venerdì 20 novembre 2015

Continente trinariciuto

Come volevasi dimostrare. Sono bastati gli attacchi terroristici di Parigi lo scorso 13 novembre 2015 per confermare quanto scritto da me, su questa piattaforma,  nel post precedente.
Tornando sull'argomento della libertà e della democrazia diffusi e predicati a partire dai primi anni del XVIII secolo, è bene notare come questi sani precetti che, si badi bene, non sono e non possono essere prerogativa esclusiva di una classe sociale, siano stati instaurati in Europa colpendo acriticamente, ciecamente una religione che, volenti o nolenti è stata per secoli un vero collante di popoli e culture europee diverse tra loro.
Dalla soppressione dell'ordine gesuita in nome del secolarismo, fino al processo di scristianizzazione forzata in Francia durante la Rivoluzione con il culto dell'Essere Supremo, per finire ai governi anticlericalisti del Messico e all'ateismo sovietico del XX secolo, si vede come il cristianesimo abbia subito attacchi frontali vedendo la religione cristiana esclusivamente sotto le vesti materiali dei chierici e non in quelle della sua funzione e della sua missione oltre alla sua strutturazione.
Adesso a distanza di trecento anni dall'inizio di questo processo di diffusione vediamo come, basta un sentimento umano per attaccare, quello che fino a questo momento era considerato irrinunciabile e sacro come un totem, ovvero la libertà di circolazione e di espressione.
Libertà incrinata non dal di fuori, ovvero dalla follia fondamentalista, quanto dai ventotto rappresentanti della Unione Europea che, come struttura economica e politica di, libero a ben poco, a cominciare da un Europarlamento ridotto a funzione di discussione su quisquiglie.
Ed ecco che, contrariamente a quanto dovrebbe accadere in simili casi ovvero, lasciare all'Europarlamento discutere, decidere e votare eventuali misure straordinarie (paradossali comunque, anche se votate da un organo democratico), questo incarico venga assunto dai ventotto ministri esteri europei che scioccati come donnette isteriche da quanto è accaduto, hanno deciso di "modificare2 sostanzialmente gli accordi di Shengen limitando la libera circolazione di uomini e mezzi che tornaranno a essere controllati alle frontiere.
l'Unione Europea come gli Stati Uniti dopo l'11 settembre 2001 che, con il Patrioct Act pose seri limitazioni e controlli in tutti gli aereoporti, al fine di evitare di imbarcare oggetti pericolosi che potessero essere usati da altrettanti potenziali dirottatori e che, con il Freedom Act di Barack Obama è stato esteso fino al 2019.
All'indomani della strage di Parigi, evidentemente i valori di libertà e democrazia, in Europa non sono così intoccabili e sacri come si voleva far credere se, una colpa delle intelligence nazionali deve essere pagata da tutti noi con limitazioni delle libertà personali e con i cittadini proni ad accettare tutto questo, come proni hanno accettato i precetti democratici e i valori illuministici che avevano precedentemente attaccato i valori e le radici cristiane condivise da tutti.
Contrariamente ai dogmi e alla strutturazione del cristianesimo, ecco che, i precetti democratici mostrano il loro valore secolare e temporaneo che possono essere tranquillamente ristretti agitando lo spettro della paura e del terrore come accaduto in Francia durante il Grande Terrore, in Germania all'ascesa di Hitler, in Italia con Mussolini e negli USA durante gli anni '50 con la "red scare".
Per questa Europa trinariciuta, pronta come la vedova nera che divora il marito dopo esserne stata fecondata, vale una vecchia vignatta satirica in voga ai tempi della Rivoluzione Francese che mostra Robespierre che in una selva di ghigliottine decapita una allegoria della Francia col berretto frigio e in cui era scritto "Non potendo tagliare le teste dei francesi, Robespierre taglia la testa della Francia".
L'europa non potendo incatenare i terroristi incatena i cittadini europei.
Ecco come i grandi valori di libertà, eguaglianza e democrazia, all'occorrenza siano frasi ad effetto che nella pratica possono essere parzialmente rimangiate, in Italia ne abbiamo da qualche anno un esempio pratico, l'Europa segue a ruota. Dunque prepariamoci cittadini europei all'ennesimo: "Contrordine cittadini!"

sabato 14 novembre 2015

Miserere.

"Miserere mei Deus secundum magnam misericordiam tuam".

All'indomani dell'atroce attentato compiuto a Parigi, le parole del Salmo 51 fotografano bene la situazione che sta vivendo non solo la Francia, ma un intero continente.
Sui social gli utenti si affannano a scrivere frasi e commenti di solidarietà nei confronti delle vittime degli attentati, a esprimere con gesti e simboli la loro vicinanza al popolo francese colpito al cuore da un manipolo di fanatici integralisti che hanno ammazzato e sono stati ammazzati per un amore portato alla follia e al delirio.
Le lacrime, i singhiozzi, le teste chine e le bandiere abbrunate lasceranno prestissimo il posto alle idee e alle discussioni per trovare soluzioni, che possano impedire il ripetersi di queste tragedie, anche se, dopo l'attentato al Charlie Hebdo, le discussioni sono state sterili e le soluzioni rimaste sulla carta.
Gira voce tra i media dirittura l'ipotesi, che la UE possa creare un organismo militare unico dopo le per nulla azzeccate decisioni di unificare frontiere, moneta e organismi politici con i risultati ben visibili sotto gli occhi di tutti.
Un esercito unico europeo, forse con compiti di polizia o forse con compiti espressamente militari con la prospettiva inquietante di utilizzare i soldati a crear danno in territorio altrui, magari seguendo l'esempio dei soldati americani in Iraq e Afghanistan che, non potendo sparare, si divertivano a torturare prigionieri o semplici civili. Il presidente Francese forse non ricorda le parole del suo predecessore Maximilien de Robespierre che affermò: "Nessuno ama i missionari armati", forse neanche la sua fine.
Il problema non è soltanto la scheggia del terrorismo islamico che recluta anche adepti in casa nostra (Europa), quanto di capire che cosa è l'Europa e in cosa crede, se mai esiste qualcosa in cui essa crede.
Analizzando ciò che accade dopo fatti di sangue simili, si ha la netta sensazione di avere a che fare con una società allo sbando, senza alcun punto di riferimento che si sveglia debole, indifesa, addirittura impotente, assolutamente incapace di reagire.
Una impotenza psicologica e materiale cui neanche i "dogmi" del mondo secolararizzato e democratico riescono a far fronte e a smuovere.
Mi riferisco alle cosiddette "libertà" che vanno da quella religiosa (ma è davvero così?), a quella di espressione, di associazione et similia. Concetti inculcati fin dalla primissima infanzia ma che, davanti a momenti simili sembrano sgretolarsi lasciando il posto allo sgomento e inermi milioni di persone che si gettano in preda allo sconforto.
Eppure dovrebbe essere facile per una società fondata sui precetti della Rivoluzione francese e dell'Illuminismo reagire energicamente esprimendo la ferrea volontà dei propri diritti e della propria libertà ergendosene a difesa granitica. Invece no, le dichiarazioni si limitano a frasi di circostanza, le reazioni sono farisiache o di profonda depressione.
La verità è che dietro i cosiddetti valori "del liberalismo" e del "secolarismo" c'è il vuoto, valori che si limitano solo a essere mere espressioni ma che non indicano soluzioni ne danno la forza necessaria per reagire, la verità è che la società Europea brancola nel buio senza sapere in cosa credere e senza alcun punto di riferimento, la verità, è che la società europea ha smesso di credere nel vero, nell'unica cosa per cui valeva la pena vivere (e morire), per accettare ad occhi sbarrati tutto ciò che una elite colta le ha propinato e che ora rivela tutta la sua debolezza intrinseca.
Si badi bene, non è una condanna al valore dell'accoglienza, quanto una presa di coscienza che, i valori secolari non riescono a far fronte a tragedie simili ne riescono a risollevare la società che non crede forse neanche più ai concetti del liberalismo diffusi dal movimento illuminista.
La società Europea, votatasi corpo e soprattutto anima ai precetti dell'illuminismo che mettevano in discussione (se non a condannare) i valori cristiani e la società da essa formata, è andata incontro al buio. Rinnegare, condannare, tout court tutto il passato e tutti i suoi valori è stato fatale in quanto l'Europa ha perso la sua identità per adottarne un altra, senza capire che era poco meno di una maschera: bella da far vedere, bella da diffondere e far provare, quanto ingannevole.
La verità è che l'Europa, colpita al cuore è assolutamente incapace di reagire all'odio religioso di una parte del mondo, perchè una identità religiosa non esiste più e se ne restano brandelli vengono bollate come superstizioni e sopravvivenze di un mondo ormai scomparso.
L'enunciato che afferma l'assoluta eguaglianza di tutte le religioni e la possibilità (libertà) di professare liberamente la propria fede, può trarre in inganno.
Una analisi approfondita e attenta di tutte le religioni, della loro storia, della loro evoluzione, unita alle testimonianze dei professanti soprattutto di parte cattolica rimpicciolisce l'affermazione al semplice fatto che se è vero che, nel mondo secolare, per usare una metafora, tutte le fedi religiose partono dalla partenza, è altrettanto vero, osservando la storia, che il cristianesimo arriva primo tra tutti, ma il cattolicesimo prima di tutti gli altri. Infatti la diffusione avuta dal cristianesimo in generale  ha fatto si che questa fede, contrariamente a tutte le altre, abbia trovato sempre terreno fertile per le conversioni in ogni parte del mondo escludendo pagine indegne della Chiesa che, essendo una fede governata da esseri imperfetti e impuri come gli esseri umani, ha avuto le sue colpe, come di colpe si è macchiato il mondo secolare che, restando in terra di Francia, per diffondere i suoi "dogmi" si è lordata le mani di sangue.
L'europa anche come organismo politico non è capace di reagire perchè non avendo, al di fuori della moneta unica, un valore condiviso, resta ferma sull'orla della fossa seduta, non c'è nulla, sia per la società Europea, sia per l'Unione Europea, qualcosa per cui reagire e alzare la testa, non ci sono principi, non ci sono valori condivisi da difendere con forza, per cui lottare, l'Europa è abbandonata a se stessa sola con enunciati scritti sulla carta ma che molti disprezzano e ritengono inutili, in momenti simili. La società Europea dunque, paradossalmente non crede neanche in quello in cui credeva fino al giorno prima, non crede alle frasi ad effetto, come ai concetti di libertà sbandierati.
Impossibile in queste condizioni sperare che un continente senza identità e senza volto reagisca, impossibile credere che una società senza valori condivisi, posssa unirsi se non limitandosi al cordoglio.
Una società senza valori è una società impotente, indifesa, potenziale ostaggio del primo fanatico religioso, obiettivo succulento da schiacciare per propagandare il proprio fanatismo e il proprio delirio malato.
C' è una sostanziale differenza tra la società europea e i fanatici islamici: i secondi ammazzano e si fanno ammazzare per un Dio che non esiste, ma che i precetti illuministi rispettano, i primi crepano avendo voltato le spalle ai veri valori religiosi e che i dogmi illuministi detestano o ridicolizzano. Lascio a voi decidere chi ha commesso l'errore più grande.
Concludo dicendo che è inutile chiedere a tutti di suonare e cantare la Marsigliese in segno di fratellanza, sarebbe opportuno Cantare il Miserere per un continente che non crede e non vuole più credere neanche a se stesso.