A poche settimane dal Natale è immancabile la solita pensata goliardica in anticipo sul Carnevale e comunque fuori luogo.
Il preside della scuola elementare di Rozzano ha deciso arbitrariamente di vietare, in nome di una personale interpretazione della laicità, sia i canti natalizi cantati a scuola, sia la realizzazione del presepe adducendo a pretesto che, queste tradizioni urtano la sensibilità e la fede religiosa degli altri bambini e che comunque la scuola, essendo un edificio pubblico deve essere terza e imparziale nei confronti delle religioni professate.
Ovviamente il preside come del resto i docenti si guardano bene dall'osservare come i giorni festivi coincidono "casualmente" con le festività religiose che, in Italia sono cristiane e non solo laiche e che, fare, a spese dei contribuenti due settimane di cazzeggio non urta la sensibilità di credenti e non e neanche degli altri cittadini che a differenza di presidi e docenti lavorano anche a Natale e Capodanno senza che ci siano sindacati a difendere, il sacrosanto diritto di astenersi dal lavorare in quei giorni.
Una visione davvero originale del concetto di laicità che dovrebbe, a mio parere, garantire e tutelare la libera professione di fede pubblica e privata di ciascuno, senza offendere quella altrui invece di sbandierare motivi di laicità e offendere quella della maggioranza che si professa cristiana e che, giustamente vede in queste forme di divieto un attacco frontale alla propria sensibilità confessionale.
A "difendere" chi protestava contro l'assurda decisione del preside sono scesi in campo anche i genitori degli alunni musulmani che frequentano l'istituto, affermando che i canti natalizi e la realizzazione del presepe non offendono minimamente il loro essere musulmani e anzi, vedono in queste tradizioni una forma di integrazione.
Spesso visti come un pericolo pubblico, a volte considerati come professanti una religione dall'aspetto ambiguo, i genitori musulmani sono stati più maturi di un preside che di laico ha solo la voglia di godersi le feste "religiose" che sono per legge obbligatorie alla faccia di chi, per portare a casa qualche euro in più è costretto a rompersi la schiena anche durante le festività invernali.
Il preside, all'indomani della protesta, ha abbandonato la dirigenza dell'istituto non rilasciando dichiarazioni.
Uno smacco forte per i tanti che vagheggiano idee laiche e laiciste ma non sapendo di cosa parlano pensano bene di attaccare una religione in particolare e non una a caso, ma quella maggioritaria per varie ragioni.
Ovviamente i pasionari del laicismo non si azzardano a criticare o contestare la libertà dei musulmani di professare la propria fede perchè, come accaduto per la vignette satiruche del Charlie Hebdo corrono seriamente il rischio di saltare per aria per colpa di un fanatico integralista, o, nei migliore dei casi, trovarsi un migliaio di musulmani incazzati sotto casa che minacciano sfracelli.
I pasionari di una forma malata del laicismo non si azzardano a contestare la libertà degli ebrei di professare la loro fede perchè una cosa simile l'hanno fatta già i nazisti infornandone milioni. Dunque, non si fa lo stesso errore due volte.
Però con i cattolici le cose stanno diversamente. Si può ciarlare liberamente sul fatto che la Chiesa Apostolica Romana abbia, nel mondo oltre 2000miliardi di euro di beni immobili alla faccia della povertà tacendo sul fatto che gli immobili sono quasi esclusivamente donazioni libere e volontarie. Si può far notare con un certo vituperio di come il clero viva in un lusso sfrenato e senza vergogna ma si tace sulle opere di beneficienza compiute ovunque e che, il presunto lusso riguarda solo certi prelati, come lo spreco secolare riguarda bensì gran parte del mondo politico.
Si può battere i pugni sul tavolo adducento a pretesto che la religione cristiana sia una fede tentacolare e oppressiva che, in ogni modo tenta di prendere con ogni mezzo (?) nuovi fedeli, dimenticando che le conversioni in realtà sono libere e spontanee e rigurdano anche persone che erano anche assolutamente estranee alla religione cattolica e non parlano di atti violenti bensì di una "conversione" avvenuta per fattori scientificamente inspiegabili e che la mente umana stenta a comprendere.
I "laicisti" possono mettere alla berlina la Chiesa cattolica per la sua battaglia contro ogni forma di conoscenza scientifica senza sapere che, molto spesso è proprio la Chiesa a chiedere e pretendere che su determinati fenomeni indaghi proprio la scienza cercando spiegazioni razionali e dunque potendo agire liberamente nel riconoscere o no miracoli, apparizioni o altro.
I "laicisti" dunque contrariamente a ogni forma di rispetto, e libertà religiosa attaccano quellacattolica ipocritamente per garantire la libertà altrui negandola alla maggioranza che, a pari degli altri, ha il diritto di professare liberamente la propria fede.
La battaglia condotta da questi personaggi intrisi di una avversione feroce verso la fede maggioritaria e anche ingiustificata sfocia apertamente in una forma non tanto velata di anticlericalismo e ateismo di stampo sovietico in barba, a quanto detto sopra sul vero concetto di laicismo ovvero imparzialita e terzietà dello stato che deve garantire la libera professione di tutti.
A quanti mirano a un modello di laicità assai simile se non superiore a quello introdotto in Francia ricordo che:
1) La Francia resta, nonostante la laicità una nazione a maggioranza cristiana
2) La Francia ha introdotto la laicità avendo i suoi bravi scheletri nell'armadio in tema di libertà religiosa sempre fatta a danno di quella maggiore.
Infatti i transalpini per secoli non si sono certo risparmiati in termini di fede in quanto Carlo Magno ha condotto una guerra anche religiosa contro i Sassoni convertendoli a forza, alcuni re francesi del Medioevo hanno preso la croce accettando di farsi pellegrini in Terrasanta e vantano anche un re santo crociato (Luigi IX), il fondatore dell'ordine dei Templari così come l'ultimo Gran maestro erano francesi e per settant'anni la Francia ha praticamente tenuto per se il papa ad Avignone con tanto di cardinali francesi contrari al suo ritorno in Italia. Napoleone I ha firmato un concordato con la Chiesa Cattolica ripristinando la libertà di culto, Napoleone III ha difeso lo stato pontificio quando è stato attaccato dalle truppe volontarie guidate da Garibaldi nel 1867.
I presidenti francesi tanto laici e imparziali oltre alla carica di presidenti della Repubblica, sono anche non solo co-principi di Andorra ma anche protocanonici d'onore della Arcibasilica papale di san Giovanni in Laterano, titolo onorifico concesso dai papi ai precedenti sovrani francesi.
In conclusione, la faccenda della scuola di Rozzano dimostra come molte persone intendono in concetto di laicità, ovvero non come un modo per creare un dialogo e rispetto reciproco insieme alla libertà di professare la fede, ma di attaccarne una in particolare non solo non potendo fare lo stesso con le altre fedi, ma perchè fa comodo anche per farsi campioni di certe idee personali e alfieri di certe azioni offensive.
La libertà di professare anche pubblicamente la propria fede è valida anche per i cattolici che non hanno diritto di essere offesi nel loro sentimento ne aggrediti nelle loro convinzioni personali, con scuse abominevoli partorite dalla fogna di qualche pseudo laico-anticlericale.