche la sua fine.
Il problema non è soltanto la scheggia del terrorismo islamico che recluta anche adepti in casa nostra (Europa), quanto di capire che cosa è l'Europa e in cosa crede, se mai esiste qualcosa in cui essa crede.
Analizzando ciò che accade dopo fatti di sangue simili, si ha la netta sensazione di avere a che fare con una società allo sbando, senza alcun punto di riferimento che si sveglia debole, indifesa, addirittura impotente, assolutamente incapace di reagire.
Una impotenza psicologica e materiale cui neanche i "dogmi" del mondo secolararizzato e democratico riescono a far fronte e a smuovere.
Mi riferisco alle cosiddette "libertà" che vanno da quella religiosa (ma è davvero così?), a quella di espressione, di associazione et similia. Concetti inculcati fin dalla primissima infanzia ma che, davanti a momenti simili sembrano sgretolarsi lasciando il posto allo sgomento e inermi milioni di persone che si gettano in preda allo sconforto.
Eppure dovrebbe essere facile per una società fondata sui precetti della Rivoluzione francese e dell'Illuminismo reagire energicamente esprimendo la ferrea volontà dei propri diritti e della propria libertà ergendosene a difesa granitica. Invece no, le dichiarazioni si limitano a frasi di circostanza, le reazioni sono farisiache o di profonda depressione.
La verità è che dietro i cosiddetti valori "del liberalismo" e del "secolarismo" c'è il vuoto, valori che si limitano solo a essere mere espressioni ma che non indicano soluzioni ne danno la forza necessaria per reagire, la verità è che la società Europea brancola nel buio senza sapere in cosa credere e senza alcun punto di riferimento, la verità, è che la società europea ha smesso di credere nel vero, nell'unica cosa per cui valeva la pena vivere (e morire), per accettare ad occhi sbarrati tutto ciò che una elite colta le ha propinato e che ora rivela tutta la sua debolezza intrinseca.
Si badi bene, non è una condanna al valore dell'accoglienza, quanto una presa di coscienza che, i valori secolari non riescono a far fronte a tragedie simili ne riescono a risollevare la società che non crede forse neanche più ai concetti del liberalismo diffusi dal movimento illuminista.
La società Europea, votatasi corpo e soprattutto anima ai precetti dell'illuminismo che mettevano in discussione (se non a condannare) i valori cristiani e la società da essa formata, è andata incontro al buio. Rinnegare, condannare, tout court tutto il passato e tutti i suoi valori è stato fatale in quanto l'Europa ha perso la sua identità per adottarne un altra, senza capire che era poco meno di una maschera: bella da far vedere, bella da diffondere e far provare, quanto ingannevole.
La verità è che l'Europa, colpita al cuore è assolutamente incapace di reagire all'odio religioso di una parte del mondo, perchè una identità religiosa non esiste più e se ne restano brandelli vengono bollate come superstizioni e sopravvivenze di un mondo ormai scomparso.
L'enunciato che afferma l'assoluta eguaglianza di tutte le religioni e la possibilità (libertà) di professare liberamente la propria fede, può trarre in inganno.
Una analisi approfondita e attenta di tutte le religioni, della loro storia, della loro evoluzione, unita alle testimonianze dei professanti soprattutto di parte cattolica rimpicciolisce l'affermazione al semplice fatto che se è vero che, nel mondo secolare, per usare una metafora, tutte le fedi religiose partono dalla partenza, è altrettanto vero, osservando la storia, che il cristianesimo arriva primo tra tutti, ma il cattolicesimo prima di tutti gli altri. Infatti la diffusione avuta dal cristianesimo in generale ha fatto si che questa fede, contrariamente a tutte le altre, abbia trovato sempre terreno fertile per le conversioni in ogni parte del mondo escludendo pagine indegne della Chiesa che, essendo una fede governata da esseri imperfetti e impuri come gli esseri umani, ha avuto le sue colpe, come di colpe si è macchiato il mondo secolare che, restando in terra di Francia, per diffondere i suoi "dogmi" si è lordata le mani di sangue.
L'europa anche come organismo politico non è capace di reagire perchè non avendo, al di fuori della moneta unica, un valore condiviso, resta ferma sull'orla della fossa seduta, non c'è nulla, sia per la società Europea, sia per l'Unione Europea, qualcosa per cui reagire e alzare la testa, non ci sono principi, non ci sono valori condivisi da difendere con forza, per cui lottare, l'Europa è abbandonata a se stessa sola con enunciati scritti sulla carta ma che molti disprezzano e ritengono inutili, in momenti simili. La società Europea dunque, paradossalmente non crede neanche in quello in cui credeva fino al giorno prima, non crede alle frasi ad effetto, come ai concetti di libertà sbandierati.
Impossibile in queste condizioni sperare che un continente senza identità e senza volto reagisca, impossibile credere che una società senza valori condivisi, posssa unirsi se non limitandosi al cordoglio.
Una società senza valori è una società impotente, indifesa, potenziale ostaggio del primo fanatico religioso, obiettivo succulento da schiacciare per propagandare il proprio fanatismo e il proprio delirio malato.
C' è una sostanziale differenza tra la società europea e i fanatici islamici: i secondi ammazzano e si fanno ammazzare per un Dio che non esiste, ma che i precetti illuministi rispettano, i primi crepano avendo voltato le spalle ai veri valori religiosi e che i dogmi illuministi detestano o ridicolizzano. Lascio a voi decidere chi ha commesso l'errore più grande.
Concludo dicendo che è inutile chiedere a tutti di suonare e cantare la Marsigliese in segno di fratellanza, sarebbe opportuno Cantare il Miserere per un continente che non crede e non vuole più credere neanche a se stesso.
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