venerdì 5 settembre 2014

"Davvero mi fa schifo tutto quello che vedo in questo Paese...."

Non potevo aprire il titolo di questo post in maniera più esplicita. A maggior ragione dopo l'ennesimo fatto tragico accaduto a Napoli in cui un ragazzo di 17 anni è morto "accidentalmente" colpito da un proiettile sparato dalla pistola di un carabiniere. Quest'ultimo insieme a due colleghi si è messo all'inseguimento del giovane in sella a un motoscooter insieme ad altri due ragazzi, con precedenti penali, in quanto aveva superato un posto di blocco senza rispettare l'alt.
Facile immaginare la reazione all'accaduto: gente furibonda in strada che urlava e assaltava auto della polizia, la mamma del giovane che invocava vendetta i parenti devastati dal dolore.
L'episodio si commenta da se, se è stato un errore o un eccesso di reazione da parte del carabiniere lo stabilirà la magistratura nel corso dei decenni (visto l'iter è normale che debba utilizzare un lasso di tempo così lungo...), in quanto alla reazione scomposta non c'è altro da dire.
Napoli è una delle tante città italiane, appartenente a un Paese che ha abbandonato ogni simulacro di rispetto civico e senso del rispetto proprio e altrui, sarebbe facile fare del luogo comune spiccio, reazioni anche peggiori si osservano quotidianamente in tutti i comuni per un parcheggio occupato da un altro, o da un voto scolastico irriguardoso sul proprio figlio o figlia.
Ha davvero ragione il detto che recita "si raccoglie ciò che si semina" e per decenni, dopo aver scuoiato felicemente ogni vincolo che ci incanalava al rispetto del prossimo, a un senso civico, al rispetto per l'autorità costituita (ovviamente democratica), dopo anni trascorsi nell'intraprendere la strada dell'individualismo sfrenato, le conseguenze non possono che essere queste.
Da un lato un corpo di polizia disintegrato da tagli economici, sottoposto a contumelie, processi televisivi se si sparava in aria con agenti ridotti al senso di frustrazione, dall'altro cittadini privati di qualsiasi dignità, che convinti di votare per il giusto hanno ricevuto l'ingiusto e anche allegramente, cittadini che, diciamolo pure, hanno voluto fare a meno di punti fermi quali il senso civico, il rispetto delle leggi etc.
Ma non basta, un territorio lasciato a se stesso in balia delle guerre e delle organizzazioni camorristiche che fanno il bello e il cattivo tempo e si sono sostituite allo stato assenteista tanto da far dire: "la camorra ci protegge, lo stato ci uccide". In un Paese che sprofonda nella recessione economica, che perde posti di lavoro, che si incanaglisce, che corre dietro alla novità politica senza fondamenta per poi esserne schiacciata, non si può aspettare altro che tragedie simili, una tragedia familiare in una tragedia nazionale che non conosce fondo, un precipizio in parte voluto dai cittadini  nel corso degli anni e nel corso delle elezioni politiche, un Paese assolutamente incapace di scrollarsi lo sterco venutogli addosso e sbadierare la volontà di riscatto. Anche per colpa di una politica fedele specchio della società e viceversa, l'elite acculturata, informata, che si coltiva, è messa all'angolo, alle corde e non fa che assistere inerte bisbigliando qualche commento superfluo.
Non ho più nemmeno la forza di vomitare insulti generali a chicchessia, chiudo come ho aperto questo post:
"Davvero mi fa schifo tutto quello che vedo in questo paese, che Paese si potrebbe chiamarlo un vero porcile! Questo insomma è un Paese che bisognerebbe distruggere o almeno spopolare e mandarlo in Africa a farsi civile!" Le parole di Bixio per definire il sud, valgono benissimo per disegnare perfettamente la situazione di una intera nazione incanaglita a livelli paurosi. Al prossimo rigurgito....

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